Ci ha sorpreso? Onestamente si. Ce lo aspettavamo? No. Nemmeno un minimo? No. Ha fatto scalpore nel mondo della Formula E la sorprendente esclusione dell’E-Prix di Roma dal calendario 2024. Un’esclusione eccellente, per certi versi totalmente inaspettata che però andando ad indagare è frutto dell’ennesimo comportamento e gestione “all’italiana”. Non disperate, se quest’anno avevate in mente di vedere i vostri idoli in Italia, li vedrete, visto che la FIA in questi giorni sceglierà tra le candidate per ricoprire quell’enorme buco lasciato da Roma.
La gestione all’italiana di un evento che si doveva coccolare e custodire
La crescita della Formula E è nota a tutti, i numeri sono in crescente aumento anno dopo anno, dagli spettatori in tv alle presenza in circuito. Oltre ad un clima fantastico che si respira per noi addetti ai lavori, sia nel raccontarla che viverla (come abbiamo avuto l’immenso piacere di poterlo fare a Roma nel mese di luglio). La Capitale doveva essere uno dei punti fermi degli appuntamenti europei in programma per il 2024, dopo un 2023 vissuto da protagonista con l’opportunità di ospitare due gare nello stesso weekend e con un’organizzazione impeccabile nella zona dell’EUR, per la prossima stagione si aspettavano grandi cose. E invece come un fulmine a ciel sereno, qualche giorno fa, con la pubblicazione del calendario. Alla voce affianco la bandiera italiana è uscito un preoccupante “TBC“, a intendere che Roma non c’è più.
Una notizia inaspettata perché nessun addetto ai lavori aveva mai messo in dubbio la partecipazione della Capitale nel 2024. Questione che ha smosso giornalisti e fans sui social a cui però hanno ricevuto pochissime risposte e solamente altri dubbi. Da quanto raccolto anche dalla nostra redazione, siamo riusciti a fare un minimo di chiarezza per spiegare anche voi il grosso polverone attorno Roma.
Partiamo dagli sponsor, secondo le news, Roma ha perso il suo sponsor cardine, che è stato il brand che ha sponsorizzato le ultime edizioni del GP. Una perdita che non ha trovato rimpiazzo, rendendo complicato lo sviluppo e la costruzione della pista, in termini economici. Forse si poteva mettere in chiaro la situazione in passato così da poter velocizzare la comunicazione e aumentare le possibilità di un nuovo sponsor? Probabile, ma evidentemente si è scelta una via diversa.
La seconda questione è legata anche al tracciato. Oggetto di critiche tutti gli anni in cui si è corso per colpa di dossi e buche che hanno deciso gare su gare. Penso che ricordiamo tutti l’incidente dello scorso anno per colpa del dosso a curva 6, che anche negli anni prima aveva colpito altri piloti. Nonostante i solleciti a risolvere quella porzione di pista, nessuno mai ha provveduto ad una riasfaltatura o una rimozione di quel dosso che era una vera e propria trappola mortale. La somma di motivi ha dunque indotto Roma a fare un passo indietro e dunque salutare il circus.
Salutata Roma, la Formula E pensa a Vallelunga e Misano
Al posto di Roma la lotta sembra essere tra due circuiti, Vallelunga e Misano. Il primo è storico teatro di corse ed è l’autodromo per eccellenza nel Lazio. Il secondo non ha nemmeno bisogno di presentazioni, teatro di corse a quattro ruote coperte oltre alla MotoGP (che ogni anno segna numeri record). Ad oggi, il circuito romagnolo sembra essere in vantaggio, forte delle ottime condizioni e del favore del calendario sportivo (Vallelunga tra aprile e maggio è sommerso di gare).
Su Misano si pensa anche ad un cambio di layout, con il rettilineo di partenza che salterà il “classico T1” per svoltare rapidamente sul rettilineo opposto. Per ogni notizia ufficiale bisognerà aspettare ancora, ma non tanto tempo, la FE vuole chiudere il prima possibile questa pratica. Situazione che dunque troverà risposta prima dell’inizio del 2024, ma per certo possiamo dirvi che l’Italia ci sarà ancora nel calendario FE. Misano o Vallelunga? Su questo dovrete ancora tenere duro.
2 pensieri su “Roma saluta la Formula E, Misano e Vallelunga osservano. Le motivazioni dell’addio”