di Ginevra Stanghellini e Stefania Demasi
Il weekend tanto atteso di Las Vegas è arrivato. Negli scorsi giorni non sono passati inosservati i diversi problemi inerenti soprattutto la pista – problemi che si sono palesati interrompendo immediatamente le FP1 a danno di Carlos Sainz soprattutto.
Un inizio decisamente caotico, che di certo non ha gettato buona luce sull’esordio di questa pista di cui tanto si è discusso e che convinceva ben poco. E questa poca convinzione, effettivamente, era corretta, mentre attorno è stato messo in piedi un vero proprio spettacolo.
E allora tra livree speciali, caschi e corse all’altare Las Vegas si è presentata – per usare le parole di Max Verstappen – come tutti si aspettavano: 99% spettacolo, 1% Motorsport.
Quello che succede a Las Vegas rimane a Las Vegas… anche le corse all’altare.
Che il weekend di Las Vegas sarebbe stato stravagante lo sospettavamo tutti. In fondo, in una città come questa tutto vira verso lo spettacolo. E a quanto pare, in Nevada si è puntato più allo spettacolo extra pista che allo spettacolo in pista.
Cosa aspettarsi dalla gara è ancora un punto di domanda, ma cosa aspettarsi dal contorno non ha mai creato dubbi. Un contorno, poi, che tanto di contorno non sembra, visto la grande attenzione che sta ricevendo.
Si è partiti con la notizia della primissima cappella a tema Formula 1 chiamata Race to the Altar. In fondo, poteva mancare in questo weekend il più grande cliché che gira attorno a Las Vegas?
Si sa che quando qualcuno pensa a un matrimonio pazzo, fatto d’istinto, come location immagina Las Vegas, e poteva la città del peccato non unire la sua tradizione più famosa e il ritorno della Formula 1 in questo modo?
E se questa idea sembrava una pazzia… Jacques Villeneuve ha sicuramente apprezzato.
La Sfera protagonista del weekend
Da quest’anno, inoltre, a Las Vegas esiste la Sphere, un enorme sfera situata ad est della Las Vegas Strip. The Sphere non è altro che un’ arena adibita alla musica e all’intrattenimento – ad ora, ad esempio, gli U2 hanno tenuto degli show al suo interno e ne terranno altri fino a Febbraio. Durante il Gran Premio illuminerà la pista e verrà quindi utilizzata per proiezioni e spettacoli durante il fine settimana. Tuttavia, andranno seguite alcune regole.
La Sfera, infatti, è molto vicina al circuito e le sue luci potrebbero facilmente distrarre i piloti. Per risolvere questo problema è stato quindi vietato di utilizzare il rosso, blu e giallo durante tutte le sessioni.
Il capo commerciale del Gran Premio, Emily Prazer, ha rivelato alcune delle proiezioni in programma: “Pole Position in tempo reale, emozionanti festeggiamenti sul podio e una vetrina dinamica di tutti i 20 piloti e delle loro auto iconiche”.
Una cerimonia di apertura da film
Non è passata inosservata, inoltre, la cerimonia di apertura del Gran Premio, paragonata ironicamente sui social – specialmente su TikTok – alla cerimonia di apertura degli Hunger Games.
Ne ha parlato il campione del mondo Super Max, che non ha mai apprezzato particolarmente spettacoli simili.
In questa cerimonia di apertura, infatti, i piloti sono stati posizionati in degli ascensori, dalla quale sono emersi su un palco pronti per salutare i fan, accompagnati da musica live. Fan che, tuttavia, non sembrano aver accolto con troppo entusiasmo il momento. Così, il siparietto non ha sicuramente portato il risultato sperato. “Per me si possono saltare tutte queste cose. Non si tratta del cantante, ma di stare li in piedi, sembriamo dei clown. Qui è 99% spettacolo e 1% evento sportivo”, queste le parole di Verstappen.
Tra caschi e livree speciali
Ad arricchire lo show americano, tra i cordoli firmati con i semi delle carte da poker e la gara in notturna ci hanno pensato anche team e piloti, con diversi caschi e livree speciali.
La livrea e i caschi di casa Red Bull
Partendo dai campioni in carica, Red Bull, si è sbizzarita chiedendo ai suoi fan di creare una livrea spettacolare, ed il risultato parla chiaro. Ecco “Neon Bull” – questo è il soprannome – con dei colori che richiamano quelli della vettura del 2013. Linee gialle e rosa caratterizzano tutta la macchina, carte e monete ribadiscono la location.
Tale livrea, tale casco: Max Verstappen ha presentato un casco speciale, bianco e giallo fluo con il solito leone che lo rappresenta. Sul retro compare la scritta “Las Vegas”, mentre nella parte anteriore si possono ammirare i simboli tipici del casinò.
Il fascino retró in casa Ferrari
Se Mercedes non ha presentato particolari modifiche alla livrea o caschi dagli effetti speciali, ci ha pensato Ferrari. Una livrea rossa e bianca, che modifica in particolare le due ali e tutti i dettagli riguardanti gli sponsor ma anche i numeri inseriti in un tondo, in modo da risaltare tra le luci della strip.
Niente caschi speciali per i due scudieri, entrambi stupiti dall’inserimento del bianco. Ma nuove tute e merchandising speciale che richiamano i colori della vettura faranno felici i fan.
Nessuna livrea ma caschi speciali
Nessuna livrea speciale neppure per McLaren, ma hanno provveduto Lando e Oscar con i loro caschi. L’australiano stupisce con un casco tutto nero con delle righe colorate e brillanti che richiamano lo sponsor Chrome. Lando si è ispirato ai serpenti del deserto del Mojave che circonda la città del Nevada, forse nella speranza di essere pungente come loro in gara.
Seguono poi i caschi speciali dei piloti della Haas e dell’Aston Martin. In particolare quello di Fernando Alonso, caratterizzato un azzurro brillante e l’iconica scritta di “Benvenuto a Las Vegas” e le carte da poker personalizzate. Speciale anche il casco di Kevin Magnussen, prevale il nero sulla quale svetta il nome della città che richiama lo stile dei graffiti, molto particolare anche la presentazione ambientata in una roulette.
Le piccole sono un vero spettacolo
Stupiscono i team minori: Alpha Tauri, Alfa Romeo e Williams hanno creato un vero e proprio spettacolo creando livree e caschi ad hoc per le strade della città del peccato. Tutte e tre hanno presentato delle livree speciali.
Alfa Romeo ha presentato una monoposto completamente nera, con una rete dorata che svetta nella parte iniziale e finale della macchina, nella quale a sua volta si inseriscono le carte da poker. Nuova anche la tuta, un’elegante total black con dettagli dorati, che risalta il quadrifoglio simbolo della casa automobilistica. Ma non finisce qui: Valtteri Bottas ha scelto di presentare un casco spaziale, che si chiamerà “Planet Vegas” per l’occasione.
Alpha Tauri, ispirata dall’ultima collezione di moda creata con Brendan Monroe, presenta una livrea con le onde, tipico tratto dell’artista. Sullo sfondo nero, le linee bianche creano un movimento che accentua l’areodinamincità della vettura.
L’en plein lo ha fatto la Williams, che presenta una monoposto fresca, dalla livrea stellare di nome e di fatto. Svettano scritte, led e stelle per rappresentare la spettacolarizzazione tipica statunitense. Caschi dai toni scuri con le sfumature del blu per i due scudieri.
Alpine e l’importanza degli sponsor
Alpine ha organizzato un weekend all’insegna degli sponsor, a partire dal giro in gondola nella Venezia americana. Oltre al merchandising sponsorizzato da Palace Skateboard, anche la livrea è stata influenzata, in particolare la zona rosa che presenta chiazze più chiare e scure. Il rapporto con gli sponsor si vede anche nei caschi: Esteban Ocon ha dedicato il suo casco rosso e nero a Deadpool e all’attore che lo interpreta, Ryan Reynolds, investitore Alpine.
La prima uscita in pista a Las Vegas è un flop
Come già accennato, la paura era che tutto questo sfarzo andasse a coprire ciò per cui effettivamente il paddock è a Las Vegas: la gara, l’azione in pista.
Quando è iniziata la prima sessione di prove libere, quindi, l’obiettivo era uno: smentire questa convinzione. Ma l’esordio in pista è stato un flop totale. Dopo solo cinque giri, viene esposta bandiera rossa in seguito a un incidente il cui protagonista è Carlos Sainz. La monoposto dello spagnolo ha subito gravi danni a causa dell’impatto del fondo con un tombino situato in pieno rettilineo. Oltre a Sainz, anche Esteban Ocon ha subito danni, tuttavia più lievi.
Le PL2 sono state posticipate alle 2:30 ora locale per permettere la messa in sicurezza della zona incriminata e di tutti i tombini presenti sulla pista. Per questa sessione non è stata prevista la presenza del pubblico a causa di “considerazioni logistiche”.
Insomma, un problema a cui andava prestata forse più attenzione anziché concentrarsi sugli ascensori che hanno fatto salire i piloti sul palco e su tutto lo sfarzo intorno.
Il malumore in casa Ferrari è molto, perché il danno subito da Sainz è decisamente grave. Ai microfoni di Sky Sport il team principal Vasseur ha parlato così: ”Sono sicuramente sorpreso, è un inizio difficile del weekend e avevamo tante aspettative. La prima reazione è stata di paura per l’incidente. Carlos per fortuna stava bene, ma quando abbiamo visto l’auto abbiamo constatato il danno enorme. Manteniamo la concentrazione e cerchiamo di aiutarlo per domani”. I pezzi cambiati sulla monoposto di Sainz sono i seguenti: telaio, motore endotermico, batteria e centralina. Il pilota, oltre al danno, subisce anche la beffa: dieci posizioni di penalità per lo spagnolo per il cambio della batteria.
Non ci resta che sperare che tutto questo sfarzo lasci spazio alla vera protagonista del weekend, ovvero la F1.
3 pensieri su “Las Vegas stai attenta: tutto questo sfarzo non coprirà i disastri”