Si è conclusa stamattina (ore italiane) la 46esima edizione del Rally Dakar. La dodicesima tappa, l’ultima di 14 giorni di corse, si è conclusa con la vittoria di Carlos Sainz Senior e il suo co-pilota Lucas Cruz sulla Audi RS Q e-tron per le quattro ruote, e con il trionfo di Ricky Brabec su Honda per le moto.
Carlos Sainz Senior è il re della Dakar
Lo spagnolo a Yanbu conquista la sua quarta Dakar, a diciotto anni dal suo esordio e a quattordici dalla sua prima affermazione, entrando nella storia della competizione. Oltre al numero di successi, il pilota sessantunenne è riuscito nell’impresa di aver ottenuto quattro affermazioni su quattro auto diverse: nel 2010 con Volkswagen, nel 2018 con Peugeot, nel 2020 con Mini e infine quest’anno con il modello elettrico di Audi.
Sainz ha tagliato il traguardo con un vantaggio di un’ora e venticinque minuti sul rivale Guillaume De Mevius, che si è accontentato di un secondo posto nella classifica generale. Chiude il podio della general ranking Sebastien Loeb, rallentato nella penultima tappa da un guasto alla sospensione. Fuori dai giochi invece Nasser Al-Attiyah, che aveva annunciato il ritiro dalla competizione due giorni fa, dopo l’ennesimo guasto alla sua Prodrive Hunter.
Al traguardo c’era anche Carlos Sainz Junior, pilota Ferrari in Formula 1, in attesa del padre che, all’arrivo, ha commentato la sua vittoria: “Cosa vuol dire vincere? Che il lavoro ripaga sempre, quando ti impegni, lavori tanto e credi in te stesso. Quando hai un bel team e belle persone intorno (…). Penso che l’energia arrivi dalla passione che ho. Ovviamente, vuol dire credere in te stesso, che sei ancora in grado di guidare e vuol dire anche tanto lavoro dietro le quinte. Per essere qui alla mia età, restare a un certo livello, devi lavorare molto e farlo prima (…)” (fonte Autosprint).
La vittoria di Sainz rappresenta inoltre un finale in bellezza per Audi, che durante queste due settimane di competizione in mezzo al deserto ha annunciato il ritiro dal progetto Dakar per concentrarsi unicamente unicamente sul ritorno in Formula 1, che avverrà nel 2026.
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