È una voce non nuova quella che vede il posto di Daniel Ricciardo a rischio. Si è parlato di ultimatum dai vertici, che sarebbero pronti a sostituirlo con Liam Lawson – che aveva preso il posto dell’australiano nella passata stagione in seguito alla rottura del polso.
Nulla di certo, ovviamente. Ma le prestazioni di Ricciardo sono sotto gli occhi di tutti. La stagione è appena iniziata, tuttavia le gare di Daniel non sono state buone.
E potrà essere anche cambiato il nome, ma a Faenza sappiamo che non sono nuovi a cambiare piloti in corsa.
È per questo che Ricciardo è tornato in Formula 1 dopo aver perso il suo sedile in McLaren al termine del 2022.
Ed è per questo che l’australiano rischia di subire la stessa sorte di chi l’ha preceduto.
L’ULTIMATUM DI HELMUT MARKO
In seguito alla gara di Melbourne si è parlato in maniera insistente del fatto che il posto di Ricciardo fosse a rischio.
Dai giornali australiani e soprattutto neozelandesi era stata avanzata l’ipotesi che fosse Helmut Marko stesso ad essere parecchio insoddisfatto delle prestazioni del pilota.
Talmente insoddisfatto che, nonostante le gare corse ad oggi siano solo quattro, pare abbia già lanciato un ultimatum a Ricciardo.
Due gare di tempo per riprendersi dall’inizio flop: Suzuka e Shangai.
FLOP DI DANIEL RICCIARDO IN GIAPPONE
La gara di Suzuka, appena passata, ha già lasciato l’amaro in bocca.
Nel Gran Premio del Giappone partiva in sesta fila, Daniel. Qualificatosi undicesimo, una sola posizione lo divideva dalla top ten e da un possibile primo riscatto.
Ma un incidente al primo giro con Alex Albon cambia subito la sorte della gara sia del pilota VCARB che del pilota Williams. Bandiera rossa e auto da ritirare.
E così, sfuma anche quella prima possibilità di riscatto ed aumenta – chissà – la paura per un futuro tutt’altro che cerco.
Ci pensa Yuki Tsunoda a portare a casa un punto per la Scuderia di Faenza, che sale a quota sette punti in classifica costruttori. Tutti raccolti dal pilota giapponese.
L’INCIDENTE E LA VERSIONE DI RICCIARDO
L’incidente con Alex Albon è successo al via del Gran Premio di Suzuka, all’ingresso di curva 3.
Nessuna conseguenza fisica per i due piloti, solo uno spavento. I commissari di gara hanno inoltre deciso di non affliggere sanzioni, valutando il contatto come un incidente di gara.
Daniel Ricciardo, che come già detto partiva undicesimo, non è partito nel migliore dei modi ed entrando nella curva si è spostato verso l’esterno, rendendo il contatto con Albon – che arrivava alle sue spalle – inevitabile.
Questa la versione dell’australiano sul contatto: “Io e Yuki abbiamo avuto una partenza piuttosto scarsa con le medie e tutte le auto dietro con le soft ci hanno preso abbastanza facilmente. Stavamo cercando di trovare un po’ di aderenza. Alla curva 2 la situazione si era un po’ stabilizzata, ma ricordo di essere uscito dalla 2 ancora con un po’ di mancanza di trazione e di aver visto una Aston alla mia sinistra, per cui ho tenuto d’occhio quella macchina. Poi, mentre iniziavo a spostarmi per aprire la 3, ho sentito Alex. Ho visto il suo onboard e ha guidato molto meglio dalla 2. Non so nemmeno se volesse essere lì, ma ha visto che stavo andando un po’ di traverso”.
LA CONDIZIONE DELL’AUSTRALIANO Daniel Ricciardo
Ciò che è certo è che, ad oggi, in pista non si vede più il Daniel Ricciardo a cui eravamo abituati nel periodo RedBull. Se il suo approdo in AlphaTauri la passata stagione doveva essere una sorta di riscatto, di seconda chance per l’australiano, ora sembra essere la sua condanna. Il suo posto è in bilico, o almeno così si dice.
Shangai sarà sicuramente cruciale per le sorti della stagione di Ricciardo, che tre anni fa saliva sul gradino più alto del podio di Monza con McLaren e oggi si ritrova a 0 punti in classifica.
Ciò che tutti si aspettano dall’australiano è che ritrovi almeno una briciola di ciò che era, che si ricordi tutte le premesse che si facevano sul suo nome ai tempi di RedBull, che pensi a ciò che avrebbe potuto essere.
È necessario che Daniel Ricciardo torni ad essere Daniel Ricciardo, ritrovi il suo vero io, tiri fuori il pilota che era. È necessario per tenersi stretto quel posto in VCARB.
Per non lasciare questo mondo, rimanerci ancora dentro.
Perché probabilmente quel pilota non se n’è mai andato, si è solo spostato in parte per un po’.