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Gp Cina: la discutibile gestione FIA del weekend

Dopo cinque anni si è tornato a disputare il Gran Premio della Cina. Per tutto il weekend hanno fatto discutere alcune scelte prese dalla FIA durante la sprint shootout di venerdì e durante la gara di ieri.

La pole discussa di Lando Norris nella sprint shootout

Durante l’SQ3 della sprint shootout, a Shanghai la pioggia ha messo in seria difficoltà i piloti. Tutti hanno iniziato a commettere errori. Leclerc è finito a muro, danneggiando l’ala anteriore. Persino Verstappen ha avuto qualche problema. I piloti non riuscivano a gestire le proprie vetture, finendo spesso fuori pista. Conseguenze? Una pioggia di track limits e tanti giri cancellati.

L’episodio più controverso ha visto protagonista Lando Norris, che ha conquistato la pole con un giro veloce che prima gli è stato cancellato e poi restituito. Il pilota della McLaren è uscito fuori pista all’ultima curva del suo giro. La FIA ha inizialmente considerato l’episodio come una violazione dei track limits. Quando la Federazione si è accorta che Norris non aveva guadagnato un vantaggio dalla situazione, ha restituito il giro.

Andrea Stella, team principal della McLaren, ha provato a spiegare così la decisione della FIA:

Il tempo è stato ripristinato dalla FIA stessa. Se vai fuori all’ultima curva riparti con una velocità molto più bassa e di fatto Lando ha perso quasi tre decimi perché è uscito all’ultima curva del giro precedente”.

Gp Cina: Bottas out ma la Fia dorme e tarda a mettere la safety

Ancora più grave è l’episodio che si è verificato durante la gara di domenica. Al ventunesimo giro Bottas parcheggia la sua auto per alcuni problemi al motore. Subito viene messa bandiera gialla, ma mentre in tv scorrono le immagini del pilota finlandese fermo vicino alla sua vettura, la direzione gara sembra ignorare cosa sia successo. Con un giro di ritardo, la FIA opta per una Virtual Safety Car, che però non basta. In pista hanno difficoltà a spostare la Sauber C44 Stake di Bottas e alla fine, soltanto tre giri dopo, entra la Safety Car. Un giro per annunciare la Virtual Safety Car, ben quattro per decidere di mettere in pista la Safety Car. Una dormita incredibile dalla parte della FIA.

Poco dopo la ripartenza, un contatto tra Magnussen e Tsunoda mette fine alla gara del pilota giapponese. Questa volta la direzione gara è sveglia: immediato il rientro della Safety Car in pista.

Alla fine del weekend si è parlato, ancora una volta, più delle controverse decisioni della FIA che della gara stessa.

Rosangela Barbato

Studentessa al secondo anno di scienze della comunicazione. Grande appassionata di sport e di scrittura.

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