“Se puoi sognarlo puoi farlo” diceva Walt Disney. Chissà quante volte avrà sognato questo momento Lando Norris: dopo ben cinque stagioni, nel Gran Premio di Miami è riuscito a conquistare meritatamente la prima vittoria in F1.
Una vittoria che sa di riscatto
Il primo successo, dopo ben 110 gran premi disputati, lo proietta tra i 114 vincitori nella storia della F1 e lo rende il ventunesimo vincitore sia per la McLaren che per la Gran Bretagna.
Una vittoria che non solo è un sospiro di sollievo per Lando. Molte volte è stato messo sotto pressione dalla stampa con l’accusa di non avere la mentalità giusta o di sbagliare nel momento dove doveva dimostrare freddezza. Questa vittoria parla quindi di riscatto: suo e di una scuderia storica come la McLaren.
Dopo un periodo di cambiamenti e risalita, 966 giorni e 57 Gran premi, il team papaya torna sul gradino più alto del podio. Da Monza 2021 con Daniel Ricciardo a Miami 2024 con Lando Norris, tante cose sono cambiate ma sicuramente la strada giusta è stata presa. Una vittoria quella di Miami che oltre ad aver visto uno dei podi più giovani della F1 ha messo in luce quanta sportività e quanto piloti avversari e team stessero aspettando questo momento.
Per gioire meritatamente con Lando.
La fiducia e il rapporto con Mclaren
Una storia che inizia nel 2017, quella tra Lando e McLaren, quando entrò a far parte del McLaren Young Driver Programme con cui debuttò prima in F2 e poi in F1. Il rapporto ha visto momenti difficili come lo scorso inizio di stagione o la vittoria sfumata a Sochi nel 2021. Ma non solo! Anche i due secondi posti di Monza sapevano di delusione perché Lando Norris è uno di quelli che nella sua carriera ha assaporato il gusto della vittoria, senza goderne appieno… finora.
Nonostante tutti i tentativi e le varie speculazioni di mercato ha scelto di firmare e credere nel progetto McLaren iniziato da Andrea Stella. Un legame che, per il momento, sembra destinato durare a lungo.
Tanti i tentativi che hanno reso ancora più magica la prima vittoria, perchè si sa: “era solo questione di quando e non di se“, come ha detto George Russell. Ora è arrivato il suo momento.
Grazie Lando per averci insegnato che il duro lavoro ripaga sempre gli sforzi e per averci dato una lezione di sportività, in un mondo a volte troppo competitivo.