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Ayrton Senna: l’eternità di un ricordo

1 Maggio 1994, una strana elettricità vibra nell’aria. La città di Imola si risveglia in un tripudio di colori, adrenalina ed entusiasmo: mancano poche ore all’inizio del Gran Premio d’Italia. Bandiere di ogni forma e colore riempiono gli angoli della cittadina romagnola, mentre pian piano le tribune dello storico autodromo si riempiono di tifosi. L’attesa è finita, tra poco il familare rumore delle monoposto irromperà sul tracciato.

In un angolo, un giovane uomo guarda la pista con un piccolo sorriso ad increspargli le labbra. Una folata di vento gli fa socchiudere gli occhi, le voci concitate dei tifosi lo avvolgono e l’adrenalina prende a scorrergli nelle vene. Una voce interrompe la magia, qualcuno chiama il suo nome, è giunto il momento, deve salire in macchina per fare quello che ama con tutto se stesso: guidare una monoposto e far sognare i propri tifosi.

La bandiera sventola, la gara ha iniziato, è tempo di abbassare la visiera e spingere il piede sull’acceleratore, è tempo di dar vita al tracciato, è tempo di accenderi i sogni di quanti credono in lui. Ma alcuni sogni sono destinati ad essere brutalmente infranti, alcune magie svaniscono in uno schiocco di dita. Sono le 14:17, quando un boato alla curva Tamburello segna la fine della magia firmata Ayrton Senna.

Ma se i sogni si frantumano, se la magia finisce allora che cosa resta? Il ricordo, quello resta, diventa eterno e niente e nessuno può distruggerlo.

Un uomo che lascia il segno: Sebastian Vettel e la sua lettera al “suo” Senna

Dai ricordi si può imparare, si può crescere, si può trarre ispirazione e questo lo sa bene Sebastian Vettel. In una lettera sui suoi profili social, racconta il suo Senna, un pilota che non ha mai conosciuto ma che porta nel cuore: “Avevo solo 7 anni quando è avvenuto l’incidente. Non ho mai avuto la possibilità di incontrarlo di persona. Ho imparato tanto su di lui più avanti nella mia carriera. Quello che ho apprezzato di più è che non è solo uno dei migliori piloti di sempre, ma ha mostrato compassione e sostegno per i problemi sociali, spesso difficili, e la povertà che negli anni hanno colpito il suo paese d’origine

Vettel descrive un Senna che va oltre il pilota di Formula Uno, descrive un uomo dal cuore nobile, un ragazzo che ha creduto nei suoi sogni, che ha portato avanti con coraggio la sua carriera. Ma soprattutto descrive un ragazzo che non ha mai dimenticato le sue origini, un uomo che ha dato tutto quello che poteva per i giovani. Colui che ha detto: “Senza i sogni non si può vivere. Voglio essere un modello per i giovani”

30 anni dopo la sua scomparsa, Senna è un modello per molti giovani, così come lo è per molti piloti. E’ un ricordo che vive nei cuori di tanti, e che domenica torna a sfrecciare sul circuito di Imola attraverso la guida di Sebastian Vettel.

Il pilota tedesco, domenica scende in pista su una delle monoposto del pilota brasiliano, scrivendo una nuova pagina di storia su quel tracciato che 30 anni fa ha spento una magia, ma ha lasciato un ricordo che vibra immortale nei cuori di tanti.

Tra passato e presente: Pierre Gasly e il suo tributo ad Ayrton Senna

16 maggio 2024, il circuito di Imola apre le sue porte, nell’aria vibra quella stessa elettricità di 30 anni fa, la pioggia scende fitta sull’asfalto, mentre i primi piloti fanno il loro ingresso nel paddock per il media day.

Tra di essi spicca un sorridente Pierre Gasly, tra saluti e qualche autografo arriva ben presto al suo box, è tempo di media day. Sembra il solito iter di un gran premio qualsiasi, eppure qualcosa è diverso, un dettaglio che attira l’attenzione: il casco.

In occasione del Gran Premio di Italia, il pilota francese ha abbandonato il suo casco dai colori dell’azzurro e del bianco, per far posto al verde e al giallo. Pierre Gasly ha deciso di riprodurre un casco simile a quello di Ayrton Senna e con i suoi stessi colori.

Sui social scrive: “Vado a rendere omaggio ad uno dei migliori piloti di F1 di tutti i tempi, uno dei miei idoli“. Il giovane pilota dell’Alpine non si nasconde, parla della sua ammirazione nei confronti del pilota brasiliano, afferma di non aver mai avuto la possibilità di conoscerlo direttamente, ma che in qualche modo l’ha fatto attraverso i ricordi di chi lo circonda e l’ha conosciuto.

Ho sempre ammirato Senna, in Francia sono cresciuto con la leggenda di Prost. Ma di Senna ho sempre amato tutto, anche i valori trasmessi“.

Gasly non ha dubbi, nonstante appartenga ad una nuova generazione di piloti, nonostante possa scegliere tra numerosi grandi piloti, il suo cuore è di Senna. Negli occhi gli brilla una luce: quella della determinazione di continuare a tramandare il ricordo e i valori di quell’uomo che per lui significa tanto.

A questo punto non resta da dire che è questa l’essenza del ricordo: rende immortali.

Rosarita Linsalata

Classe 2001, Studentessa di Psicologia iscritta all' Università degli Studi di Bari. Tra le mie passioni ci sono l'arte, la lettura, la moda e la musica, ma la mia passione più grande è legata al mondo dei motori. Sono affascinata da tutto ciò che riguarda le emozioni, la determinazione e la passione che si nasconde dietro questo mondo. Scrivo articoli per Multiformula riguardanti il mondo della Formula Uno.

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