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Vincere la F2 garantisce un sedile in F1?

Come sappiamo, partecipare al campionato di F2 è (almeno in linea teorica) la migliore possibilità che i giovani piloti hanno per farsi notare da qualche team di F1. Negli ultimi anni vincere il campionato della categoria cadetta non garantisce un sedile in F1.

Dal 2017 (anno in cui la GP2 è stata rinominata FIA Formula 2) ad oggi infatti soltanto Charles Leclerc, George Russell e Mick Schumacher hanno ottenuto un posto in F1 dopo la vittoria della serie propedeutica; anche Nyck de Vries e Oscar Piastri hanno ottenuto la loro possibilità di gareggiare nella massima categoria, ma non nell’immediato. I due campioni più recenti, Felipe Drugovich e Theo Pourchaire, sono invece ancora lontani da un possibile debutto.

Felipe Drugovich e Theo Pourchaire

Il giovane brasiliano classe 2000 ha vinto il campionato di F2 nel 2022 alla sua terza stagione in categoria con MP Motorsport, ma da allora le sue presenze al volante sono diventate sempre più saltuarie. Il ruolo di terzo pilota Aston Martin gli ha garantito soltanto una sessione di prove libere ad Abu Dhabi nel 2022 e due sessioni nel 2023, una a Monza e un’altra ancora una volta ad Abu Dhabi: troppo poco per un pilota che ha dimostrato un gran talento. Drugovich quest’anno ha partecipato a 3 gare dell’European Le Mans Series, concludendo due volte al decimo posto e una volta al terzo, e alla 24 Ore di Le Mans con Whelen Cadillac Racing, senza però far meglio del ventinovesimo posto.

Felipe Drugovich alla guida di monoposto Aston Martin F1
Credits to: FormulaPassion

Ancor più particolare è il caso di Theo Pourchaire, campione nel 2023 e membro del progetto giovani di Sauber, a cui sarebbe dovuto spettare un sedile in caso di vittoria del campionato. Il titolo a fine anno è arrivato, ma accompagnato dalla delusione di una promessa non mantenuta. Il francese classe 2003 ha quindi deciso di allontanarsi dal paddock, virando prima sul campionato di Super Formula, in cui ha partecipato però soltanto ad una gara concludendo al diciottesimo posto. La fortuna sembrava potesse arrivare con la proposta di Arrow McLaren di prendere parte alla IndyCar Series, ma dopo soltanto 5 gare il team inglese ha deciso di rimpiazzarlo.

Theo Pourchaire alla guida di McLaren Indycar
Credits to: P300.it

Il mercato attuale

A inizio anno le premesse per vedere vari debutti nel corso della stagione 2025 erano più che buone, visti i 13 contratti in scadenza. Con l’avanzare dell’anno e gli annunci del mercato piloti, attualmente Oliver Bearman è l’unico talento della F2 ad aver ottenuto un contratto da un team di F1: la Haas. Per la prossima stagione sono ancora liberi ben 7 sedili in F1, ma sembrerebbe che soltanto Kimi Antonelli possa compiere il grande salto.

Al momento Isack Hadjar (membro dell’Academy Red Bull) è salito al comando della classifica della FIA Formula 2, tallonato da Paul Aron, ma per nessuno dei due dovrebbe esserci posto in F1 l’anno prossimo, nonostante la finora ottima stagione non soltanto a livello di risultati ma anche a livello di maturità dimostrata in pista.

Oliver Bearman con tuta team Haas F1 mentre regge il casco
Credits to: Formu1a.uno

Una regola particolare

Ovviamente la federazione non può imporre a nessun team di far gareggiare un pilota che arriva dalla F2, ma una regola particolare presente nel regolamento non fa altro che peggiorare la situazione e toglie una possibile soluzione in caso di mancato salto di categoria. Per il campione uscente della Formula 2 scatta infatti l’impossibilità di iscriversi nuovamente al campionato la stagione successiva, obbligando quindi a cercare un posto in altre categorie.

In conclusione, i sedili in F1 non sono mai abbastanza, ed è così da sempre. Servirebbe perciò un po’ più di attenzione verso i giovani talenti che fanno bene in Formula 2, soprattutto per coloro che eccellono vincendo il campionato, garantendo loro più di qualche sporadica comparsa in sessioni di test o prove libere.

Tommaso Cerutti

Mi chiamo Tommaso, sono nato nel 2004 e fin da quando mi ricordo sono sempre stato circondato dai motori, perciò la passione è venuta spontaneamente e a 360 gradi, infatti seguo sia le serie a 4 ruote che quelle a 2 ruote, indipendentemente dalla loro fama.

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