Il caldo una vera e propria sfida per i piloti
Una delle maggiori difficoltà per un pilota di Formula 1 è quella legata al calore. Anche quando il clima è temperato, e non necessariamente afoso, l’abitacolo di una monoposto, per via del motore, dei freni, del design aerodinamico e della mancanza di aria, tende a surriscaldarsi, rendendo la gara una vera e propria impresa per i piloti. Questo è ciò che è successo a Singapore.
Anche nel 2019 si erano raggiunti 60°C nell’abitacolo, qualche grado in meno a una normale sauna. Le alte temperature e la forte umidità rappresentano un problema non solo per i piloti, ma anche per i membri della scuderia, che devono lavorare nei garage a circa 40°C e a bere dai 3 ai 5 litri di acqua.
A seguito della gara di quest’anno, per via di un colpo di calore, i due piloti della Mercedes, Lewis Hamilton e George Russell, sono stati esentati dalla FIA dagli impegni con i media.
Lo stesso vincitore del Gran Premio, Lando Norris, subito dopo la gara, ha dichiarato di sentirsi stordito, mentre Nico Hulkenberg ha perso 3 kg per via della sudorazione.
Una situazione simile si è già verificata in Ungheria, quando i piloti hanno corso durante l’ondata di calore che stava travolgendo l’Europa.
La difficile gara in Qatar nel 2023
Ma quanto è accaduto a Singapore è preoccupante soprattutto per la gara in Qatar. Già l’anno scorso, l’abitacolo aveva toccato i 60°C e Pirelli aveva dichiarato che la temperatura dell’asfalta non era mai scesa sotto i 36°C. Questo aveva avuto un enorme impatto sui piloti, che normalmente dopo una gara possono perdere fino a 4kg. In più, dal 2020 i piloti sono obbligati a indossare tute più pesanti per motivi di sicurezza. Quindi questi fattori rendono ovviamente la gara in Qatar molto complessa. Esteban Ocon dichiarò di aver vomitato nel casco per via delle temperature estreme, mentre Lance Stroll aveva rischiato di svenire. In casa Williams, Logan Sargeant chiese di ritirarsi, non riuscendo a concludere la gara, mentre Alexander Albon si sentì male alla fine del Gran Premio.
Proprio a seguito della gara in Qatar del 2023, la FIA ha approvato un sistema semplificato ad aria condizionata da testare, idea a cui Lewis Hamilton si era opposto.
Sebbene non si abbiano risvolti al riguardo, è evidente che siano necessari degli interventi. Nonostante la gara in Qatar si corra nel periodo più fresco, a dicembre, le temperature sono comunque molto più elevate rispetto a quelle a cui i piloti sono normalmente abituati. E se il Gran Premio a Singapore ha già messo a dura prova i piloti, non è difficile immaginare che una pari, se non addirittura peggior, situazione possa verificarsi anche in Medio Oriente.