Domenica, il teatro del penultimo appuntamento del Gt World Challenge Endurance è stato Monza, con una gara destinata ad essere ricordata per molto tempo. Un tracciato gremito di tifosi che, complice la pole position della Ferrari #51 e l’ottima prestazione dell’equipaggio #46, sognavano certamente un finale diverso, seppur abbiano potuto godere di uno spettacolo senza precedenti. Bmw Monza
A trionfare è stata la Bmw #30 di Klingmann, De Haan e Al Harthy, autori di una gara capolavoro, grazie anche alla strategia sublime del team Wrt, davanti alla gemella #32 e alla Ferrari Af Corse #51, probabilmente la grande delusa di giornata insieme all’altra Bmw, la numero 46.
Un trionfo a sorpresa per un equipaggio che, peraltro, non è nemmeno annoverato nell’entry list della classe Pro, bensì in quella dei Bronze, e reso ancor più incredibile dal fatto che al termine del primo giro di gara, la Bmw colorata di arancione occupasse l’ultima posizione della griglia di partenza.
Un’impresa destinata ad essere ricordata, oltre che testimonianza di quanto il motorsport delle volte sappia essere imprevedibile.
Cos’ha reso la risalita possibile?
Quanto realizzato da Klingmann, De Haan e Al Harthy è stato sì incredibile, con i tre che hanno gestito la gara senza commettere la minima sbavatura, ma altrettanto cruciale per il successo è stata la strategia messa in atto dal team Wrt, confermatosi ancora una volta come una delle squadre da battere: in una gara segnata dal caos e dai numerosi colpi di scena, la lotta alla vittoria si è giocata tanto in pista quanto al muretto box, e alla fine la chiamata migliore ha determinato la vittoria.
Una vera e proprio partita a scacchi che nel finale ha sorriso anche all’altra M4 Gt3, quella di Vanthoor, Van Der Linde e Weerts che, dopo essersi trovata nelle retrovie a seguito di un contatto in prima variante subito dopo il via, ha essenzialmente corso a braccetto con la vettura numero #30, centrando così un’insperata seconda posizione.
Bmw trionfante, ma resta comunque un pizzico di delusione
Uno-due al traguardo, eppure in casa Wrt non tutti sorridono. Tra i grandi “delusi” di giornata, infatti, figurano certamente Raffaele Marciello, Valentino Rossi e Maxime Martin, alfieri della squadra belga a cui però la gara non ha sorriso del tutto, nonostante una buona top 5 finale e un passo gara da grandi protagonisti.
“Non era destino” commenta Marciello attraverso i propri canali social, a testimonianza del rammarico che ha accompagnato l’equipaggio nelle fasi finali di gara. La numero #46 infatti, dopo aver fatto segnare il settimo tempo in qualifica, proprio nelle mani di “Lello” si era resa protagonista di una partenza a fionda, conquistando subito la terza posizione, mantenuta poi per larga parte di gara. Ciononostante, questa ha pagato il caos che invece ha premiato le due gemelle, ritrovandosi nel finale a dover rimontare posizioni su posizioni, condotta magistralmente da un Valentino Rossi sempre più competitivo ed efficace.
Ferrari, un successo mancato che sarebbe stata la ciliegina sulla torta
Infine, l’altra grande delusa di giornata, ancor più della Bmw #46, è la Ferrari #51 guidata da Rovera, Abril e Pier Guidi. Autori di una pole position straordinaria, che aveva gasato i quasi 35000 spettatori accorsi sul tracciato brianzolo, e poi di una gara senza alcuna sbavatura, si è vista sfilare dalle mani un successo che pareva essere in cassaforte, visto il ritmo impresso nel corso della gara. Una volta ancora però, a testimonianza di quanto il motorsport sappia essere imprevedibile, il caos ha rimescolato le carte, e nonostante il grande sforzo finale di Pier Guidi, il quale ha provato il tutto e per tutto per cercare di riconquistare quella vetta tanto meritata, al traguardo arriva solo un’amara terza posizione.