di Tommaso Cerutti
C’è una Ferrari che vince e domina, ed è quella del WEC. Nel World Endurance Championship, la Ferrari in Bahrein ha trionfato sia nella classifica costruttori che nella classifica piloti, riportando a Maranello un titolo che mancava da 53 anni. Calado, Pier Guidi e Giovinazzi hanno riportato il Cavallino Rampante sul tetto del mondo, ma i veri protagonisti sono la 499p e il progetto guidato da Coletta.
Ferrari trionfa nel WEC
L’ultima Ferrari a vincere il mondiale endurance (non ancora chiamato WEC) fu la 312 PB nel 1972. Un’era fa, con Mauro Forghieri come direttore tecnico ed Enzo Ferrari ancora in vita. Da quel momento il vuoto totale, con l’addio alle corse di durata fino al 2023, quando le nuove Hypercar hanno convinto John Elkann a mettere Antonello Coletta a capo del ritorno alle corse endurance del Cavallino.
La squadra non è stata costruita da zero, ma si è basata su quella che da anni era al top della GTE. La nuova 499p ha ottenuto subito la pole al debutto assoluto a Sebring e la vittoria qualche mese dopo nella centesima edizione della 24 Ore di Le Mans, il primo successo di tre consecutivi.
Negli anni dal debutto ad oggi la Ferrari 499p è quella che ha subito meno modifiche di tutti, ma la conoscenza del mezzo ha sbloccato il potenziale del progetto. Un passo avanti reso possibile anche dalla terza vettura, la #83, che ha conteso il titolo con le ufficiali #50 e #51 fino alla fine.
Nel 2025 nessuno ha tenuto testa alla Ferrari, tanto che nemmeno il Balance of Performance è riuscito a limitarla davvero, con Alessandro Pier Guidi e James Calado che trionfano anche nella classe regina dopo gli anni in GTE-Pro e Antonio Giovinazzi che si è reinventato dopo la sfortunata parentesi in F1.