di Aurora Loffredo
Martedì 6 maggio, il team Alpine, con un comunicato stampa, ha annunciato le dimissioni di Oliver Oakes con effetto immediato. Al suo posto, subentrerà Flavio Briatore, il quale già ricopre il ruolo di Executive Advisor.
Conflitto con Briatore
L’annuncio delle dimissioni è stato inaspettato: niente, infatti, aveva fatto presagire questa drastica rottura. In un primo momento, si è pensato che, forse, vi fosse un conflitto interno tra Oakes e Briatore, causato dalla decisione di sostituire Doohan, dopo solo sei gare, con Colapinto. A smentire questa ipotesi è stato lo stesso Briatore in un post congiunto con Alpine su Instagram:
È stato detto molto nelle ultime 24 ore, ed è stata associata erroneamente la decisione di Oliver di dimettersi a un presunto disaccordo, o al fatto che avessimo vedute diverse. Questo è completamente falso e lontano dalla verità. Io e Oliver abbiamo un ottimo rapporto e avevamo ambizioni di lungo termine per far crescere insieme questo team. Noi rispettiamo la richiesta di Oli di dimettersi e per questo l’abbiamo accettata. Le ragioni non sono collegate al team e sono di natura personale. Io continuerò a essere sempre più coinvolto nel team, insieme alla forte dirigenza che già abbiamo. Lavoreremo duro per migliorare la nostra posizione in questa stagione e per prepararci per il 2026.
Nel post è anche incluso un messaggio da parte di Oliver Oakes:
È stato un privilegio guidare tutti ad Enstone, che squadra, che posto. È stata una mia decisione dimettermi. Flavio è stato come un padre per me, mi ha supportato fin dal momento in cui ho assunto il ruolo, oltre ad avermi dato questa opportunità. Tutto è pronto per il 2026 e per portare questo sogno dove merita di essere! Credo in Enstone.
Arresto del fratello, William Oakes
Secondo il Telegraph, giovedì 1 maggio, il fratello di Oliver, William Oakes, co-direttore dell’HiTech Grand Prix, è stato fermato nella zona di Silverstone Park. Il 31-enne francese era infatti in possesso di una grande somma di denaro contante. Il giorno seguente sarebbe stato accusato di trasferimento di beni illeciti. Sabato è comparso davanti al Tribunale di Northampton e posto in custodia cautelare. Il sospetto è che il denaro provenga da un sistema di riciclaggio e che sia quindi legato al mondo criminale. Ciò sarebbe accaduto durante il Gran Premio di Miami. Stando sempre alle indiscrezioni, Oliver avrebbe preso un aereo da Miami diretto a Dubai e da allora non se ne hanno più tracce.
Coinvolgimento di Dmitry Mazepin
La storia si complica sempre di più. Stando a quanto è emerso, la HiTech GP, un tempo proprietà di Dmitry Mazepin, sarebbe stata rilevata formalmente da Oliver Oakes nel 2022, a seguito delle sanzioni europee al magnate russo. Tuttavia, sembra non ci sia stato alcun pagamento registrato, ma solamente un cambio formale di proprietà. A sollevare il dubbio è stato il deputato laburista Liam Byrne. Queste le sue parole: “Non sembra che sia stato pagato alcun denaro per questo importante interesse economico… c’è un chiaro rischio che gli oligarchi stessero usando dei delegati”. Secondo Byrne, dunque, potrebbe trattarsi di un tentativo di “proxies laundering“, ossia il ricorso a prestanome per eludere le sanzioni internazionali. Secondo Diego Alonso, giornalista spagnolo della testata Motor16, parte dei fondi per l’espansione della scuderia proverrebbero proprio da società legate a Dmitry Mazepin.
La vicenda Bahrein
Durante i test in Bahrein, Dmitry Mazepin era stato infatti avvistato nel paddock, nell’hospitality Mercedes ed in quella Alpine, destando dubbi e perplessità. Considerando le sanzioni impostegli dall’Unione Europea, ci si è domandati chi lo avesse invitato. Una fonte a lui vicina ha dichiarato che si trovasse lì in visita personale. Oakes, quando intervistato, ha cercato di essere il più elusivo possibile, dichiarando di averlo salutato, ma non di averlo incontrato. In aggiunta, ha precisato che, sebbene fossero amici e fosse stato bello vederlo, non voleva entrare nel merito della questione.

Una vicenda, inizialmente vista come conseguenza di un dissidio interno, si è trasformata in una trama degna di un film di Hollywood, con arresti, sospetti di riciclaggio, legami con figure sanzionate a livello internazionale, fughe e scomparse. Mentre Alpine cerca di guardare avanti, con il 2026 nel mirino e Briatore capo indiscusso, resta il dubbio su quanto ancora debba emergere. E forse, lo spettacolo deve ancora incominciare.