Anna Botton, Olivia Carbone, Stefania Demasi, Giulia De Ieso Budget Cap F1
Quante volte avete sentito parlare di budget cap in questi giorni? Mult1formula vi spiega tutto quello che c’è da sapere! Budget Cap F1
Quando si parla di budget cap si fa riferimento al tetto massimo di spese che un team di Formula Uno può fare per la costruzione, lo sviluppo e la riparazione di una macchina. Approvato nel 2020, ha come obiettivo quello di ridurre i costi e tentare di diminuire il gap di prestazioni che c’è in pista.
Venerdì la Federazione avrebbe dovuto pubblicare il report delle spese dei team nel 2021. Durante i controlli sono emersi delle irregolarità: Red Bull e Aston Martin avrebbero violato il budget cap. La FIA ha aperto un’indagine in merito, che si concluderà nella giornata di domani, mercoledì 5 ottobre. Se la violazione dovesse essere confermata, scatterà una penalità che coinvolge l’anno in cui è stata compiuta l’infrazione.
Caso Aston Martin
Una delle due squadre che potrebbero aver violato il budget cup è, appunto, Aston Martin. Per il team dell’investitore canadese Lawrence Stroll si tratterebbe di un “Minor Overspend Breach”, ovvero l’utilizzo di un extra budget entro il limite del 5%. Ciò significa che la violazione potrebbe essere di circa 7 milioni di dollari, l’equivalente dello stipendio di parte del personale e/o di una notevole quantità di lavoro di sviluppo (a detta degli altri team sono una stagione in più di lavoro/diversi secondi di vantaggio).
Il team con sede a Silverstone, come già detto, ha trasgredito il budget cup con una violazione minore. Questo, oltre ad una sanzione finanziaria, si traduce in una sanzione sportiva (minore in questo caso). Essa prevede:
- Rimprovero pubblico
- Detrazione punti nella classifica Costruttori
- Detrazione punti Piloti
- Sospensione gara/e
- Limitazioni sui test
- Riduzione Cost Cap
Come nel caso Red Bull, che analizzeremo in seguito, la sanzione non è retroattiva. Di conseguenza le stagioni a rischio sono quella attuale e il 2023.
Situazione societaria Aston Martin
L’acquisizione del team Force India da parte di Lawrence Stroll nel 2018 segna il processo di passaggio ed evoluzione di vedute: prima con Racing Point F1 Team, poi Aston Martin F1 Team, dopo l’acquisizione di alcune quote della casa automobilistica britannica Aston Martin.
La scuderia, in questi anni di cambiamento, ha sempre puntato ad uscire dalla mediocrità, con l’obiettivo di conquistare il titolo nei prossimi 5 anni. Il budget cup istituito dallo scorso anno, però, potrebbe rallentare il processo di crescita. Il team Aston Martin, intanto, continua a lavorare: sono stati avviati i lavori per ampliare lo stabilimento, che sarà il più avanzato della Formula 1 (l’anno prossimo alcuni reparti potrebbero entrare già in funzione).
I cambiamenti societari sono iniziati in questa stagione: l’1 Ottobre ha preso infatti il via Aston Martin Performance Technologies. Quest’area comprenderà le attività di Formula 1 del marchio e svilupperà, applicherà e commercializzerà le capacità tecniche e la proprietà intellettuale del Gruppo, con l’obiettivo di fornire i migliori servizi di innovazione, ingegneria, collaudo e produzione in una serie di settori industriali chiave. A capo vi è stato posto Martin Whitmarsh, già in categoria con un ruolo simile in McLaren. Ciò andrà a toccare il budget cup da questa stagione.
Aston Martin è una scuderia di grandi ambizioni, ma resta nell’ombra dei top team. Per l’opinione pubblica, infatti, l’infrazione del team di Silverstone passa in secondo piano. Ciò potrebbe essere un aspetto positivo: intacca in maniera minore la sua reputazione.
Red Bull: la situazione al momento è grave
Sembrerebbe che anche Red Bull abbia superato di molto la percentuale extra del 5% del budget – commettendo così una violazione severa. I rumors circolati nel Paddock sono stati numerosi, ma la FIA con un comunicato ha chiarito la situazione momentanea:
“La FIA sta attualmente finalizzando la valutazione dei dati finanziari 2021 presentati da tutti i team di Formula 1. Le presunte violazioni del regolamento finanziario, se del caso, saranno trattate secondo il processo formale stabilito nel regolamento”.
Anche Helmut Marko ha voluto dire la sua sulla questione, sottolineando ai microfoni di Sky Sport Deutschland che il contesto Red Bull non è formato da un unica realtà, ma è bensì composto da tre elementi diversi: Red Bull Advanced Technologies, Red Bull Technology e Red Bull Powertrains. “Tre realtà che vanno chiaramente separate” ha precisato Marko. Tra queste, ad esempio, Red Bull Advanced Technologies è nata per trasferire le competenze ingegneristiche e tecnologiche di Red Bull ad altri settori tra cui mongolfiere, barche a vela, hypecar. Essendo queste attività non collegate al mondo della Formula 1, di fatto vanno inserite alla voce “exclusions” prevista dal regolamento finanziario.
Tuttavia, questa difesa ha creato ancora più sospetti. Alla base di tutto ciò, il fatto che Red Bull Advanced Technologies si distingue con eccellenza in settori come l’aerodinamica, la progettazione meccanica, composita ed elettrica, l’analisi strutturale, simulazione e modellazione, sistemi di controllo e sviluppo software e progettazione. Settori che con la Formula 1, però, hanno a che fare eccome. Horner, quindi, pensa che le violazioni emerse dal report finanziario fornito alla federazione possano derivare proprio da diverse interpretazioni date alla collocazione di alcune voci di spesa.
Horner ne è convinto “Red Bull è sicuramente entro i limiti del budget cap”
Christian Horner appare nervoso, ma al contempo si dichiara tranquillo perché sa che Red Bull non ha commesso nessuna infrazione. “Si tratta di una serie di regolamenti nuovi di zecca, molto complicati, che si applicano ad aziende con strutture diverse e formulazioni diverse. Ci sono sempre diverse interpretazioni di questi regolamenti ed essendo nel primo anno sarà molto interessante vedere come verranno applicate” ha dichiarato. “Per la FIA si tratta di un argomento enorme da affrontare, soprattutto se si considera l’entità delle squadre ai box, molte delle quali appartengono a conglomerati e organizzazioni ancora più grandi”. Ha aggiunto poi – sottintendendo forse proprio le diverse società sopra citate che operano sotto il nome di Red Bull.
Horner, comunque, ha ripetuto più volte che Red Bull sia al di sotto del limite di spesa e ha anche aggiunto che in seguito a chiarimenti arrivati dalla federazione su quali elementi debbano o non debbano essere inclusi nel budget pare che la scuderia sia nettamente sotto alla soglia massima. Insomma, lui si è dichiarato tranquillo ed è sicuro che Red Bull non incapperà in alcuna sanzione.
Ma nel caso Red Bull dovesse risultare colpevole…Cosa rischierebbe?
Per violazioni severe come quella che si ipotizza sia stata commessa da Red Bull dovrebbero essere previste la decurtazione di punti nel mondiale costruttori e sanzioni economiche e/o sportive materiali.
Nello specifico, parlando di sanzione economica la federazione intende una multa che va stabilita di caso in caso.
Per sanzione sportiva materiale è da intendere:
- una detrazione di punti nel Mondiale costruttori da applicare nel campionato che fa riferimento al periodo della violazione
- una detrazione di punti nel Mondiale piloti da applicare nel campionato che fa riferimento al periodo della violazione
- sospensione da una o più gare
- limitazioni nella possibilità di effettuare test
- esclusione da un intero campionato
- riduzione del budget cap
Non è inoltre da escludere che, nel caso le spese passate effettivamente superino il limite, lo stesso problema non si riscontri poi una volta analizzati i report finanziari correnti – considerando poi che in questa stagione il tetto massimo è ancora più ristretto (non più 145 milioni, ma 140).
Atmosfera tesa nel paddock
A seguito della diffusione della notizia, i team principal non hanno esitato a prendere posizione. Tra le molti voci del paddock, la più forte è stata forse quella di Toto Wolff:
“Noi abbiamo fiducia nella leadership e nella trasparenza della FIA, perché quello dei costi è uno dei fattori più importanti del regolamento. Siamo preoccupati, il regolamento era molto chiaro. E non riguarda solo la stagione 2021, ma anche quella corrente e quella del 2023, visto che la macchina per il prossimo anno è già pronta. La FIA ha un gruppo di addetti alla contabilità molto competenti, quindi anche se ci dovessero essere delle aree grigie, sarebbero piccole. Ma se sapessimo di poter spendere 5 milioni in più senza subire una grossa penalità allora lo faremo. Vogliamo vedere la leadership della FIA in azione e capire le conseguenze“.
Nelle parole del team principal Mercedes si nota chiaramente l’invito alla FIA di intervenire con tempestività, dando la giusta importanza al possibile sforo.
Non solo Wolff si è fatto sentire e anche dal box Ferrari, tramite la voce di Laurent Mekies, arrivano dichiarazioni critiche:
“Ci aspettiamo severità e trasparenza per andare a correre tutti con le stesse regole. Le implicazioni sono gigantesche. L’importante è stabilire lo sforamento, poi confermiamo che le regole sono uguali per tutti. Bisognerà capire che implicazioni ha avuto nel 2021, 2022 e anche nel 2023. La cosa su cui ci aspettiamo massima severità è proprio quello di valutare se il budget cap è stato sforato“.
Anche le squadre quindi aspettano con ansia il verdetto della FIA, che potrebbe portare i maggiori team a sforare il budget cap in futuro, in caso la punizione riservata a Red Bull non si rivelasse dura come previsto.