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Nere, rosse, grigie e verdi: le gomme dell’IndyCar

Oggi andremo a parlare dell’IndyCar, ma più in particolare del tipo di gomme che sono utilizzate in tutto il campionato. A differenza dalla Formula 1, il campionato prevede gare su circuiti ovali. Questo ha un impatto significativo sui team, i quali sono costretti a utilizzare le gomme imposte da parte di Firestone, in base alla composizione della pista ed esaminando durata, grandezza e composizione delle stesse. Ma non sono solo i circuiti ovali a influenzare la scelta delle gomme da parte di Firestone, perché all’interno di questo campionato si hanno altri due tipi di circuito: circuito permanente e circuito cittadino. Andiamo quindi a scoprire insieme cosa si cela dietro la scelta delle gomme nel campionato IndyCar.

I circuiti

Come introdotto all’inizio dell’articolo, il campionato IndyCar si muove su tre differenti tipi di circuito:

  • Circuito cittadino: la scelta delle gomme deve tenere conto delle caratteristiche tecniche della pista, come l’asfalto, la presenza di dossi e la superficie stradale. Inoltre, la necessità di effettuare molte frenate e accelerazioni richiede una gomma con un’ottima aderenza e resistenza all’usura. Un esempio è quello di Saint Petersburg o quello di Monaco per la Formula 1.
  • Circuito permanente: presenta curve veloci e tanti cambi di pendenza, il che richiede una gomma in grado di garantire la massima stabilità e aderenza. In questo caso, la mescola della gomma scelta deve essere in grado di garantire prestazioni elevate in ogni situazione. Tra i circuiti permanenti presenti nel calendario ci sono quello di Barber e Laguna Seca.
  • Circuito ovale: i circuiti ovali rappresentano una vera e propria sfida. La scelta delle gomme deve tenere conto delle alte velocità raggiunte e dell’elevata forza centrifuga, che mettono a dura prova la resistenza delle gomme. Qui la scelta riguarda la durata della gomma, che deve essere in grado di resistere alle sollecitazioni senza compromettere le prestazioni. Tra i più famosi abbiamo Indianapolis Speedway e Iowa Speedway.
Firestone

Firestone è l’unico fornitore di gomme per il campionato IndyCar, il quale ha il monopolio dal 2000. Dal 1996 al 1999, le gomme venivano fornite sia da Firestone che da Goodyear. Il marchio fornisce diversi set di gomma: per asciutto, ci sono le “primary black” e “alternate red”; in caso di condizioni di pioggia ci sono gli pneumatici “rain”, da pioggia. Quando si gareggia su ovale, invece, si utilizza una miscela specifica basata sulla composizione e la velocità del circuito, ossia la “primary black”. In questo caso, la gomma anteriore destra presenta un diametro che è leggermente più grande rispetto alla gomma anteriore sinistra. Questa configurazione aiuta nelle curve ad alta velocità.

Nere o “Primary Black Tyres”

Le gomme “Primary Black” sono completamente nere e si utilizzano in tutti e tre tipi di circuito. Queste offrono un perfetto bilanciamento tra velocità, sterzata e durata. Sono le gomme più dure.

Gomma nera
Gomme nere in pista, Armstrong – Chip Ganassi Racing (Twitter IndyCar)
Rosse o “Alternate Red Tyres”

Le gomme “Alternate Red” sono quelle rosse ai lati. Queste hanno una miscela più morbida rispetto a quelle nere. Ciò permette più velocità e una sterzata migliore, ma al contempo si usurano più velocemente.

Gomma IndyCar soft
Gomme rosse in pista, Rosenqvist su McLaren, (IndyCar)
Grigie o “Rain Tyres”

Le gomme da bagnato sono quelle grigie ai lati e si utilizzano in condizioni di pioggia e quando il circuito è bagnato. Queste presentano delle scanalature che permettono un maggiore grip, controllo e aiutano a prevenire l’aquaplaning.

È importante sapere che questo tipo di gomme si utilizzano solo nei circuiti permanenti e cittadini, perché le sessioni di prove, qualifica e gara nei circuiti ovali vengono cancellate o posposte, come successo durante la Bommarito 500 del 2022.

Gomma da bagnato
Gomma grigia da bagnato (sports.usatoday.com)
Gomme ecologiche e sostenibilità ambientale

L’IndyCar a partire dal 2022 ha introdotto le gomme ecologiche. Queste si distinguono grazie al loro colore verde ai lati della gomma, oltre che essere prodotte con materiali ecosostenibili e naturali, come vedremo a breve.

La gomma appare per la prima volta durante il Gran Premio di Nashville. È un modo, da parte del campionato, di promuovere la sostenibilità ambientale. È parzialmente composta da una mescola naturale ed ecosostenibile, che deriva da un arbusto particolare chiamato “Guayule”. Questa pianta è un arbusto legnoso del deserto, resistente al caldo e alla siccità; proprio per questo motivo è ottimo per la produzione di pneumatici da corsa. Si trova nel nord del Messico e a sudovest degli Stati Uniti. La gomma è naturalmente estratta dai rami, dalla corteccia e dalle radici dell’arbusto.

Grazie al fatto che è fonte rinnovabile, questa pianta richiede meno recupero rispetto alle fonti tradizionali di gomma. Gli ingegneri di Firestone hanno deciso di mettere questo tipo di gomma ai lati dello pneumatico, perché quella stessa parte è fatta per la maggior parte da gomma naturale. Questo ha permesso a Firestone di mantenere comunque una buona qualità e la stessa performance, rispetto alle altre gomme. Per quanto riguarda le caratteristiche di queste gomme da un punto di vista tecnico, esse sono molto simili alle gomme rosse, quindi prevedono tanta velocità e una buona sterzata, nonostante si degradino molto velocemente.

Gomma IndyCar ecosostenibile
Gomme verde ecosostenibile durante l’ultimo gran premio Indycar (Twitter IndyCar)
L’IndyCar vuole salvare il pianeta

In conclusione, prendendo in esame le varie miscele di gomme presenti in IndyCar, si può notare come un campionato così importante si stia impegnando per salvaguardare l’ambiente, argomento ormai caro a tutti i giovani e a tutto il mondo. Avere questi impegni fa capire quanto interesse ci sia per cambiare in futuro la vivibilità del pianeta Terra. Da parte dell’IndyCar si vede un progresso e grande impegno per rendere tutto più naturale ed ecosostenibile, pur continuando nella propria attività di fare spettacolo e far andare avanti un intero campionato.

Multiformula

Multiformula è un blog nato nel 2020 per condividere la nostra passione per il motorsport, dare spazio a quelle categorie come le Feeder Series di cui si parla ancora poco e soprattutto abbattere i pregiudizi che si incontrano in queste categorie.

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