Il Brasile doveva essere un weekend dalla parte di Mercedes. Dal buon feeling che Hamilton ha con questa pista alla prima vittoria di Russell arrivata proprio ad Interlagos un anno fa, in un periodo tutt’altro che sereno, tutto faceva pensare ad un fine settimana positivo per il team.
Invece, Mercedes ha subito un disastroso crollo di prestazioni che ha visto Hamilton concludere solo ottavo e Russell addirittura ritirarsi per problemi alla monoposto.
E con Sainz che chiude qualche posto più avanti del sette volte campione del mondo, si accorciano le distanze nella corsa al secondo posto costruttori.
I motivi dietro al ritiro di Russell e le difficoltà
George Russell, in un solo anno, passa dalla gloria e la gioia per la prima vittoria nella classe regina del Motorsport, arrivata proprio in Brasile, a un ritiro che lascia l’amaro in bocca.
Non si trovava esattamente tra le prime posizioni, l’inglese, quando si vede costretto al ritiro. Ma non contava la posizione alta: servivano i punti.
Con Leclerc fuori dai giochi, Mercedes aveva bisogno di portare a casa punti con entrambi i suoi piloti per staccare da Ferrari.
La sfida tra le due scuderie per il secondo posto per il mondiale costruttori, infatti, è serratissima e ogni singolo punto può fare la differenza.
I punti, però, arrivano solo con Hamilton, che non riesce tuttavia a piazzarsi davanti a Carlos Sainz, non aumentando quindi ulteriormente il vantaggio di Mercedes sul Cavallino Rampante.
Russell, come dicevamo, è costretto a fermarsi a causa del surriscaldamento del motore della sua monoposto. Le temperature della Power Unit, e soprattutto quelle dell’olio, erano salite al di sopra della soglia di sicurezza e questo ha spinto la squadra ad optare per il ritiro.
In seguito a ciò, il team decide di avvisare anche Hamilton – già in gestione – richiedendo il lift and coast da parte del pilota.
E così, dopo aver perso l’occasione di punti con Russell, si perde anche l’occasione di arrivare qualche posizione più in alto con Hamilton, che non può fare altro se non cercare di portare l’auto a fine gara.
Hamilton, poi, ai microfoni di Sky Sport ha dichiarato come non fosse solo l’assetto il problema della vettura questo fine settimana. “Non riesco ad indicare un motivo preciso, ma sicuramente non è soltanto l’assetto. La macchina semplicemente non funzionava e non funzionava in malo modo. Mancava carico aerodinamico ed eravamo lenti in rettilineo. Ho fatto il massimo per quello che avevo e per il passo che potevamo esprimere” ha detto il sette volte campione del mondo.
La situazione post Brasile tra Mercedes e Ferrari
Si stringe così il gap tra Mercedes e Ferrari in termini di classifica costruttori. Il team di Brackley ad ora occupa il secondo posto, la scuderia di Maranello segue e sono solo 20 i punti a separarli.
Con ancora due gare a disposizione il sorpasso potrebbe essere più probabile del previsto, nonostante le difficoltà che anche Ferrari questo weekend ha riscontrato con il ritiro di Leclerc.
A Las Vegas, inoltre, potrebbero arrivare delle sostituzioni a livello di Power Unit per Charles e George, con quindi la probabilità che i due piloti incappino in penalità e si vedano costretti alla rimonta.
In tal caso, la sfida molto accesa tra i due sarà assicurata.
Ferrari dovrà provare a piazzare almeno una delle due auto a podio in entrambe le gare e sperare che l’altra rimanga in top 5 e, soprattutto, che i due Mercedes finiscano fuori punti o che comunque ne portino a casa molti di meno.
Un impresa non impossibile, ma che, visto l’andamento poco costante delle monoposto di entrambe le scuderie, è sicuramente difficile da prevedere.