Di Chiara Vulduraro
Storia di Prema dal 2010 in poi
Nel 2010, la Prema ha due volti. Da una parte il team domina sulle piste di tutta Europa, dall’altra però affronta dei grossi problemi finanziari fino a rischiare il fallimento. Questo ha portato un alone di incertezza nel team riguardo al futuro. Nel breve tempo non era una conseguenza per i risultati in pista ma la situazione economica doveva venire risolta il prima possibile. Questa incertezza durò per 3 anni fino a quando nel 2014 Lance Stroll jr., allora pilota della Ferrari Drivers’ Accademy (FDA), entrò nel team. L’aspetto economico venne risolto a partire dal campionato di quello stesso anno, e così il team non dovendo più preoccuparsi della condizione finanziaria ebbe una boccata di aria fresca, tramutata poi in positività e, come diretta conseguenza, in un ulteriore miglioramento dei risultati in pista, di per sé già molto buoni.
Risolti i problemi finanziari, la Prema fa il suo debutto nella FIA F4 Italiana, dove Lance Stroll vince il titolo piloti al primo anno, con la compagine di Rosin che si piazza al primo posto nella classifica a squadre. Piloti come Ralf Aron, Marcus Armstrong, Enzo Fittipaldi e Gabriele Minì riusciranno poi a vincere il campionato piloti negli anni successivi. Come team, invece, la Prema riesce a ripetersi per quattro volte, stabilendosi come uno dei team di riferimento a livello nazionale, forse il migliore in Italia.
Dal 2016 il team prende parte anche al campionato GP2, che a breve avrebbe cambiato nome in F2. Nomi importanti della F1 del calibro di Leclerc e Gasly sono passati per le vetture rosse e bianche del team, vincendo inoltre il campionato. Un altro nome che deve essere menzionato tra i numerosi guidatori delle vetture di Rosin è Giovinazzi. L’italiano, pur non avendo mai ottenuto titoli, è riuscito comunque a dimostrare il suo talento, dando prova inoltre dell’ottima qualità del lavoro di Prema che da anni riesce a fornire auto estremamente performanti.
Da poche stagioni la squadra prende parte anche al campionato Formula 3 ed estende il suo dominio anche nella seconda categoria cadetta che porta al mondo della guida sportiva professionistica.
Detto questo, per la nostra storia è necessario aggiungere altri due elementi: Iron Lynx e AF Corse.
Background della AF Corse e della Iron Lynx
AF Corse è una squadra fondata dall’ex pilota Amato Ferrari a Piacenza nel 2003. Inizialmente il team si è dedicato al campionato monomarca Maserati Cup. Dopo tre anni, però, nella testa del fondatore nasce l’idea di espandere il suo operato in campionati di rilievo. Questo si concretizza in una partnership con Ferrari, per il FIA GT Championship del 2006, connubio che si rivelerà di successo e che perdura ancora oggi. Nella categoria GT2, AF Corse vince al suo debutto con la F430. Il team continuerà poi il suo dominio nella categoria fino al 2009, quando a fine stagione il campionato viene diviso tra FIA GT e GT2.
Dal 2010 in poi il team, insieme a Ferrari, decide di partecipare ad altre competizioni GT di livello continentale, europeo e asiatico, e successivamente mondiale.
I risultati più importanti arrivano nel WEC, nella seconda metà della scorsa decade: da segnalare le vittorie del campionato del 2016 e 2017, rispettivamente in GTE-AM e in GTE-PRO, e la vittoria della 24 ore di Le Mans nel 2019, dopo una battaglia cruenta e spettacolare con gli storici rivali della Ford e colossi quali BMW, Porsche e Aston Martin. AF Corse è ad oggi il team che ha contribuito maggiormente alle vittorie della Ferrari nelle competizioni GT.
Mentre la AF Corse vince campionati in più continenti, Sergio Pianezzola e Andrea Piccini fondano il team Iron Lynx nel 2017. In poco tempo arrivano grandi traguardi nelle competizioni GT, a partire dal Lamborghini Super Trofeo. Il successo è tale che la squadra riesce perfino a iscriversi al WEC per la stagione 2021. L’impegno del team è quello di offrire l’esperienza più completa possibile ai suoi piloti, i quali sono principalmente clienti, tramite diversi servizi aggiuntivi che ben pochi dei loro rivali in ambito europeo possono vantare. Uno di questi è il programma club che consente di vivere l’esperienza completa della vita da pilota.
Recentemente la squadra ha debuttato anche nella F4. Il team si dimostra da subito competitivo, e ciò non è una sorpresa data la già dimostrata competenza. Le iconiche Iron Dames sono la fotografia più rappresentativa di tutto il progetto Iron Lynx: alla guida di una Ferrari 488GT3 nel mondiale endurance, sono un’icona della lotta agli stereotipi di genere nel motorsport.
Deborah Mayer, appassionata di automobili e compagna di vita di Claudio Schiavone, pilota famoso a livello italiano ed europeo da molti anni, è molto attiva nella vita della squadra, e lei stessa cura in prima persona gli interessi di alcuni equipaggi. Sarà lei la nuova proprietaria di Prema.
Chi è Deborah Mayer?
Mayer è una appassionata di auto, soprattutto di Ferrari. Colleziona auto da corsa del brand rosso ed è lei stessa una pilota che partecipa al Ferrari Challenge e sporadicamente appare negli eventi Ferrari XX. Tre anni fa, la sua passione per le macchine da corsa hanno dato i primi frutti. È stata lei la fondatrice del progetto Iron Dames che, come detto prima, si pone come un forte messaggio verso l’anti-sessismo nel motorsport. È un equipaggio tutto al femminile composto da Manuela Gostner, Michelle Gatting e Rahel Frey che riporta, complice anche l’ottima squadra alle spalle, di volta in volta piazzamenti di rilievo nella European Le Mans Series.
Ora è lecito chiedersi quali saranno le prospettive di Iron Lynx e Prema nei prossimi anni?
Prospettive della Prema
La squadra resterà attiva nei campionati F2 e F3, dati gli ottimi risultati. L’abbandono non sembra nemmeno argomento di discussione. Condividere la proprietà con Iron Lynx però offre nuove possibilità. Non bisogna dimenticarsi che sia Prema sia Iron Lynx sono legate al marchio Ferrari.
La casa di Maranello si è mostrata interessata ai nuovi regolamenti del mondiale endurance. Il sogno dei tifosi del cavallino rampante era quello di riavere una Ferrari nella classe regina alla 24h di Le Mans dopo tanti anni. L’ultima volta che la Ferrari ha preso parte alla gara in top class fu nel 1973, e l’ultimo successo assoluto risale ad otto anni prima. La casa di Maranello però ad inizio anno ha annunciato il suo ingresso in classe Hypercar dal 2023, generando entusiasmo nei fan e nei principali rivali in pista, affamati di competizione e sempre alla ricerca di confronti diretti con marchi storici dell’automobile.
Ora si deve capire quale squadra si occuperà della messa in pista della Hypercar. Facciamo una disamina. Si potrebbe ipotizzare che la AF Corse sia la favorita, ma Iron Lynx comunque vorrà la sua fetta di torta, come è legittimo.
Si potrebbe quindi prospettare che ci saranno 4 Hypercar, invece che 2 come si ipotizzava all’inizio. Ricordiamo che anche Aston Martin, prima di rinunciare al WEC per dedicarsi alla F1, aveva parlato di 4 auto in Hypercar. Per quanto riguarda Ferrari, due di queste infatti, potrebbero essere gestite privatamente, unendo le conoscenze di Prema con l’esperienza nel campionato WEC dei piloti di Iron Lynx. Con l’aumento dei costruttori interessati e con la costruzione di un nuovo regolamento nell’endurance mondiale, Ferrari si immette nella classe regina in uno scenario altamente competitivo, dopo 50 anni di attesa.
Inoltre si aprono nuove possibilità anche nell’ambito GT. Ferrari, con il team russo SMP Racing, sta racimolando ottimi piazzamenti. Allargare, soprattutto in campo europeo, il supporto ufficiale a più squadre è un’occasione da sfruttare per svilupparsi come marchio, in un settore dominato dai costruttori tedeschi. Il GT è un mondo ricco di interesse, pubblico e investitori, siano questi clienti o finanziatori.
Riflettendo invece su Prema, cosa ci offre la squadra fondata da Rosin? Con le possibilità date da Iron Lynx, il legame con la Ferrari, nonostante sia già molto solido, si rafforza ancora di più.
Il ruolo di accademia è pienamente confermato. Anzi si presta a future espansioni per la selezione di talenti per le gare GT, come era già avvenuto nel caso di Antonio Fuoco, seppur con dinamiche ben diverse.
Uno scambio di piloti, che guidano in F2 e F3, verso dei singoli weekend nel GT, è difficilmente immaginabile. Al contrario potrebbe aprirsi un canale di passaggio. I piloti così non rimarrebbero senza un sedile se non riescono ad entrare in F1. Non sappiamo cosa ha in serbo il futuro per queste tre squadre, ma le loro storie oggi si incrociano e si intersecano, ed al momento, in una fase di crisi per la sezione F1, tengono alto il nome di Ferrari nelle competizioni automobilistiche.