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Introduzione al karting: disciplina per iniziare ma non solo

Tutti, o quasi, hanno iniziato dal karting prima di arrivare a vincere blasonate gare come i Gran Premi di Formula 1. Questa disciplina viene spesso presentata come il primo passo per entrare nel motorsport, come una competizione per bambini, preparatoria per passare alle auto. E ciò non è del tutto sbagliato: molti si fanno notare proprio qui, riuscendo ad ottenere precoci contratti con dei grandi costruttori. Ne sono esempio Kimi Antonelli, preso da Mercedes, ed Ugo Ugochukwu, sotto la protezione di McLaren.

Il karting è ad oggi una vera e propria disciplina a sè, che coinvolge numerosi costruttori – sia di telai che di motori – ed ha fatto la fortuna di vari organizzatori, come la SKUSA, la WSK e della ben nota FIA. I prezzi bassi, inoltre, consentono di partecipare ad un ampio numero di persone, e, vista la varietà di costruttori, le prospettive di professionismo sono non inferiori a quelle di altre discipline.

Anche se sembrano piccole auto, alcune caratteristiche li rendono unici, creando forse la forma di motorsport più originale. Aspetto fondamentale del kart è la completa assenza di sospensioni, con l’asse saldamente fissato al telaio. Assente anche il differenziale, quindi entrambe le gomme posteriori girano alla stessa velocità, ed ovviamente questi fattori influenzano anche il modo di lavorare sull’assetto, non assimilabile al metodo usato nelle formule, nel GT, nei rally…

Il pilota generalmente è seduto accanto al motore, che arriva fino a 125cc ed utilizza catene o ingranaggi per guidare l’asse posteriore. Di solito un kart ha un singolo disco del freno posteriore e nessun freno anteriore, anche se esistono delle eccezioni.

Il sedile è pensato per essere stretto e aderente, non necessita di cintura, e molti piloti usano il paracostole per proteggersi. Anche se può sembrare pericoloso, in realtà il karting è considerato una delle forme di motorsport più sicure: le lesioni sono rare e difficilmente rappresentano un pericolo per la vita.

Esistono, come in ogni disciplina, varie categorie di kart. Escludendo quelli destinati solo al noleggio, principalmente nei luoghi di vacanza, il kart da competizione è a ruote scoperte e viene utilizzato solo in piste all’aperto, in asfalto e con una aderenza molto più significativa rispetto alle superfici dei kartodromi indoor. I motori di un kart di questo tipo sviluppano una cilindrata tra gli 80 ed i 125cc, in base alla categoria vanno da 10 a 35CV. Il peso è variabile, ma nelle classi superiori la scocca è talmente leggera che può essere tenuta su una mano. Per bilanciare la differenza di peso dei piloti, viene utilizzato un sistema di zavorre. Un kart, sulla pista giusta, può arrivare a 2,5g, talvolta più di un’auto da corsa normale.

Kartodromo di Genk, Belgio (fia.com)

I kart a marce sono per definizione i più veloci. Il cambio è pensato per essere estremamente rapido, come l’accelerazione stessa del mezzo, dato che un rettilineo di solito non supera i 200 metri ed una pista non va mai sopra i 2km. La maggior parte delel volte il cambio sarà a sei marce e, se usato al meglio, garantisce accelerazioni 0-100kmh in meno di quattro secondi. Se esiste il cambio, si monteranno anche dei freni sulla parte anteriore per garantire una maggiore forza frenante.

I kartodromi hanno layout estremamente vari, come gli autodromi. Inoltre, proprio come gli autodromi, si va dai piccoli impianti locali a grandi strutture internazionali. La lunghezza varia dai pochi metri delle piste destinate solo ai kart a noleggio fino ai quasi 2km di Lonato ed altre. Alcuni superano anche i 2 km, ma non ospitano grandi competizioni. Anche riguardo ai cambi di dislivello, si va da piste completamente in piano ad altre che presentano perfino un ponte, sullo stile di Suzuka.

Dato l’enorme numero di piste, è difficile stilarne una lista completa. Personalmente, apprezzo molto i kartodromi di Kristianstad, con il caratteristico salto, Alaharma, estremamente tecnico, Wackersdorf e Zuera, velocissimi. Uscendo dall’Europa, invece, da segnalare New Castle, Stati Uniti, e Dubai, Emirati Arabi.

Per quanto riguarda l’Italia, l’ampia presenza di costruttori ha incentivato anche la costruzione di impianti di altissimo livello. L’ultimo inaugurato, Franciacorta, entra quest’anno nel giro delle competizioni internazionali. Oltre a questo, Sarno, in Campania, considerato tra i migliori impianti d’Europa, il già citato Lonato, l’impianto di Jesolo e la pista di Adria.

Anche tra i piloti gli italiani sono da tenere d’occhio: Lorenzo Travisanutto nel 2021 è diventato campione del mondo in classe KZ2, dopo esserlo stato per due volte in OK. Viganò è un altro che vanta un titolo mondiale. Simone Cunati invece è stato campione del mondo in KZ2 nel 2020. Oltre a loro, da tenere d’occhio Luigi Coluccio, sempre nelle posizioni di vertice, e Matteo Viganò, veloce e sfortunato campione KZ2 nel 2018. Tra gli stranieri, il vincitore dell’ultimo mondiale KZ Noah Millel, il famoso Marijn Kremers, poi Callum Bradshaw e Tuukka Taponen.

Anche molti piloti di Formula 1 godono di grande fama nel karting: se il grande cruccio di Ayrton Senna è stato quello di non vincere mai il mondiale kart, ci è riuscito il suo storico rivale Alain Prost. Ad essere titolato in entrambe le discipline anche Max Verstappen, come nei kart ha battuto anche il suo ex-compagno di squadra Alexander Albon. Tra gli altri nomi rilevanti, Nyck de Vries e Lando Norris, oltre a Fernando Alonso nell’ormai lontano 1996.

Per quanto riguarda le gare, l’Italia ha un campionato nazionale di grande prestigio. Importanti in Europa anche il campionato inglese, tedesco, francese e spagnolo. Gli eventi del WSK, tutti in Italia, radunano ogni anno piloti da tutto il mondo. Di alto livello anche gli americani SKUSA e American Karting Championship. L’europeo e il mondiale invece sono sotto il controllo diretto della FIA tramite la commissione karting. Le gare di questi ultimi due campionati saranno in streaming su YouTube e il calendario recita:

07-10 aprile: Portimao, europeo OK e OKJ

28-01 maggio: Zuera, europeo OK e OKJ

12-15 maggio: Genk, europeo KZ e KZ2

02-05 giugno: Kristianstad, europeo OK e OKJ

16-19 giugno: Adria, europeo KZ e KZ2

07-10 luglio: Franciacorta, europeo OK e OKJ

01-04 settembre: Le Mans, mondiale KZ e KZ2

15-18 settembre: Sarno, mondiale OK e OKJ

Per tutti gli altri campionati, i siti dei rispettivi organizzatori sono estremamente intuitivi e contengono tutte le informazioni.

Duelli serrati e gare frenetiche, generalmente molto corte, sono la caratteristica fondamentale del karting, almeno per quanto riguarda le sprint. Si scende in pista più volte per le Heat, che determinano l’ordine di partenza per la gara finale, di solito della durata di circa 20 minuti.

Molti altri sono i dettagli che si potrebbero raccontare, ma forse è più bello scoprirli semplicemente guardando una disciplina ricca di sorprese e mai banale.

Multiformula

Multiformula è un blog nato nel 2020 per condividere la nostra passione per il motorsport, dare spazio a quelle categorie come le Feeder Series di cui si parla ancora poco e soprattutto abbattere i pregiudizi che si incontrano in queste categorie.

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