Era il 12 marzo quando il Gran Premio d’Australia, gara inaugurale della stagione 2020, fu cancellato a poche ore dalla prima sessione di prove libere, dopo che un meccanico McLaren risultò positivo al Covid.
C’era chi da subito aveva detto di non volersi trovare lì, in quel momento: Lewis Hamilton, Sebastian Vettel, Kimi Räikkönen furono i primi a criticare la scelta di correre il Gran Premio. Alcuni membri delle altre scuderie erano già risultati positivi al virus, mentre il governo australiano, l’11 marzo, aveva deciso per la chiusura degli ingressi ai cittadini italiani e a coloro che avevano trascorso un periodo in Italia nelle ultime tre settimane, essendo il nostro uno dei paesi più colpiti dalla pandemia.
Ed è quasi assurdo pensare a quante cose sono cambiate da allora. Quando il Covid era ancora uno sconosciuto e la normalità era in forse. La Formula Uno sarebbe tornata a correre 4 mesi dopo, in Austria, a Luglio.
Ma finalmente, ora, dopo 2 anni di assenza, il Gran Premio d’Australia torna nel calendario.
La Formula Uno che torna a Melbourne è come un cerchio che si chiude.
Il mondo è andato avanti e, pian piano, ci stiamo lasciando il virus alle spalle. Anche la Formula Uno ha saputo adattarsi e per questa stagione c’è stato un notevole allentamento delle misure anti-Covid. Nonostante ciò, nel giro di pochi giorni i piloti risultati positivi sono stati due (Daniel Ricciardo e Sebastian Vettel) e, proprio per questo, ci si è chiesti se il Covid potesse in qualche modo determinare il Mondiale Piloti. Ma questa è un’altra storia…
Tornare a Melbourne è un enorme simbolo di rinascita e felicità. Torna l’affetto dei fan australiani, che non aspettano altro di vedere il loro beniamino Daniel Ricciardo (lui in primis non vede l’ora di partecipare, dopo due anni, al suo home GP).
Nel frattempo, anche l’Albert Park si è rinnovato, modificando il proprio layout per favorire lo spettacolo in pista. L’ultima volta a vincere, nel 2019, fu Valtteri Bottas su Mercedes. Chi vincerà quest’anno?