Nella foga e curiosità generale per il GP di Miami c’è spazio anche per le polemiche. A far discutere sono le nuove regole imposte dalla FIA: banditi orecchini, collane, bracciali, orologi e piercing e obbligo di mutande ignifughe. E le polemiche non sono tardate ad arrivare.
Le motivazioni della FIA
La FIA, nel pomeriggio di venerdì 6 maggio, ha comunicato che a partire dal GP di Miami sarà introdotta una nuova regola riguardante gioielli e mutande.
È stato bandito qualsiasi genere di gioiello, quindi collane, bracciali, piercing, orologi – considerati anch’essi gioielli – e orecchini. Questo, a detta della FIA, è stato fatto puramente per ragioni di sicurezza. Infatti, si vogliono evitare rischi di ustioni o di ferite che potrebbero essere causate da oggetti metallici in seguito ad incidenti, anche di entità non eccessivamente grave.
Inoltre, c’è volontà di facilitare i soccorsi togliendo tutti questi oggetti. Infatti, i gioielli potrebbero ritardare le operazioni di soccorso e rischiare anche di creare impedimenti – nel caso di collane, ad esempio – nella rimozione del casco o degli altri equipaggiamenti, se c’è necessità di rimuoverli tempestivamente in seguito ad un incidente.
Per quanto riguarda gli indumenti, invece, i piloti dovranno indossare guanti, biancheria intima lunga, sottocasco e scarpe omologati secondo gli standard imposti dalla Federazione. Ciò implica, dunque, il divieto di utilizzo delle classiche mutande “firmate”.
C’è quindi un divieto generale di utilizzo di capi sintetici, a meno che non sussistano comprovate ragioni mediche che impediscano al pilota di indossare il tipo di indumenti imposti dalla FIA.
Queste regole hanno fatto storcere il naso ad alcuni piloti. In particolare, Lewis Hamilton e Sebastian Vettel si sono sbilanciati portando avanti polemiche a modo loro.
La protesta di Hamilton e l’opinione su queste regole
Ha protestato a modo suo il sette volte campione del mondo, Lewis Hamilton. In seguito alla notizia del divieto di indossare piercing e gioielli di qualsiasi genere durante le gare, il pilota ha deciso di presentarsi in conferenza venerdì con otto anelli, quattro collane, orecchini e tre orologi ai polsi.
Quando gli è stato chiesto un parere riguardo a tale decisione, l’inglese ha risposto così: “Mi pare un passo indietro (proibire i gioielli) rispetto ai passi avanti che abbiamo fatto come sport; è una questione talmente piccola…Inoltre, non posso tirare via il piercing al naso.Cercherò di comunicare e collaborare con Mohamed. Penso ci siano cose più grandi da affrontare”.
Anche davanti alla possibilità di essere squalificato, Hamilton si è dimostrato fermo sulla sua opinione dicendo che in quel caso correrà il pilota di riserva. Lui non ha mai avuto problemi con i suoi gioielli, che inoltre non sono in metallo ma sono in platino, quindi non vede perché dovrebbe rimuoverli proprio ora.
In seguito a ciò, sembra che FIA ed Hamilton siano giunti ad una soluzione temporanea: al pilota, infatti, è stata data una deroga di due gran premi per escogitare un modo per rimuovere il piercing al naso – che ha ammesso di non poter togliere.
Il siparietto di Vettel prima delle Libere
Ha voluto esprimere la sua opinione anche Sebastian Vettel e l’ha fatto, come sempre, a modo suo. Prima delle Libere, infatti, il pilota tedesco ha deciso di presentarsi nel paddock indossando un paio di boxer sopra la tuta da corsa.
Durante la conferenza del venerdì si è anche lui sbilanciato sulle regole, sostenendo il collega Hamilton. Gli è stato chiesto se anche lui trovasse che questa lotta contro i gioielli sia mirata ad essere una lotta personale contro Lewis e lui si è espresso dicendo “Si,ne abbiamo parlato e ci sono cose più importanti”.
Vettel, inoltre, potrebbe essere personalmente colpito anche per quanto riguarda il ban di gioielli e oggetti metallici: pare, infatti, che il quattro volte campione del mondo corra con una medaglietta portafortuna di San Cristoforo nascosta nella scarpa. Scarpa che potrebbero fargli rimuovere per eseguire i controlli sugli indumenti e dove potrebbero, dunque, trovare l’oggetto.
Le opinioni generali riguardo la questione, comunque, sembrano essere contrastanti. C’è chi anche sostiene sia una scelta totalmente giusta e sensata da parte della Federazione, ricordando anche l’incidente di Grosjean del 2020. Si vuole solo preservare l’incolumità dei piloti, a detta di alcuni.
Una regola che divide, dunque. Ma nonostante le polemiche, la FIA non sembra intenzionata a fare passi indietro.