Nel corso del Weekend di Spa è stato annunciato l’ingresso di Audi in Formula 1. Il gruppo tedesco fornirà a partire dal 2026, anno in cui i motori nuovi saranno introdotti. C’è tuttavia un altro annuncio, che si aspettava dal weekend a Spielberg e che sembra quasi destinato a non arrivare. Parliamo di un altro gruppo tedesco, ovvero Porsche.
Porsche, infatti, doveva entrare come fornitore di propulsori per RedBull. Sembrava tutto deciso ormai e invece ci troviamo con un quesito: che fine ha fatto Porsche?
Audi in Formula 1: l’annuncio
Dopo svariati mesi di trattative, a Spa si è finalmente deciso di dare la notizia ufficiale: dal 2026 Audi fornirà propulsori in Formula 1. È da più di dieci anni che un propulsore di Formula 1 non viene prodotto proprio in Germania: con l’entrata di Audi questa cosa cambierà.
“La Formula 1 è sia un palcoscenico globale per il nostro marchio sia un laboratorio di sviluppo altamente stimolante. La combinazione di alte prestazioni e competizione è sempre un motore di innovazione e trasferimento tecnologico nel nostro settore. Con le nuove regole, per noi è il momento giusto per essere coinvolti. Dopo tutto, sia la Formula 1 che Audi perseguono chiari obiettivi di sostenibilità” ha dichiarato il presidente di Audi durante la conferenza stampa tenutasi venerdì 26 agosto, in mattinata.
Sempre nel corso del weekend belga, poi, è stato annunciato che a fine 2023 cesserà la collaborazione tra Alfa Romeo e Sauber. Stando a quanto riporta motorsport.com, Audi potrebbe scegliere proprio il gruppo svizzero come partner in Formula 1.
Audi nelle altre categorie del motorsport
La casa di Ingolstadt, comunque, non è sconosciuta al mondo del motorsport. Audi Sport – cioè il reparto da corse della casa automobilistica tedesca – conta nel suo palmarès due campionati del mondo marche (1982 e 1984) e due campionati del mondo piloti (1983 e 1984) nel mondiale Rally. Vanta poi ben 13 successi nella 24 ore di Le Mans tra il 1999 e il 2014 e tre successi nel Campionato Italiano del Superturismo ( dal 1994 al 1996).
Tra il 2014 e il 2021 Audi ha anche partecipato al campionato di Formula E sotto il nome di Audi Sport ABT Formula E Team ( prima ABT Schaeffler Audi Sport Formula E Team ). Nel 2020 ha annunciato di lasciare la Formula E al termine della stagione successiva ( ovvero al termine della stagione 2020- 2021) perché l’intenzione era quella di reindirizzare i propri investimenti su altri settori del motorsport. In questa categoria ha vinto un titolo costruttori nella stagione 2017-18 e il titolo piloti con Lucas Di Grassi nel 2016-17.
In concomitanza con l’annuncio di lasciare la Formula E, Audi annuncia la preparazione in corso di un auto per disputare la Dakar 2022, tornando così nel mondo del Rally-Raid, e il ritorno alle gare di resistenza con una LMDh nel 2023 per puntare sia sul campionato IMSA WeatherTech SportsCar Championship che al Campionato del mondo endurance.
Porsche e RedBull: la collaborazione
Già da un po’ si parlava di un altra tedesca pronta ad entrare in Formula 1, accomunata ad Audi dal gruppo di appartenenza – cioè Volkswagen. Parliamo di Porsche. Essa infatti dovrebbe entrare in Formula 1 a partire dal 2026 per offrire propulsori a RedBull – che dovrebbe chiudere il suo contratto con Honda nel 2025. Si parlava di un annuncio nel weekend di Spielberg, ma non è mai arrivato.
Per settimane poi la notizia si è data per quasi certa. Porsche, addirittura , non avrebbe dovuto limitarsi a fornire motori ma avrebbe anche acquisito il 50% della scuderia di Milton Keynes.
Qualche settimana fa, sul sito tedesco Motorsport-total.com, era stato riportato che il 29 giugno la FIA doveva approvare la regolamentazione sul motore che avrà valenza a partire dal 2026. La FIA, tuttavia, in quell’occasione non ha approvato nulla e come conseguenza di ciò è saltato il tanto chiacchierato annuncio di Porsche e Red Bull.
Annuncio rinviato…
Porsche reputava l’annuncio definitivo del regolamento sul motore un requisito fondamentale per il suo ingresso in Formula 1, motivo per cui è saltato così anche l’annuncio della partnership con Red Bull.
La quasi certezza che l’accordo era data dal fatto che in Marocco, questa settimana, sono state rese pubbliche informazioni che riguardavano proprio l’approvazione di una domanda che Porsche AG e Red Bull GmbH hanno presentato congiuntamente e che prevede la rilevazione da parte di Porsche del 50% delle azione della scuderia di Milton Keyenes.
Le due aziende hanno dovuto presentare il progetto alle autorità antitrust in Unione Europea e anche in circa 20 Paesi al di fuori dell’EU. Tra questi c’è anche il Marocco, che prevede che domande come queste debbano essere pubblicate una volta approvate.
…accordo saltato?
Dopo queste indiscrezioni, però, il buio totale. Non se n’è più parlato e l’annuncio tanto atteso non è mai arrivato.
Un paio di giorni fa, però, Hammertime ha rivelato su instagram un retroscena totalmente diverso in spiegazione a questi continui slittamenti.
Pare infatti che, stando a quanto riportato su Auto Motor und Sport, dietro ai continui rinvii degli annunci ci siano Christian Horner, Helmut Marko e Adrian Newey. I tre sembrano non essere d’accordo con la decisione di cedere il 50% di Red Bull a Porsche e stanno facendo di tutto per fare saltare la tale scelta. Uno degli stratagemmi utilizzati per far saltare la partnership – nemmeno avviata – con Porsche è il rinnovamento del contratto con Honda. La casa automobilistica tedesca, inoltre, dal 2023 riproporrà il proprio logo sulle scocche RedBull – almeno fino al 2025.
Porsche cederà alle condizioni di Marko e Horner?
Lo scopriremo presto, perché il 10 settembre è la data termine ultimo per quanto riguarda i protocolli borsistici ed entro la quale dunque si dovrà concludere – o no – l’accordo.