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Ferrari: si poteva fare di più?

All’indomani dell’eterno Gran Premio di Singapore – ben due ore di gara – una sensazione di sconfitta aleggia in casa Ferrari. E’ vero, entrambi i piloti hanno sollevato il trofeo del secondo e terzo posto, ottenendo un risultato che non si vedeva dal Gran Premio di Miami. Parliamo di quasi cinque mesi fa, quando la scuderia del cavallino era ancora, forse apparentemente, in lotta per il titolo e Charles Leclerc guidava il campionato piloti con diciannove punti di vantaggio. Ora, però, è necessario guardare in faccia la realtà e, come lo stesso Leclerc ha confessato ai microfoni di Sky, concentrarsi per comprendere, in queste ultime gare, quale passo è necessario fare per vincere il campionato.

Nel weekend di Singapore Ferrari sembrava, invece, in netta difficoltà rispetto a un Max Verstappen determinato a mettere un punto al mondiale. Tra qualche scodata e un pizzico di fortuna, però, ad avere la meglio in qualifica è stato ancora una volta il monegasco, complice l’insufficienza di carburante nella monoposto di Verstappen. La domenica, si sa, è sempre un’altra storia, eppure questa volta a rovinare i sogni di gloria della Ferrari non è stato l’olandese, bensì Sergio Pérez. Con una gara comandata dalla prima curva sino all’ultima, il messicano si è aggiudicato la sua quarta vittoria in carriera, una sola stagionale in meno di Charles Leclerc. La domanda che, ora, si insidia rumorosa e implacabile nelle menti dei ferraristi è: si poteva fare di più?

La speranza è l’ultima a morire – se non guidi per la Ferrari

A rendere così popolare Charles Leclerc tra i tifosi, anche non di fede Ferrari, di tutto il mondo, è stata proprio la sua capacità di non arrendersi, lottare sino all’ultimo millesimo. Anche sotto le luci di Singapore il numero 16 è arrivato a un passo da quello che sarebbe stato un risultato importante per la Ferrari. Allo spegnimento dei semafori Leclerc, penalizzato dalla partenza nella parte sporca e più scivolosa della pista, perde subito la posizione a favore di Sergio Pérez. Nonostante una monoposto nervosa e difficile da domare, il monegasco non lascia fuggire Pérez, rimanendo sotto la costante soglia dei due secondi di distacco.

Con l’ennesima bandiera gialla a interrompere la gara, Charles leclerc le ha provate tutte per avere la meglio sulla RB18 di Pérez. Complice un tracciato che non offre molte possibilità di sorpasso e un rettilineo non sufficientemente lungo, il ferrarista chiude il Gran Premio alle spalle del messicano. Un’infrazione delle procedure di safety car, inoltre, costa a Pérez cinque secondi di penalità, annunciati al termine della gara. Niente da fare per Leclerc che, provato dalla corsa estenuate e dalla caccia alla Red Bull numero 11, gli ultimi due minuti accumula un ritardo di sette secondi dal leader che non gli permettono la promozione al primo posto.

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Anche questa volta non si può dire che Charles Leclerc non abbia dato tutto quello che poteva per provare a portare a Maranello una vittoria importante. Le nuove difficoltà della F1-75, però, contrastano lo stile di guida del monegasco che, oltre a combattere con i due Red Bull, deve anche lottare per tenere in pista la sua monoposto. Il secondo posto conquistato, quindi, è da considerarsi un grande passo avanti rispetto alle prestazioni dimostrate nei precedenti Gran Premi.

La costanza di Carlos Sainz

Silenzioso e lontano dai riflettori, Carlos Sainz può vantare un terzo posto sudato e combattuto tra le strade di Singapore. Nonostante le difficoltà palesate nel corso del weekend, lo spagnolo ha difeso in maniera impeccabile la sua posizione contro un agguerrito Lewis Hamilton. Nel post-gara, infatti, Sainz ha confermato di aver lottato contro il posteriore e che si è dovuto accontentare di un terzo posto. Tuttavia, rispetto all’inizio di stagione quando la macchina era più sovrasterzante, gli sviluppi si sono concentrati nella direzione opposta, quella prediletta dal pilota spagnolo. Gli aggiornamenti, infatti, hanno reso la monoposto maggiormente sottosterzante, eppure Sainz fatica ancora a mantenere il passo del compagno di squadra.

In questo momento, quindi, Ferrari si trova con entrambi i piloti alle prese con una monoposto difficile da guidare e controllare. Il merito del risultato conseguito domenica è unicamente da attribuirsi ai due piloti che, sebbene le problematicità della macchina, hanno regalato ai tifosi il miglior weekend dal Gran Premio d’Austria.

Chiara Galati

Studentessa universitaria presso il secondo anno di scienze della comunicazione a Bologna e grandissima appassionata di Formula 1. Nel tempo libero amo scrivere e arricchirmi di conoscenze che riguardano il motorsport.

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