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Ben Sulayem, dov’è la direzione gara che promettevi?

Saranno delusi quelli che, all’annuncio del licenziamento di Masi dal ruolo di direttore gara, pensavano fosse finito il capitolo dell’incompetenza in direzione gara. Il presidente della Federazione Mohammed Ben Sulayem a inizio anno aveva promesso “un nuovo passo avanti nell’arbitraggio di Formula 1“, con VAR, nuovi team ogni gara (come le giurie nei talent) e niente più comunicazioni radio, sempre per “tutelare” la direzione gara.

Sempre Sulayem aveva dichiarato: “Senza gli arbitri non c’è sport.” Eppure, chi glielo dice al presidente che, in Formula Uno, così come nel calcio, talvolta sono gli arbitri a scatenare le polemiche più grandi?

Diciamocelo chiaramente: è da qualche gara che la direzione non ne azzecca una. E fa perdere smalto ad una Formula 1 di un livello sempre più alto, con sempre più aspettative da soddisfare. Senza dimenticare che, ad ogni sbaglio, i social tuonano ancora di più e piovono critiche.

Dal polverone del budget cap che ribadisce le lacune di un regolamento (questo sconosciuto), alla Safety Car a Monza (insicura). E forse è proprio questo il problema di questa nuova direzione gara: l’insicurezza, l’incapacità di una risposta veloce. È una commissione che ha avuto bisogno di oltre cinque ore per decidere, tra le penalità già annunciate, una griglia di partenza, e che ha impiegato tre ore per assegnare cinque secondi per infrazione del regime di Safety Car, nonostante le mille telecamere a disposizione. Praticamente, fino alle 20 di ieri sera (ore italiane) il risultato finale del Gran Premio di Singapore era ancora in sospeso.

Attenzione però: Lewis Hamilton ha ricevuto tempestivamente una multa di 25mila euro per aver indossato il suo piercing al naso durante le qualifiche. Stesso tempismo nel penalizzare Charles Leclerc e Mick Schumacher che, di poco, hanno infranto (il primo solo di 0.1 km/h) il limite di velocità in pit-lane. Certo, si tratta di regole che non sono state rispettate ed è giusto che i piloti in questione vengano puniti. Ma sembra proprio che, a volte, le priorità siano altre.

Insomma, Associazione Italiana Arbitri o direzione gara Formula 1? Ben Sulayem si deve sbrigare: bisogna mettersi a lavorare seriamente, prima che le critiche diventino così pesanti da sopraffare l’intero sistema.

Giulia De Ieso

Studentessa al quinto anno di liceo classico, scrivo e parlo di motori che siano a due o a quattro ruote.

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