Dopo lo stupore di Toyota nel vedersi battuta da Ferrari in qualifica, la Casa Giapponese si riscatta e vince a Sebring con una doppietta nella storica gara del WEC. Ferrari sul terzo gradino del podio, tantissimi problemi ancora per Peugeot.
Sebring una tappa storica quest’anno
Sebring quest’anno è stata una gara storica, a partire dalla data: il 17 marzo 2012, infatti, proprio su questo circuito prendeva il via la prima gara del World Endurance Championship e, esattamente 11 anni dopo, prende il via la undicesima edizione del WEC.
Possiamo definire questa stagione come una “rinascita” di questo campionato organizzato dall’Automobile Club de l’Ouest e dalla Federazione Internazionale dell’Automobile, che quest’anno, lasciandosi indietro la GTE Pro, ha portato tantissime nuove vetture nella categoria madre: la Hypercar.
Sebring è sicuramente un circuito molto tecnico con curve lente e curve veloci, un circuito dove è difficile capire il potenziale delle macchine debuttanti, simile situazione la troveremo anche a Portimao, seconda tappa del WEC.
La difficoltà maggiore di Sebring sono però i suoi dossi ed i notevoli problemi all’asfalto, è sicuramente un circuito ben lontano da quelli a cui siamo abituati in Europa. Dovremo quindi aspettare la tappa di Spa per scoprire davvero di che pasta sono fatte le nuove Hypercar a 360º.
Lo scorso anno a Sebring aveva vinto la Alpine nella Hypercar, vettura che non vedremo fino al 2024 in questa categoria in quanto alla LMP1 non è stato dato l’ok per partecipare con le Hypercar anche quest’anno, come era stato fatto invece per il 2022. Erano saliti sul gradino più alto del podio anche Porsche, Aston Martin e United Autorsport, rispettivamente in GTE Pro, GTE Am e LMP2.
La prima edizione era stata vinta da Audi in LMP1, AF Corse in GTE Pro, Proton in GTE Am e Starworks in LMP2.
In qualifica Ferrari ci fa sognare
Il pilota italiano Antonio Fuoco ha dato il suo meglio nella giornata di qualifica ottenendo la Pole position con un tempo di 1.45.047s con un divario di 0.214 dalla Toyota nº8, a seguire la #7 di Kamui Kobayashi nella classifica Hypercar.
Tra le LMP2 il giro più veloce è stato segnato da Oliver Jarvis con la Oreca #23 di United Autosports. Pole position segnata invece dalla Porsche 911 RSR rosa delle Iron Dames con Sarh Bovy al volante in GTE Am, dopo un’agguerritissima battaglia con la Corvette pilotata da Ben Keating. La macchina rosa si posiziona prima in griglia per la sua categoria con un tempo di 1.58.949 ma lì dietro, a soli 0.396s, c’è Chevrolet Corvette C8.R.
Pessimo inizio a Sebring per Peugeot già prima della partenza
Buona partenza per le due Ferrari che mantengono le posizioni, come anche le due Toyota. Pessimo inizio per Peugeot che rientra ai box con la #94 alla fine del secondo giro di formazione a causa di problemi al cambio. Da subito dubbi per Glickenhaus.
A soli tre giri dall’inizio grosso incidente in GTE Am per la vettura #83 di AF Corse che esce di pista in curva 1 urtando le gomme con il posteriore. La Ferrari 488 si cappotta e causa una Safety Car. Per fortuna nessuna conseguenza per Perez Companec che esce con le sue gambe.
Dopo quasi 25 minuti di Safety Car la gara riparte ma arriva subito la prima penalità per la Ferrari #50 per aver sorpassato prima della linea alla fine della SC.
Intorno al quarantesimo giro assistiamo ad una battaglia clamorosa tra la Porsche #6 e la Cadillac #2. Intanto ancora problemi per Peugeot che è costretta a rientrare ancora una volta con la #94, sembrerebbe esserci un problema al motore elettrico.
Ancora penalità per la #50 per un’infrazione al pit-stop, 5 secondi di stop and go e drive through per Cadillac.
In LMP2, intanto, i giovani si fanno notare: il pilota di prema Filip Ugran fa un bellissimo sorpasso in esterna.
Finita dopo 3 ore la gara di casa per Glickenhaus
Glickenhaus al giro 66 si ferma in mezzo alla pista causando il terzo FCY della gara, la vettura è costretta ad essere trainata ai box, non riuscirà poi a finire la gara. Intanto contatto tra Vanwall e Peugeot, la prima ne esce danneggiata sul retro.
In GTE Am un’altra vettura esce di pista in curva 1, questa volta la Porsche delle Iron Dames che riesce a rientrare con non pochi danni sulla parte posteriore. Quarto Full Course Yellow della gara per ripulire i pezzi della macchina rosa dalla pista. Le ragazze rientrano ai box per le riparazioni.
Finita la gara anche per la #23 United Autosport
Colpo di scena durante la terza ora in LMP2: la United Autosports #23 di Josh Pierson si ferma proprio mentre stava dominando la classifica, la vettura viene riportata ai box dai quali non uscirà più per tornare in gara. Scatta quindi il quinto Full Course Yellow della gara, ottima la strategia di toyota che rientra in pit giusto prima della sua chiusura.
La LMP2 ci regala emozioni pure con la battaglia tra i prototipi di Prema, WRT e Jota. Anche le Hypercar si danno del filo da torcere: assistiamo ad una battaglia Porsche – Ferrari che ci porta indietro nel tempo.
Arriva l’errore per il pilota inglese James Calado, alla guida della 499P #51, che esce di pista al 114esimo giro ma rientra senza troppi danni. Intanto Nielsen e Lotterer ci regalano emozioni con un sorpasso della rossa che sale in quinta posizione.
Breve bandiera gialla causata da un testacoda di Mann con la sua Ferrari in GTE Am, il pilota rientra in pista senza aver riportato gravi danni.
Intanto in LMP2 problemi per Alpine che si ferma in pista e arriva l’ennesimo FCY della gara. Tornati sotto bandiera verde la Porsche #6 causa problemi alle vetture classe LMP2, per via delle gomme fredde è più lenta, ma non vuole farsi superare e, quasi, causa un contatto tra i due prototipi dietro di lei.
Colpo di scena: gara compromessa per la #51
Colpo di scena a due ore dal termine della gara per la Ferrari #51: contatto con due vetture della categoria GTE Am, la Porsche #56 e la Ferrari #54 in quel momento guidata da Francesco Castellacci. Grossi danni alla 499P che perde pezzi in pista e causa il settimo FCY della gara, la Rossa fora una gomma ed è costretta a rientrare ai box, dove verrà portata dentro la tenda per riparare i danni alla sospensione sinistra, rientra poi in ottava posizione. Arriva poi la penalità di 10 secondi di stop and go per la #51 a causa del contatto con la #56.
A poco più di un’ora e mezza dalla bandiera a scacchi, arriva qualche problema per la Vanwall, o meglio, per il suo pilota Jacques Villeneuve che sembra avere difficoltà con le gomme, momenti di panico nel box Ferrari perché, proprio in quel momento, passa Antonio Fuoco, per poco non c’è stato un contatt. La Vanwall sarà poi costretta a rientrare ai box per problemi alla sospensione.
La Golden Hour: il calar del sole
Ad un’ora dalla fine della corsa vediamo dominare le classifiche da Toyota con la sua numero 7 in Hypercar, Jota che ha fatto un’ottima gara in LMP2 con la #48 e la Corvette #33 in GTE Am che ci regala battaglie con le ragazze sulla Porsche Iron Dames.
Ancora problemi per Peugeot: la #93 resta ai box per almeno 20 minuti prima di ripartire.
Toyota ancora imbattibile
Vince Toyota Gazoo Racing con la vettura numero 7, seguita dalla gemella numero 8. A salire sul gradino più alto del podio sono, quindi, Kamui Kobayashi, Jose Maria Lopez e Mike Conway. Terza posizione, dopo la pole position del giovedì, per la #50 di Ferrari guidata da Antonio Fuoco, per più di metà gara, al fianco di Nicklas Nielsen e dallo spagnolo Miguel Molina. Il gradino più basso del podio è stato sicuramente sudato per la vettura di Maranello vista l’agguerrita battaglia nelle ultime ore di gara con la Cadillac #2, che chiude la gara quarta in classifica.
Quinta e sesta piazza per le Porsche 963 di Penske Motorsport, settimo posto per la Ferrari #51 dopo le riparazioni post contatto con le vetture della GTE Am.
Ottavo posto per Vanwall racing, seguita dai costruttori francesi che chiudono in nona e decima posizione dopo una difficilissima gara per entrambe le Peugeot. Brutta gara anche quella di Glickenhaus che si ritirano durante la terza ora per un problema.
Non poche le penalità arrivate per Ferrari e Porsche che, sicuramente, al loro debutto hanno ancora tanto da imparare. Impeccabile Toyota che non ne sbaglia una durante tutte le 1000 miglia percorse.
Jota che gara a Sebring
Herz Team Jota, la stessa squadra che si impegnerà in Hypercar con Porsche a Le Mans, conquista il gradino più alto del podio dopo un’ottima gara.
Nonostante il pit stop in ritardo, Yifei Ye, primo pilota cinese a vincere nel WEC, Will Stevens e David Beckmann, che ha vinto al suo debutto, hanno dominato la classifica LMP2 per la seconda metà della gara, riuscendo a conquistare la vittoria con un margine di 2.8 secondi dalla #22 di United Autorsport, guidata da Filipe Albuquerque, Phil Hanson e Frederick Lubin: la gemella #23 partita dalla pole non è stata così fortunata, infatti non è riuscita a concludere la corsa.
A chiudere il podio in LMP2 c’è la Prema di Mirko Bortolotti, Daniil Kvyat e Doriane Pin, che ha dimostrato che le donne nel motorsport vanno forti, salendo sul podio al suo debutto in campionato.
Vittoria a casa per la Corvette
Sono Nicolas Varrone, Ben Keating, che dimostra che vuole mantenere il suo titolo, e Nicky Catsburg a conquistare la prima vittoria dell’anno nel WEC nella GTE Am, e lo fanno proprio a casa loro dominando per tutta la seconda metà di gara fino all’arrivo. La C8.R arriva prima, seguita dalla Porsche Dempsey Proton, terza la Ferrari di Kessel che chiude con un pit stop all’ultimo secondo.
Brutto errore quello di Rahel Frey in curva 1, costa caro alle ragazze di Iron Dames che, dopo aver dominato nella prima parte di gara, chiudono in ottava posizione.