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Il saluto alla classe Le Mans Grand Touring Endurance Pro

Abbiamo già visto la classe Le Mans Grand Touring Endurance Pro andare via dal campionato americano, l’abbiamo vista lasciare il WEC e, nel 2024, la vedremo scomparire in modo definitivo. Ma in cosa consiste questa categoria? Scopriamo più a fondo la GTE Pro nel Mondiale Endurance ripercorrendo la sua storia.

La categoria Grand Touring è nata a La Sarthe nel 1999 per l’edizione della 24h di Le Mans di quell’anno, nasceva con il nome di GT, N-GT nel campionato FIA GT. Cambia poi nome 6 anni dopo in GT2, rinominata ancora una volta nel momento in cui la GT1 scompare, dal 2011 prende il nome di LM GTE in Europa e GTLM in America.

La LM GTE, Le Mans Grand Touring Endurance, nasce quindi nel 2011, le vetture che possono prendere parte a questa categoria devono essere basate su auto da strada di uso quotidiano, una vettura quindi a 2 porte con 2 o 4 posti che possa essere omologata per essere venduta per uso su strada.

Queste macchine hanno un serbatoio con una capacità di 90/95 litri, modificabile in base al BOP insieme al peso previsto di 1260kg, come massimo. La potenza massima prevista per il motore è di 5500cc e 4000cc per il turbocompressore. Le LMGTE hanno una velocità massima prevista di circa 300km/h. Come dimensioni la macchina non deve superare 4,6 metri di lunghezza e 2,05 di larghezza, le gomme utilizzate sono Michelin, montate su un cerchio da 18 pollici.

Il saluto alla classe Le Mans Grand Touring Endurance Pro WEC

Nel WEC queste vetture si distinguevano per il pannello verde posizionato sulla carrozzeria della macchina.

Ripercorriamo l’ultima stagione nel Campionato del Mondo Endurance, da poco conclusa, di questa categoria:

1000 Miglia di Sebring: Che sorpresa Corvette!

A Sebring, una gara finita con bandiera rossa a causa maltempo, a salire sul gradino più alto del podio è l’equipaggio della Porsche 92 che in gara aveva fatto da protagonista insieme a Tandy e Milner, a bordo della Corvette, di una battaglia emozionante.

Il saluto alla classe Le Mans Grand Touring Endurance Pro - FERRARI
Photo Copyright 2022 Gabi Tomescu/focus-pack-media.de

Sul terzo gradino sale la Porsche di Bruni e Lietz, che era riuscita a tenere dietro le due Ferrari che avevano lottato fino all’ultimo per il podio. Quella in America non è stata una gara facile per i due campioni del 2021 che terminano la gara al quarto posto, quindi di certo non l’inizio di stagione desiderato da Pier Guidi e Calado. Sorpresa invece quella di Corvette che si è mostrata da subito competitiva.

8 ore di Spa: Corvette delude, Ferrari conquista la vittoria

Cambiano completamente i risultati alla gara in Belgio, la Porsche inizia la 8 ore con un contatto tra le sue due vetture e la 92 fora una gomma. Una gara sicuramente movimentata quella di Spa che ci ha però regalato duelli come quello tra Antonio Fuoco e Michael Christensen in fase finale della gara terminato a favore del pilota danese, poi andato all’inseguimento di James Calado che però resiste e conquista la vittoria. Terza la vettura gemella di Ferrari numero 52, qui Corvette delude e termina in quarta posizione.

24H di Le Mans: la gara non finisce fino alla bandiera a scacchi

Le Mans non perdona mai e la stagione passata a ricordarcelo è stato l’evento capitato a Corvette. Le due vetture americane stavano procedendo la gara saldamente in prima e seconda posizione, seguiti da Porsche. Dopo le prime ore di gara tranquille, iniziano però i primi problemi con l’arrivo della notte: a 7 ore dal via la Corvette numero 63 buca una gomma lontano dai box e quando riuscirà ad arrivarci la vettura sarà danneggiata. La vettura gemella, che precedentemente era stata costretta a rientrare ai box per un problema al fondo della vettura per poi ritornare in pista, scopre che la sfortuna non era finita per la Corvette.

Il saluto alla classe Le Mans Grand Touring Endurance Pro - CORVETTE
Photo Copyright 2022 Harry Parvin/focuspackmedia.com

A causa di un contatto con la LMP2 di AF Corse, la numero 64 finisce a muro mentre stava dominando la sua classe e sembrava la favorita per la vittoria, ed è costretta al ritiro. Dopo aver dominato nelle qualifiche e per buona parte della gara, Corvette si ritrova con entrambe le vetture ritirate dalla gara. La 24 Ore di Le Mans termina con il gradino più alto occupato dalla Porsche nº91 pilotata da Gianmaria BruniLietz e Makowieki, seguita dalla Ferrari di AF Corse nº51 di Alessandro Pier GuidiDaniel Serra e James Caldo.

6h di Monza: il riscatto di Corvette

Corvette a Monza si è riscattata a soli due minuti dalla fine della gara quando hanno superato la vettura di Antonio Fuoco e Miguel Molina che avevano dominato il gruppo per quasi tutta la gara; questo anche grazie ad un’ottima strategia per quanto riguarda la gestione del carburante. La Corvette riesce quindi a vincere davanti alle due Ferrari ma, come era già successo a Le Mans, il BOP dato alla casa di Maranello sarà oggetto di molte discussioni visto il rifornimento in più a cui sono state costrette le due Rosse rispetto alle vetture avversarie.

Il saluto alla classe Le Mans Grand Touring Endurance Pro
Photo Copyright 2022 Marius Hecker/focuspackmedia.com

Alla 6 ore di Fuji dominio Ferrari

In Giappone la gara è stata dominata da Ferrari grazie anche all’ottima strategia da parte di AF Corse che ha permesso a Calado e Pier Guidi di salire sul gradino più alto del podio seguiti dai compagni Antonio Fuoco e Miguel Molina. La Porsche 92 segue le due vetture di Maranello sul terzo gradino del podio, sicuramente con l’amaro in bocca dopo la Pole guadagnata in qualifica. Il BOP ha penalizzato la Corvette che non è riuscita a mantenere il passo con le vetture avversarie, chiudendo la classifica in ultima posizione.

Il saluto alla classe Le Mans Grand Touring Endurance Pro- PORSCHE
Photo Copyright 2022 Gabi Tomescu /focuspackmedia.com

L’ultima danza della classe GTE Pro in Bahrain in una gara da infarto

Una gara da paura quella sul circuito del Bahrain, stava procedendo tutto bene con Porsche e Ferrari che si stavano giocando il campionato regalandoci meravigliose battaglie fino a quando la macchina di Maranello ha subito una rottura del cambio che ha fatto crollare ogni speranza di vittoria. Le due Ferrari avevano dominato la categoria per tutta la gara fino al colpo di scena avvenuto a poco prima di un’ora dall’arrivo al traguardo quando il cambio si rompe. Ma Alessandro Pier Guidi grazie alla sua impeccabile guida, ha compreso lo stato della macchina, e l’ha portata al traguardo. La gara viene vinta da Antonio Fuoco e Miguel Molina a bordo della 52, seguiti dalla Corvette nº54 e dalla Porsche nº92.

Camilla Coletta

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