Nonostante la lunga indecisione della FIA, Fernando Alonso domenica è riuscito a portarsi a casa il 100esimo podio in carriera, segnando un altro record nella storia della Formula Uno. Il numero 14 così diventa il sesto pilota con più podi conquistati di sempre, dopo Hamilton (191), Schumacher (155), Vettel (122), Prost (106) e Raikkonen (103).
Successo quasi impensabile se si ricorda che Alonso è tornato in griglia solo nel 2021 con l’Alpine (ex Renault), a 40 anni, dopo aver annunciato il suo ritiro nel 2018. Un cambio di squadra (finalmente) che sembra giovare lo spagnolo, uno dei personaggi più complicati e forse incompresi della Formula Uno.
42 anni e la voglia di vincere
Sono ancora nitide nella testa dei più tifosi l’immagine di Fernando che, dopo l’ennesimo guasto della sua Alpine, si accascia alle barriere, in un momento di più frustrazione. Pochi frame ma che urlavano (e ancora urlano) la fame e la voglia di vincere di quest’uomo, nonostante i 42 anni che compierà il prossimo 29 luglio.
E del ritiro? Ancora non se ne parla, e questa è proprio una delle motivazioni che l’avrebbero portato lontano dall’Alpine. La squadra francese avrebbe offerto, nell’estate dello scorso anno, un contratto dalla durata di un anno allo spagnolo, con l’intenzione di far debuttare nel 2024 l’ex pupillo Oscar Piastri (ormai impegnato con McLaren), al fianco di Esteban Ocon.
Ad accontentare Alonso è stata proprio l’Aston Martin, dopo il forfait di Vettel, offrendogli un contratto pluriennale e un progetto convincente. Un “plot twist”, quello del pilota numero 14, condito dall’imbarazzante triangolo McLaren-Piastri-Alpine, di cui la stampa ha parlato per settimane.
E se al momento, nelle prime due gare della stagione, Fernando ha avuto modo “solo” di salire sul terzo gradino del podio, lo spagnolo pensa ancora più in grande, dicendosi pronto a vittorie e al titolo stesso. E che dire di più signore e signori? Ecco a voi Fernando Alonso.
