I fan della Formula 2, più di chiunque altro, conoscono cosa significhi avere sempre la tensione alle stelle durante una gara. Non si è mai certi che il proprio pilota riesca ad arrivare a fine gara o, ancora, che chi parte primo mantenga la posizione. Questo è chiaramente permesso dal format che sia F2 che F3 hanno adottato (e che anche la F1 sta cercando di applicare), che riesce a mantenere sempre alta l’attenzione (anche perché provare a distrarsi significa ritrovarsi con quattro bandiere rosse e solo 10 piloti in pista) e a garantire anche dello spettacolo. Tuttavia, non tutto è farina del suo sacco: la sfortuna, infatti, molto spesso la gioca da padrona e condiziona le prestazioni dei piloti – quasi sempre gli stessi – portandoli al ritiro o a perdere le alte posizioni.
La fortuna è cieca… con Bearman
Pensiamo, ad esempio, a ciò che è avvenuto questo fine settimana. Partiamo da Oliver Bearman, rookie di questa stagione, che nelle qualifiche è riuscito a conquistarsi una magnifica seconda posizione con una Prema estremamente in difficoltà. Purtroppo tutto ciò per cui ha lottato in qualifica è andato perduto in Sprint Race, in seguito a un contatto con Théo Pourchaire, che lo ha costretto al ritiro. In Feature Race, invece, parte molto bene, conquistando la prima posizione e macinando un bel distacco contro i suoi avversari. Anche qui, tutto è vano: dopo un pit stop, inizia ad avere difficoltà a reggere il passo degli altri e si gira in testacoda.
Un nome, una garanzia
Se non si fosse compreso, stiamo per parlare di Arthur Leclerc. Esattamente come il fratello in Formula 1, anche Arthur non è il pilota più fortunato della categoria. Nonostante, infatti, il monegasco cerchi sempre di dare il massimo, la fortuna non sembra essere realmente dalla sua parte. Questo fine settimana di gara per lui è proprio come se non fosse mai iniziato: in qualifica fora e finisce contro le barriere, costringendolo a partire in dodicesima e tredicesima posizione rispettivamente nella Sprint e nella Feature Race. In Feature la situazione sembrava star volgendo verso la sua direzione, ma un errore al pit stop lo relega alla nona posizione, poi diventata ottava. Tutto ciò che ci resta da dire è che si rinnova l’invito ad andare a Lourdes.
A volte il troppo stroppia
Sebbene il terribile risultato di questo week-end di gara di Pourchaire non si possa imputare alla sfortuna, anche il francese è degno di essere menzionato, perché ogni stagione sembra sempre intervenire qualcosa che gli impedisce di ingranare la marcia ed effettivamente distaccarsi dagli altri in classifica. Chiaramente a Pourchaire il talento non manca, ma dovrebbe cercare di non farsi prendere troppo dalla foga del momento.
A questo punto a noi non resta altro che augurar loro il meglio per la prossima gara, che si correrà per la prima volta nella storia della categoria all’Albert Park, in Australia. Chi avrà la meglio?