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Formula 2: a Montecarlo il podio parla italiano

Nella splendida cornice di Montecarlo, va in scena il sesto round del campionato di Formula 2.
Dopo una Sprint Race non all’altezza delle aspettative, che ha visto trionfare Iwasa a discapito di uno sfortunato Hadjar, gli uomini di classifica sono pronti a darsi battaglia in una pista dove la vittoria non vale solo i venticinque punti del primo posto.
Riuscirà Frederik Vesti a concretizzare la splendida pole del venerdì?
Come si comporteranno i tanti rookie debuttanti, non solo nella categoria, ma anche nell’insidiosissimo tracciato del Principato?
Scopriamolo assieme in una domenica tutta da vivere!

Un podio che parla italiano

Le nubi temporalesche lasciano spazio ad un timido sole estivo che illumina la prestigiosa vittoria di Gabriele Minì in Formula 3.
Un podio che parla italiano, come quello della Feature Race di Formula 2 che vede la Prema di Vesti imporsi sui diretti contendenti al titolo. Per il team vicentino, sempre più leader di entrambe le classifiche, è il terzo successo consecutivo dopo la strabiliante prova di forza di Baku.

Vesti, Pourchaire e Maloney posano per la foto di gruppo (Twitter)
F. Vesti festeggia la vittoria sul podio di Montecarlo (Twitter)

Il pilota danese non sbaglia niente. Dopo una partenza accorta, che gli consente di mantenersi saldamente in testa al gruppo, al nuovo leader del campionato non resta che piegare la concorrenza a suon di giri veloci.
A fronte di un Pourchaire non brillante, colpa di alcuni guai fisici, l’onere di insidiare l’altrimenti monotona fuga di Vesti spetta al compagno di box, Martins. A metà corsa, però, quando la gara viene interrotta in seguito all’incidente di Doohan, il ritardo del francese della ART Grand Prix ammonta già a cinque secondi. Troppi per sperare di poter impensierire un Vesti in stato di grazia, cinico al venerdì e perfetto nell’esecuzione della domenica, che a Monaco strappa la leadership del campionato a Pourchaire, secondo al traguardo, seguito dal rookie Zane Maloney.   

Crediti: Formula 2, Twitter


Continua la maledizione di Monaco per i Leclerc

A rompere la monotonia della prima metà di gara sono i ritiri nelle retrovie.
Al quarto giro, per un problema di natura elettronica, Cordeel si ritira salvo poi rientrare sfruttando la bandiera rossa causata da Doohan per raccogliere dati in vista del prossimo appuntamento di Barcellona.
Qualche giro più tardi è il turno dello sfortunato padrone di casa, Arthur Leclerc, costretto anch’egli al ritiro per un guasto all’impianto frenante. Dopo il terzo posto nella Feature Race in Australia, la buona sorte sembra aver abbandonato il monegasco che chiude il primo Gran Premio di casa con zero punti e tanto terreno perso in ottica campionato.

Nel tentativo di sottrarre a Vesti il punto del giro veloce, pochi minuti più tardi, è Fittipaldi a dover abbandonare la corsa a causa di un guasto piuttosto scenico al proprio motore. La fumata del brasiliano si arresta in una via di fuga che causa una momentanea VSC la quale, tuttavia, non influisce sui distacchi dei primi.

Brutto incidente per Doohan

Archiviati i primi tre colpi di scena di una domenica tremendamente piatta, è Jack Doohan a scombinare i piani di coloro i quali sembravano essersi rassegnati alla propria posizione in pista.
Un errore in uscita alla chicane delle piscine costa all’australiano una rottura parziale, e silenziosa, della propria ala anteriore. Danno che non preclude al pilota, inconsapevole, di continuare a spingere sino a quando per effetto di un alterato equilibrio aerodinamico, non finisce in testacoda.
L’incidente, che causa nella sua monoposto anche un principio di incendio, costringe i commissari ad esporre bandiera rossa. La gara è sospesa sia per favorire le attività di ripristino delle barriere, sia per ripulire la pista dai tanti detriti lasciati dalla sua Invicta.


Un finale a cronometro

La corsa riprende dopo quasi quindici minuti di stop al giro ventisette dei quarantadue previsti.
Non c’è tuttavia abbastanza tempo per completare la distanza di gara la cui durata, come sancito dal regolamento, non può superare i sessanta minuti.
A countdown avviato e conseguente esposizione della bandiera verde, però, arriva subito un altro colpo di scena. Una penalità di drive through per Victor Martins, in quel momento secondo, per non aver rispettato il limite di velocità imposto dal regime di SC.
Ennesima occasione sprecata dal francese della ART Grand Prix che, per un errore proprio, vede sfumare un altro podio. Dopo una furiosa bagarre con Stanek, Martins chiude ottavo.
Magra consolazione il punto addizionale del giro veloce che non cancella il rimorso di un secondo posto sfumato per colpa di una distrazione non all’altezza del suo talento.

Appuntamento fra una settimana, al Montmeló, dove i protagonisti delle Formule minori potranno subito riscattare o confermare la performance di Montecarlo.

Marika Taroni

Biologa nutrizionista, amante dello sport, dei motori e dell'adrenalina su pista.

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