Si stanno per accendere i riflettori sul weekend austriaco, 10 curve di pura velocità. Un circuito molto amato che nasconde una storia, un nome ed un rapporto speciale con Red Bull, che sa di leggenda.
La storia del circuito e del nome
Il circuito, noto a tutti come Red Bull Ring, si trova nella regione della Stiria, e fu costruito nel 1969 con il nome di Österreichring. Successivamente, ad inizio anni 90, furono apportate delle modifiche al tracciato, che cambiò ulteriormente nome in A1-Ring.
L’autodromo era stato costruito per sostituire il vicino aeroporto militare di Zeltweg, in cui si era svolto negli anni sessanta il primo Gran Premio d’Austria di Formula 1. Per questo motivo il Red Bull Ring è conosciuto storicamente come Circuito di Zeltweg. È rimasto per lunghi anni inattivo, e solo nel 2011 ha ripreso l’attività, dopo un rinnovamento. Ad oggi conserva il disegno del tracciato introdotto nel 1996. Dalla riapertura è noto anche con il nome di Circuito di Spielberg, come omaggio agli investimenti fatti dalla comunità locale.
Il rapporto con Red Bull
Tutto il progetto di rinnovamento del circuito nacque sotto il nome di “Project Spielberg” grazie a Dietrich Mateschitz.
Il circuito ora è di proprietà Red Bull, che lo rilevò nel 2004 e realizzò lavori di adeguamento per riportarvi la Formula 1 e crearne un centro ricerche sugli sport motoristici. Il tracciato sarebbe stato come quello degli anni 90 (A1-Ring), con la possibilità di includere un’estensione, realizzando così un circuito completo molto più lungo dell’originale. Tali lavori però furono interrotti a seguito delle proteste ambientaliste e il tracciato è stato a lungo in stato d’abbandono.
Nel 2008 il proprietario, Dietrich Mateschitz, escluse che il circuito potesse in futuro ospitare nuovamente la F1 o il motomondiale. Mentre affermò che sarebbe stato probabile un impiego nel DTM. In seguito aprì alla possibilità del ritorno dei campionati mondiali a quattro e due ruote. I lavori di riattivazione dell’impianto finirono nell’autunno del 2010, e venne omologato dalla FIA e quindi ad ospitare eventi motoristici.
L’inaugurazione ufficiale avvenne il 15 maggio e vide impegnati anche i piloti della Red Bull Racing, Sebastian Vettel e Mark Webber, al volante della RB6, vettura campione del mondo nel 2010.
La celebre scultura del toro
Nel 2012 dopo un anno e mezzo di costruzione, venne inserito il simbolo del Red Bull Ring: un gigantesco toro d’acciaio sopra un basamento che svetta sull’intera pista. La scultura, comprende anche un arco di 17 metri, che sovrasta il toro.
Uno sguardo alla F1, ma non solo
Il Red Bull ring ospita gare del mondiale di Superbike già da prima della ristrutturazione, ma non solo: anche la DTM e il GT fino ad arrivare al motomondiale e alle F1, accompagnata dalle formule minori.
Ha ospitato 26 edizioni del GP d’Austria in F1 ed è presente stabilmente nel campionato dal 2014, con un contratto fino al 2025. Nelle edizioni del 2020 e 2021 ha preso il nome di “Gran Premio di Stiria”, per necessità legate al Covid. Nel 2018 Red Bull ottenne la prima vittoria nel circuito di casa grazie a Max Verstappen, anche se l’unico austriaco ad aver vinto in questo tracciato resta Niki Lauda nel 1984.
Non ci resta che vedere chi riuscirà a portare a casa la vittoria quest’anno!