Durante il mese di luglio, il Circus farà tappa in ben quattro paesi: Austria, Gran Bretagna, Ungheria, Belgio. Si prospettano cinque settimane di fuoco per gli appassionati ma soprattutto per tutti gli addetti ai lavori della Formula Uno, piloti compresi.
Nonostante la stagione già densa, Stefano Domenicali continua a sognare un calendario di 24 gare (come proposto a inizio anno, prima della cancellazione dei Gran Premi in Cina e in Emilia Romagna). “Credo che 24 sia il numero giusto, è il numero richiesto dal mercato“, ha spiegato il CEO della Formula Uno. “Direi che è il giusto equilibrio tra questo, la complessità della logistica delle persone che lavorano. È il numero di gare che dobbiamo porci come obiettivo stabile per un lungo periodo“.
Negli scorsi mesi Domenicali non ha mai nascosto l’arrivo di numerose proposte da parte di nuovi paesi, tanto da poter ipotizzare un calendario di addirittura 30 eventi in una singola stagione. Un numero simile di Gran Premi però andrebbe contro il Patto della Concordia, un accordo siglato tra Formula Uno e i team (valido fino al 2025), che permette un massimo di 25 appuntamenti per stagione.
Si ipotizza la rotazione dei circuiti europei
Un calendario sempre più fitto porterebbe però, secondo Domenicali, ad una possibile rotazione dei circuiti europei. “Oggi abbiamo un calendario mondiale, meno incentrato sul Vecchio Continente. In Europa mi aspetto di vedere gare in cui si possa applicare il principio di rotazione“, ha commentato l’amministratore delegato. Il principio di rotazione viene già applicato, ad esempio, in MotoGP, per quanto riguarda i circuiti spagnoli.
I Gran Premi che secondo i rumours potrebbero ruotare sono: Monza, Imola, Monaco (che hanno scadenza nel 2025), Spagna (scadenza 2026) e infine Silverstone (scadenza 2024). L’idea, sicuramente, è quella che, in un calendario così denso, non ci siano due eventi nello stesso paese nello stesso anno.