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Fittipaldi e Rasmussen, tra rientranti e debuttanti promettenti

Rasmussen

Il mercato NTT Indycar Series per la stagione 2024 ha visto delle novità importanti con nuovi volti che saranno presenti nella stagione ventura. Tra le novità annunciate, la griglia vedrà schierarsi Pietro Fittipaldi e Christian Rasmussen tra i nuovi volti del campionato. Di fatto sarebbero due esordienti, ma con storie differenti tra di loro. Per questo, è bene analizzare chi sono, quali saranno le loro aspettative e la relativa situazione di ambedue i nuovi volti che vedremo per la prossima stagione.

Christian Rasmussen, l’ennesimo prodigio scandinavo?

Nativo di Copenhagen classe 2000, è legittimo parlare di un nuovo prodigio proveniente dalla Scandinavia. Attivo in monoposto dal 2016 dove ha esordito in Formula Ford danese con 5 successi e il 2° posto in campionato, è 3° nel 2017 in Formula 4 danese con due vittorie nel team di Jan Magnussen. Dal 2018 vi è l’approdo negli Stati Uniti, dove esordisce in Formula 4 USA nel programma di sviluppo dei giovani piloti di Jay Howard, ex pilota Indycar part time dal 2008 al 2018 e campione Indy Lights 2006. Terzo nella prima stagione con 5 vittorie all’attivo, nel 2019 esordisce con un altro 3° posto finale in US F2000, conquistando altre tre vittorie in campionato.

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Christian Rasmussen (Photo source: indynxt.com/James Black)

Con il 2020, arriva finalmente il primo titolo in carriera nella US F2000 sempre nel team di Jay Howard con 9 successi conquistati battendo in campionato Eduardo Barrichello, figlio di Rubens. Con il 2021 avviene il logico passaggio in Indy Pro 2000. La sua scalata nel programma “Road to Indy” è esuberante. Rasmussen, sempre nel programma di sviluppo di Jay Howard, conquista il titolo da esordiente. Sette le vittorie conquistate con 12 podi su 18 gare disputate.

Dalla conferma in Indy NXT al passaggio in NTT Indycar Series

Naturalmente, le capacità di guida di Rasmussen non sono passate inosservate. Per la stagione 2022, è Michael Andretti ad assicurarsi il giovane pilota danese, portandolo così nella serie cadetta della NTT Indycar Series. Quella che, al tempo, era conosciuta come Indy Lights, e che oggi si chiama Indy NXT. L’esordio, nonostante abbia visto degli alti importanti, ha visto qualche momento difficile come i quattro ritiri accumulati in stagione. Nonostante l’inizio stentato in termini di risultati, le capacità di Rasmussen sono risultate ben chiare sin da subito agli addetti ai lavori, che hanno potuto veder conquistare tre secondi posti tra Indianapolis Road Course, Iowa Speedway e gara 1 di Laguna Seca. I tutto è stato impreziosito da due vittorie stagionali, conquistate a Road America e gara 2 di Laguna Seca.

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Christian Rasmussen, campione Indy NXT 2023, esordirà in NTT Indycar Series con Ed Carpenter Racing. (Photo source: indynxt.com/James Black)

Dopo il 6° posto conquistato in classifica finale, per il 2023 Rasmussen passa ad HMD Motorsports w. Dale Coyne Racing, e i risultati si vedono in ciò che ottiene durante la stagione. Cinque sono i successi conquistati, assieme ad altri tre podi e 14 top 10 su 14 gare disputate, risultati che gli valgono il titolo di campione Indy NXT 2023, un passaggio di diritto in NTT Indycar Series. L’opportunità per il 2024 arriva con Ed Carpenter Racing in una stagione dove gareggerà sulla numero 20 part time solo sui road courses, eccezion fatta per la 500 miglia di Indianapolis. Tra le varie novità della stagione, Christian Rasmussen sarà uno dei giovani leoni da tenere d’occhio nel suo esordio part time.

Pietro Fittipaldi, il ritorno di un cognome pesante negli USA

Dici il cognome Fittipaldi e menzioni di fatto uno dei cognomi più iconici di sempre del motorsport. Quando si parla di Pietro Fittipaldi, parliamo di un pilota che, se possibile, ha gareggiato praticamente ovunque nella sua carriera, nonostante abbia appena 27 anni. La sua carriera è incominciata nel 2011 tra gli short tracks locali delle Late Model nella NASCAR Advance Autoparts Weekly Series. Il campionato vede numerose competizioni a livello locale tra i numerosi short track sparsi in giro negli Stati Uniti, dove i piloti gareggiano ogni settimana e dove verrà stilata una classifica nazionale. Fittipaldi nel suo anno d’esordio è risultato il campione nel circuito dove ha esordito e disputato le prime gare, Hickory Motor Speedway in North Carolina.

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Pietro Fittipaldi agli esordi nel 2011 in NASCAR Advance AutoParts Weekly Series a Hickory Motor Speedway (Photo source: womotor.wordpress.com/Photographer unknown)

Dopo aver chiuso 5° nel 2012 e il passaggio in Europa nella Protyre Formula Renault per il 2013, Fittipaldi conquista il titolo nel 2014. Nel 2015 esordisce in Formula 3 Europea, concludendo soltanto 17° in classifica con due sesti posti a Portimao come migliori risultati. Per il campionato 2015-16 conquista la MRF Challenge Formula 2000, mentre nel 2017 è campione della World Series Formula V8 3.5. Per il 2018, arriva quello che di fatto è il suo primo effettivo assaggio del mondo Indycar. Disputa sei gare per Dale Coyne Racing, dove ottiene un discreto 10° posto all’esordio a Phoenix e un 9° posto a Portland come migliori risultati finali. Nel mentre, compie anche il suo esordio nella SuperFormula in Giappone.

Quel ruolo di riserva di lusso

Per il 2019, Fittipaldi si accasa con Audi nel DTM, in una stagione non molto esaltante che risulta in sei arrivi in top 10 e un 5° posto come miglior piazzamento finale in gara 2 a Misano. In contemporanea, il brasiliano riesce ad ottenere il privilegio di diventare pilota di riserva della Haas in Formula 1. Archiviato il DTM, approda in Formula 3 asiatica, dove chiude al 5° posto finale con un podio all’attivo, 3° in Thailandia. A fine 2020, arriva a sorpresa il suo esordio in Formula 1 sulla Haas per sostituire Romain Grosjean nella seconda tappa in Bahrain e ad Abu Dhabi, a seguito del terrificante incidente al via occorso al pilota franco-svizzero dove si procurò ustioni alle mani e ad un piede.

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Pietro Fittipaldi nel 2021 al Texas Motor Speedway per Dale Coyne Racing (Photo source: indycar.com/Chris Jones)

Disputati i due GP dove non è andato oltre un 17° posto finale nella gara d’esordio, complice una Haas poco competitiva, Fittipaldi torna a svolgere il suo ruolo di pilota di riserva e a compiere il suo esordio nel mondo delle gare endurance e torna in NTT Indycar Series. Tornato alla corte di Dale Coyne Racing w. Rick Ware Racing, sostituisce nelle tappe ovali proprio Romain Grosjean, approdato a sua volta negli Stati Uniti dopo la F1. Gareggia per la prima volta alla 500 miglia di Indianapolis, dove conclude soltanto 25°. Con il 2022, oltre a qualche apparizione nelle Stock Cars in Brasile, Fittipaldi compete principalmente in categoria LMP2 nell’ELMS e nel WEC, conquistando un successo di categoria nel 2023 a Monza.

Il ritorno in America. Riuscirà a mantenere alto il nome Fittipaldi?

Per il 2024, stavolta, Pietro Fittipaldi rivedrà l’NTT Indycar Series da pilota a tempo pieno. Infatti, il brasiliano approda a Rahal-Letterman Lanigan Racing sulla Dallara-Honda numero 30 che fu di Jack Harvey. Sarà finalmente l’occasione giusta per lui nel trovare stabilità dopo aver corso ovunque? Quello che è certo sarà anche il dover sostenere la pressione delle aspettative attorno a lui. Il cognome Fittipaldi sappiamo che in Formula 1 ha una storia molto importante, con il nonno Emerson 2 volte campione del mondo nel 1972 e 1974 e la presenza in pista del fratello Wilson dal 1972 al 1975 e del nipote Christian dal 1992 al 1994.

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Emerson Fittipaldi in posa col Borg-Warner Trophy dopo il trionfo alla Indy 500 del 1989 e… Un’importante mucchio di Dollari! (Photo source: indycar.com/Photographer unknown)

Ma oltre a questo, dopo la Formula 1, la famiglia Fittipaldi ha costruito oltreoceano una nomea importantissima. Emerson, dopo la deludente esperienza da pilota-costruttore e il ritiro nel 1980, torna a gareggiare nel 1984 in CART Series. Sei le stagioni con Patrick Racing, condite dalla conquista del titolo nel 1989 e della 500 miglia di Indianapolis nello stesso anno, in un duello serratissimo con Al Unser Jr. Dopo 11 vittorie, 25 top 3 e 7 pole position, Fittipaldi passa al Team Penske nel 1990, dove vi correrà fino al 1995. Sarà vicecampione nel 1993 e 1994, conquistando altre 11 vittorie, 39 top 3, 8 pole position e la seconda 500 miglia di Indianapolis nel 1993. L’ultima stagione, conclusasi con un grave incidente al via al Michigan International Speedway, sarà nel 1996 nel team Hogan-Penske.

Non solo Emerson inseguì il sogno americano

Oltre ad Emerson e Pietro, anche Christian Fittipaldi ha trovato fortuna negli USA. Dopo la breve esperienza in F1 dal 1992 al 1994 con Minardi e Footwork, ha gareggiato stabilmente in CART Series dal 1995 al 2002. Dopo aver chiuso al 2° posto la Indy 500 del 1995 con Walker Racing, dal 1996 al 2002 compagno di squadra di Michael Andretti e Cristiano Da Matta per Newman-Haas Racing. In queste stagioni Fittipaldi conquisterà 2 vittorie e 20 arrivi in top 3 complessivi, in una carriera condizionata da due brutti infortuni agli arti inferiori nel 1997 e 1999, il primo dei quali a Surfer’s Paradise.

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Christian Fittipaldi a Detroit Belle Isle nel 1996 per Newman-Haas Racing (Photo source: racer.com/Marshall Pruett)

Dopo un’infelice parentesi in NASCAR Winston Cup Series nel 2003 con Petty Enterprises e Andy Petree Racing, Christian Fittipaldi ha trovato maggior successo nel mondo endurance. Due i titoli, consecutivi, conquistati nel 2014 e 2015 nell’IMSA con 8 vittorie e 26 podi totali. Oltre a ciò, sono 3 i successi assoluti conquistati alla prestigiosa 24 ore di Daytona. Vittorie conquistate rispettivamente nel 2004, 2014 e 2018. Per queste ragioni, Pietro Fittipaldi è certamente intenzionato a seguire le orme di Emerson e Christian. Dopo anni in giro per il mondo, nell’NTT Indycar Series potrebbe trovare finalmente quella che può essere la realizzazione del suo sogno americano.

Simone Ghilardini

Milanese classe 1998, studente, musicista, pilota virtuale e articolista per Mult1Formula.

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