Cade la pioggia a Zandvoort e complica un poco il weekend del Gran Premio d’Olanda. Complica tutti fuorché il poleman e padrone di casa Max Verstappen.
Per la prima volta si vede Sargeant in Q3 ma finisce a muro.
Muro anche per Charles Leclerc, che scatterà appena dalla nona posizione.
In pista per AlphaTauri Liam Lawson, che fa il suo debutto in Formula 1 per sostituire Ricciardo in seguito all’infortunio alla mano riportato nelle Libere 2. L’australiano starà sicuramente fuori per Monza ma potrebbe subire un piccolo intervento per accelerare i tempi di recupero e provare a rientrare per il Gran Premio di Singapore.
Riviviamo insieme questo e tutti i momenti più importanti delle qualifiche.
Incognita meteo e qualche brivido in Q1
Le qualifiche si corrono su una pista inizialmente bagnata e con delle condizioni climatiche variabile e particolarmente fastidiose.
In Q1 si cercava di capire se la pista si sarebbe migliorata e via via asciugata o se la pioggia sarebbe tornata ad abbattersi sul circuito di Zandvoort. I piloti dovevano tentare di piazzare immediatamente dei tempi utili, visto l’imprevedibilità del meteo.
Brivido per Leclerc, che si qualifica per pochi millesimi al Q2 dopo aver avuto più volte problemi in curva 1, che lo hanno messo in difficoltà e sicuramente hanno complicato la sua prima sessione di qualifica. Una Ferrari che di certo non si è mostrata brillante per quanto visto fino ad ora nel fine settimana d’Olanda e un Leclerc che, con questo tipo di condizioni, sappiamo tutti non essere sempre al massimo della sua confidenza.
Meglio invece la Ferrari di Carlos Sainz, che accede al Q2 in quinta posizione.
Fuori in Q1 l’Alpine di Esteban Ocon, che non accede al Q2 per la prima volta in questa stagione e non riusciva ad andare oltre alla prima sessione di qualifica addirittura dal Gran Premio di Austin del 2022.
Entrambe le Williams in Q3
Logan Sargeant porta avanti una grande qualifica, trovandosi in Q3 insieme al suo compagno di scuderia – Alexander Albon. È la prima volta in Q3 per il pilota americano, che ad ora sta portando avanti una stagione abbastanza anonima e che al momento non ha ancora guadagnato i suoi primi punti in Formula 1.
Un emozione che, tuttavia, dura poco. Infatti, a pochi giri dall’inizio della sessione finale delle qualifiche Sargeant finisce con la sua monoposto contro il muro. Partirà comunque decimo, ma di certo lo statunitense avrebbe preferito che il suo Q3 durasse un po’ di più e avrebbe voluto provare a sognare qualche posizione più alta.
C’è un eliminazione di rilievo in Q2, ovvero quella di Lewis Hamilton. Un eliminazione che sicuramente non porta troppo ottimismo in Mercedes, che al venerdì puntava ad un doppio podio sulla pista d’Olanda. Commette un errore in curva 3 il sette volte campione del mondo, abortendo il giro e condannandosi così alla tredicesima piazzola per la partenza di domenica. Anche se poi, ai microfoni di Sky Sport, l’inglese dichiara che stava cercando di spingere e si è reso conto di aver finito le gomme.
Prosegue il periodo positivo di Lando Norris, che scatterà in seconda posizione dietro a super Max. Solo ottava, invece, la McLaren di Oscar Piastri.
Capolavoro di Alexander Albon, che porta la sua Williams in quarta posizione alle spalle di Russell e davanti alla Aston Martin di Fernando Alonso.
Ferrari poco positive nel weekend d’Olanda
In Q3, alla curva 9, finisce nel muro la monoposto numero 16 di Charles Leclerc – che per tutto il weekend aveva dato problemi al monegasco. Un feeling che questo weekend sembra non trovare, quello di Leclerc con la sua auto. Un feeling, in realtà, che pare mancare da un po’. Una monoposto che non riesce a dare al pilota ciò che cerca di ottenere. Un progetto da archiviare, dimenticare e rifare da zero.
Partirà invece sesto Carlos Sainz, dietro al connazionale Fernando Alonso.
Max Verstappen comanda nella sua Olanda
Tutto ciò che si dice di Verstappen è ormai scontato e sentito e risentito. Sappiamo tutti che è imprendibile, sappiamo tutti che ormai il campionato è nelle sue tasche per il terzo anno di seguito.
Ma da dire c’è sicuramente il fatto che, nonostante tutte le certezze che Max ha, non smette mai di spingere. Spinge come se effettivamente il campionato sia ancora da decidere, come se il rischio di vedersi soffiare il primo posto sia dietro l’angolo. Spinge, anche se non tanto da tirare fuori il 100% del potenziale dell’auto che guida quasi ogni domenica. Perché non è necessario, è meglio preservare quell’auto talmente perfetta da essere definita da chiunque una rocketship, un razzo spaziale.
Fa pole position a casa sua. Terza pole consecutiva qua a casa sua, davanti alla sua Orange Army – che comunque non lo abbandona mai ovunque si corra.
Non c’è più altro da dire su questo campione, che non fa altro che eguagliare e distruggere record.
E no, non è solo l’auto. È soprattutto il pilota.
E questo lo conferma il fatto che Sergio Perez partirà appena dalla settima casella domani alle 15, al via del Gran Premio d’Olanda.