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Graham Rahal, tra successi e un futuro incerto in Indycar Series

Rahal

Quando pronunci il cognome Rahal, nel panorama del motorsport statunitense pensi subito ad una delle famiglie più illustri di tutti i tempi. La famiglia Rahal ha scritto grandi pagine a partire dagli anni ’80 nel panorama Indycar, affiancandosi alle dinastie di Foyt, Unser, e Andretti su tutti. Bobby Rahal è il capostipite e il membro più illustre con tre titoli CART conquistati nel 1986, 1987 e 1992. Il tutto assieme ad un successo nel 1986 alla Indy 500, 24 vittorie, 88 top 3 e 17 pole. Rahal gareggiò dal 1982 al 1998 come pilota, divenendo al contempo team owner dal 1992. Il tutto è condito da brevi parentesi in F1, prima come pilota per la Wolf a fine 1978, poi come team principal della Jaguar nel 2001. Per quanto riguarda suo figlio Graham, la sua carriera è atipica sotto certi aspetti.

Farsi un nome al di fuori del team di famiglia

Graham Rahal ha esordito in monoposto a partire dal 2004 in Formula BMW USA, gareggiando negli anni successivi nelle formule propedeutiche statunitensi. Partendo dalla Star Mazda Series, attuale USF Pro 2000, ha proseguito in Champ Car Atlantic dove fu vicecampione con 5 vittorie e in Indy Pro Series, attuale Indy NXT, gareggiando brevemente anche in A1GP. Il tutto è stato fatto in giovane età senza correre sotto l’ala del team di suo padre Bobby. Dal 2007 avviene l’esordio nelle categorie importanti. Debutta infatti in Champ Car World Series per conto di Newman-Haas Lanigan Racing, team con cui suo padre ebbe un’accesa rivalità, specialmente con Michael Andretti, quando si contesero i titoli del 1991 e 1992.

Graham Rahal
Graham Rahal celebra il suo primo successo in Indycar nel 2008 a St.Petersburg con il padre Bobby Rahal, vittoria ottenuta all’esordio nella serie (Photo source: indycar.com/Steve Snoddy)

Da compagno di squadra del plurititolato Sébastien Bourdais, alla stagione d’esordio chiude per quattro volte in top 3, chiudendo 5° in campionato. L’anno successivo, con la chiusura del campionato e il ricongiungimento con la IRL, Rahal passa in Indycar Series, sempre per conto di Newman-Haas Lanigan. L’esordio a St.Petersburg è fulminante, con Graham che vince la gara da esordiente. A 19 anni e 93 giorni d’età ottiene il record di pilota più giovane di sempre ad aver vinto una gara Indycar, battendo il precedente primato stabilito nel 2006 a Sonoma da Marco Andretti, vincente a 19 anni e 167 giorni (record poi battuto da Colton Herta). Si può dire che le carriere di Andretti e Rahal sono su binari paralleli anche con i rispettivi figli…

Una carriera non sempre facile per Graham Rahal

Nonostante questo esordio sensazionale, la carriera di Graham non ha sempre rispettato le alte aspettative che gli addetti ai lavori sovente si fanno su un figlio d’arte. Newman-Haas Racing vede la propria chiusura nel 2011. Le difficoltà economiche e l’assenza di sponsor sono tra i motivi principali. Oltre a ciò sono venuti meno i proprietari del team, entrambi anziani e malati, con l’attore Paul Newman scomparso nel 2008 e il ritiro di Carl Haas, che verrà poi a mancare nel 2014.

Ganass
Graham Rahal nel 2011 in forze a Chip Ganassi Racing (Photo source: Wikimediacommons.com/Photographer unknown)

In questo periodo, oltre a Newman-Haas, Rahal compete con numerose squadre part time. Da Sarah Fisher Racing a Dreyer & Reinbold Racing. Compete nel team del padre solo a Indianapolis nel 2010, squadra che, a causa della mancanza di sponsor, tra il 2009 e il 2011 disputa la sola Indy 500. Nel 2011 e 2012, Rahal disputa due stagioni in forze a Chip Ganassi Racing, ottenendo risultati solidi ma senza vittorie. Per tre volte conclude al 2° posto, mentre alla Indy 500 conclude 3°, tutt’oggi suo miglior piazzamento di sempre in questa gara.

L’affermazione da protagonista nel campionato

Graham Rahal
Graham Rahal celebra a Detroit, nel 2017, quella che ad oggi è la sua ultima vittoria in NTT Indycar Series. (Photo source: indycar.com/Chris Jones)

Dopo il 2011, Rahal-Letterman Racing torna a tempo pieno in Indycar con Mike Lanigan inseritosi nella co-proprietà. Nel 2013, Graham Rahal approda definitivamente nel team lasciando Chip Ganassi Racing. Dopo due stagioni deludenti, in cui vede il podio solo due volte concludendo 2° in entrambi i casi a Long Beach nel 2013 e a Detroit nel 2014, dal 2015 la musica cambia. Tra il 2015 e 2017 vive le migliori stagioni della sua carriera, conquistando 5 vittorie tra Detroit, Mid-Ohio, Texas Motor Speedway e Fontana. Il tutto è impreziosito da altri 8 piazzamenti in top 3 tra Detroit, Barber Motorsport Park, Indianapolis nel layout road course, Elkhart Lake, Milwaukee Mile e Sonoma. In questo periodo, Rahal chiude al 4° posto nel 2015, 5° nel 2016 e 6° nel 2017. In questi tre anni è legittimamente un protagonista per il titolo.

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Graham Rahal alla Indy 500 del 2021 (Photo source: indycar.com/Walt Kuhn)

Dal 2018 ad oggi, con l’approdo della Dallara IR-18, Rahal non ha più trovato la victory lane, affermandosi comunque come un pilot solidissimo e costante. Negli anni recenti, Graham Rahal ha visto la top 3 soltanto per sei volte, di cui un 3° posto alla Indy 500 nel 2020, replicando il risultato ottenuto nel 2011. Ad oggi, il 3° posto nel 2021 al Texas Motor Speedway è l’ultimo arrivo in top 3 della sua carriera. Il successo ad Indy ancora lo elude, con l’edizione del 2021 che risulta un’occasione persa. Dopo una sosta effettuata mentre era in testa, la ruota posteriore sinistra si sfilò in uscita dai box, con Graham che finì a muro in curva 2.

Graham Rahal non corre per fare numero

Il 2023 è stato un avvio di stagione complicato. Qualifiche molto difficili, incidenti sfortunati e la mancata qualificazione ad Indy hanno condizionato l’avvio di campionato. Rahal recentemente ha dichiarato che non corre accontentandosi di fare soltanto per ottenere piazzamenti di centro gruppo. In queste dichiarazioni ha lasciato intendere che sarebbe disposto a guardarsi altrove, gareggiando per un’altra squadra, o addirittura di ritirarsi dalle competizioni. Data l’attuale età, 34 anni compiuti a Gennaio, quest’ultima opzione non è infatti impossibile.

Allo stato attuale delle cose, Graham Rahal per continuare a competere in NTT Indycar Series ha bisogno assoluto di iniziare ad ottenere risultati più concreti, invertendo così la tendenza negativa di questa stagione. Tutto ciò, in ogni caso, è possibile se il mezzo meccanico e la squadra glielo consentiranno. Attualmente sembra che tutto ciò non sia fattibile, osservando i risultati del team Rahal-Letterman Lanigan Racing. Il danese Christian Lundgaard è il meglio piazzato con un 13° posto in classifica, Rahal è soltanto 18° mentre il britannico Jack Harvey è ancor più attardato al 23° posto.

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La disperazione di Graham Rahal, poco dopo aver mancato la qualificazione alla Indy 500 del 2023 (Photo source: indycar.com/Joe Skibinski)

La mancata qualificazione ad Indianapolis con ripescaggio in extemis da sostituto dell’infortunato Stefan Wilson è stato un colpo molto duro. Tuttavia, per Rahal potrebbe essere una spinta e una motivazione in più per rifarsi al prossimo anno. Una cosa di cui il team e il pilota hanno assolutamente bisogno se vogliono tornare protagonisti .

Simone Ghilardini

Milanese classe 1998, studente, musicista, pilota virtuale e articolista per Mult1Formula.

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