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Un tuffo nell’aerodinamica capitolo IX

Vetture folli, per una stagione folle tra McLaren e Ferrari

La 59^ stagione del campionato del mondo di F1 è costituita da 18 appuntamenti. Il 2008 è un anno che precede un grande cambiamento, in cui si rinnova la lotta McLaren – Ferrari e dove assistiamo ad un finale folle. In quest’anno Lewis Hamilton vince il suo primo titolo mondiale, mentre la Ferrari conquista il secondo titolo costruttori consecutivo.

Durante la stagione vedremo delle vetture estreme poiché gli ingegneri e progettisti hanno creato delle monoposto aerodinamicamente molto complesse e analizzeremo le due vetture pilotate dai due protagonisti della stagione. Scopriremo così i segreti tecnici che le hanno rese inarrivabili per gli altri.

Lewis Hamilton e Felipe Massa, grandi rivali di quella stagione (source ESPN)

Ferrari F2008

Ferrari F2008 di Felipe Massa (Source wikipedia)

La Ferrari F2008, denominata Progetto 659, è la monoposto realizzata per cercare il secondo bis consecutivo dopo quello realizzato nella stagione precedente. La vettura, portata in pista a Fiorano il giorno dopo la sua presentazione, registrò il miglior tempo su pista in condizioni difficili e con gomme da bagnato. Per i nuovi regolamenti sugli sponsor, la monoposto italiana perse le storiche scritte Marlboro e di conseguenza dovettero sostituirle con un codice a barre.

Aspetti tecnici

Per cercare di ovviare alle difficoltà del nuovo regolamento, che ha vietato l’utilizzo di traction e launch control, in Ferrari si è scelto di ridurre le dimensioni della vettura. Venne resa più corta in lunghezza e rastremata nella sezione sotto le gambe del pilota e delle pance, oltre ad un aumento dell’altezza delle protezioni attorno al casco del pilota. In aggiunta vi è una dotazione aerodinamica che faceva della fluidodinamica il suo punto forte, al contrario della sua diretta concorrente che analizzeremo più tardi. Di fatti la vettura italiana risultava la più efficace nei circuiti a medio carico aerodinamico. Altra soluzione aerodinamica che non passa assolutamente inosservata sono i famosi copricerchi, ideati dalla stessa Ferrari già anni prima e mantenuti fino alla fine dell’anno dopo.

Il motore, chiamato tipo 056, subì delle leggere modifiche rispetto all’anno precedente. La prima è l’utilizzo di un bio-carburante al 5,57%. La seconda, invece, riguarda il lavoro dei motoristi che resero il motore più dolce agli alti regimi, dopo che la FIA decise di bandire i sistemi di aiuto elettronici a motore e trazione. La cilindrata era fissata da regolamento a 2.398cc, sviluppava 750cv e 270nm di coppia con regime di giri/minuto massimo a circa 19.000rpm e un peso di soli 95kg.

Una difficile battaglia McLaren – Ferrari, un doloroso finale

Nonostante fosse aerodinamicamente ben fatta, per tutta la stagione la Ferrari ha sempre avuto molte difficoltà in termini di “messa in temperatura delle gomme” che il più delle volte ha compromesso il grip della monoposto. Però in alcune condizioni, la vettura italiana era la più veloce. Infatti ha consentito al pilota Italo-brasiliano Felipe Massa di lottare fino all’ultima sfortunata gara in Brasile. La stagione è stata segnata anche da diversi errori e rotture, come un problema alla centralina di gestione motore nella gara inaugurale in Australia, e delle bielle difettose in Ungheria e Valencia (quest’ultima coinvolse Raikkonen). Oltre ai problemi tecnici, ci sono stati vari errori del team, da un set-up da asciutto su pista bagnata, ad un avvitamento di una ruota fatto male (quest’ultimo gli ha fatto perdere i 10 punti che sarebbero risultati utili al mondiale). Ma l’errore più eclatante fu al GP di Singapore.

Dove dopo aver condotto gran parte della gara in testa, Massa viene richiamato ai box per un cambio gomme con rifornimento. Il responsabile delle operazioni, però, diede il segnale di ripartenza mentre si stava facendo il rifornimento alla vettura e al momento della sua ripartenza la Ferrari del brasiliano si portò via il bocchettone del carburante, infortunando anche uno dei meccanici. Il tempo perso dai meccanici per raggiungere la monoposto e staccare il bocchettone fece perdere a Felipe il comando della corsa e altri punti importanti. Purtroppo il finale della storia lo sappiamo tutti, però ricorderemo sempre di come abbia lottato come un leone e regalato grandi emozioni a tutti i suoi tifosi.

McLaren MP4-23 la prima di Hamilton

Mclaren MP4-23 di Lewis Hamilton 2008 (source wikipedia)

Riconfermato Lewis come prima guida, viene scelto come secondo il finlandese Heikki Kovalainen dopo il burrascoso addio di Fernando Alonso. La nuova monoposto di casa McLaren è anch’essa come la sua rivale principale un’evoluzione del modello precedente. E’ stata allungata nel passo e aggiornata nell’aerodinamica. I profili alari sono stati tutti rivisti, dall’ala anteriore all’alettone posteriore. Sono state infatti eliminate le due alette ai lati dell’airscope e aggiunti due profili alari sopra il muso. La nuova monoposto inglese presenta delle pance più corte, alte e scavate nella parte inferiore e dotate di sfoghi dell’aria calda nella parte centrale. Questi sfoghi si prolungano in avanti con delle pinne a correzione dei flussi “sporchi” provenienti dalle ruote anteriori.

Anche in questa stagione la Mercedes fornisce i motori alla McLaren. Come da regolamento il motore è un 8 cilindri a V con angolo di bancate di 90°, cilindrata di 2.398cc e regime di giri limitati a 19.000 giri al minuto. Il suo peso minimo è di 95kg, una potenza stimata di 765cv con elettronica standard omologata dalla FIA ed una trasmissione aggiornata a causa del passo allungato.

Redenzione di un futuro campione

Dopo dei test estremamente convincenti, la buona qualità della monoposto venne confermata nella prima gara in Australia. Un weekend monopolizzato dalla scuderia anglo-tedesca con Hamilton che comanda dal primo all’ultimo giro. In Malesia invece si dovettero arrendere alle Ferrari che con prepotenza si presero le prime due posizioni. Dopo una sfortunata campagna nel Sakhir, il pilota inglese della McLaren torna a podio in Spagna e Turchia con il suo compagno di squadra che resta parecchio indietro. Nell’appuntamento monegasco Hamilton torna alla vittoria come ad Hockenheim, nel momento di maggiore difficoltà delle rosse.

Dopo la pausa estiva, la squadra italiana torna a vincere e a rimettere in discussione il discorso mondiale. Il fattaccio avviene durante il GP di Singapore, avvenimento che è stato raccontato nella storia della Ferrari F2008. Questo evento interrompe la crisi di risultati che affliggeva nuovamente la scuderia anglo-tedesca dal dopo pausa. E si arriva all’ultimo appuntamento della stagione in Brasile, dove Massa deve assolutamente vincere e sperare che Hamilton non faccia meglio di sesto.

Domenica 2 Novembre parte un Gran Premio bagnato dopo un acquazzone arrivato la mattina stessa. Hamilton per 65 giri si mantiene nelle prime 5 posizioni, però per un errore alla Juncao perde la 5^ posizione a favore di Sebastian Vettel. Sul finale di gara però, il temporale torna a palesarsi e inizia un valzer di pitstop che coinvolge i piloti nelle prime posizioni. Tutti tranne Timo Glock. Restando fuori, a fine gara finisce in crisi con le gomme da asciutto, cosa che favorì Vettel e Hamilton. Quest’ultimo che nell’ultimo giro, 40 secondi dopo la vittoria di Massa, strappa un titolo mondiale simbolicamente speciale dato per sicuro al brasiliano. Ad oggi il titolo vinto da Hamilton quell’anno è l’ultimo titolo iridato vinto da McLaren in F1.

Multiformula

Multiformula è un blog nato nel 2020 per condividere la nostra passione per il motorsport, dare spazio a quelle categorie come le Feeder Series di cui si parla ancora poco e soprattutto abbattere i pregiudizi che si incontrano in queste categorie.

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