Con il GP di Monza, il Circus saluta definitivamente l’Europa per approdare oltreoceano e dirigersi verso le terre asiatiche di Singapore e Giappone nel mese di Settembre. Stagione costruttori
A 8 round dal termine della stagione edizione 2023, inizia a prendere forma il copione finale che reciterà l’ordine di arrivo del mondiale costruttori e piloti. Entrambi i titoli hanno già un destinatario, ormai noto da mesi, e si tratterà di davvero poco tempo prima che il tandem Red Bull-Verstappen possa sfoggiarli nella propria bacheca di trofei.
Se da un lato il team di Milton Keynes e il due volte campione del mondo capeggiano la graduatoria iridata, diverse sono ancora le posizioni da congelare, a partire dai gradini più bassi del podio, dove la lotta si fa più serrata tra Mercedes, Ferrari e Aston Martin. E non solo. Le attenzioni saranno rivolte anche ai bassi fondi della classifica dove emerge una Williams in costante crescita a capo del trittico Alfa Romeo, Haas e Alpha Tauri, le 3 squadre ritenute le più deludenti del campionato di quest’anno.
Red bull: è questione di numeri Stagione costruttori
Si sà, in Formula 1, alla fine, è questione di numeri e quelli del binomio Red Bull-Verstappen non fanno più scalpore. Un connubio senza precedenti che sta riscrivendo le pagine di storia di questo sport.
14 gare vinte e dominate su 14, 2 hanno la firma del messicano Checo Pérez, e le restanti 12 dell’alieno Max Verstappen, a quota 10 vittorie di fila, un record assoluto e un primato che appartiene solo a lui.
Il rischio di assistere ad un en plein targato Red Bull è alto, e l’inno olandese potrebbe davvero accompagnarci fino a fine stagione, senza fare uno strappo alla regola.
Questo perché il team di Milton Keynes non ha difetti, di nessun genere. Gode di una mente prodigiosa quale quella di Adrian Newey, dalla quale tutti traggono la propria ispirazione per disegnare i rispettivi progetti. La RB19 prende le sembianze di una musa ispiratrice, ed è la massima espressione dell’arte ingegneristica.
Tre squadre: una sola piazza d’onore Stagione costruttori
Mercedes, 273 punti; Ferrari, 228 punti; Aston Martin, 217 punti. In 56 punti sono racchiuse le sorti di 3 diversi team a contendersi la piazza d’onore dell’anno. I punti in palio ancora disponibili cominciano a scarseggiare con l’avvicinarsi della fine del campionato e le concorrenti per il premio di consolazione si dovranno far trovare pronte in ogni occasione per racimolare ciò che resta del grano coltivato.
Con le tappe extra-europee alle porte, si chiude il cerchio dei circuiti a basso carico aerodinamico. Un dato di fatto che non premia le speranze nutrite dai tifosi della Rossa di vedere la Ferrari scavalcare Mercedes per la 2° posizione del mondiale. La Scuderia di Maranello dovrà fare i conti con le proprie debolezze esaltate nelle piste da medio-alto carico aerodinamico, tutte in programma in questo finale di stagione.
Giorni di test a Fiorano:
Nel frattempo, però, Ferrari corre ai ripari e partecipa alla sessione di Test Pirelli con entrambi i piloti per testare principalmente le mescole da bagnato estremo e le intermedie.
I tecnici di Maranello hanno sfruttato l’occasione per raccogliere i dati circa la configurazione aerodinamica da alto carico e progettarla al meglio in vista di Singapore. L’obiettivo per gli uomini della Rossa è quello di stabilizzare l’andamento prestazionale oscillante della SF-23 e garantire maggiore stabilità sul retrotreno per non essere più protagonisti di grandi scivoloni su piste ad alto carico come già si era visto a Zandvoort. Stagione costruttori
Mercedes positiva su Singapore:
Lo stesso destino della Rossa è attribuibile all’Aston Martin di Fernando Alonso, spesso 4°-5° forza del mondiale sull’asciutto e in assenza di particolari colpi di scena. A darne la conferma arriva il weekend tricolore, dove l’AMR23 appare in grandi difficoltà lungo le curve più rapide, con poco grip e diverse correzioni di guida per poter gestire il posteriore e i continui sovrasterzi della monoposto.
Al netto delle sfide dietro l’angolo, chi ha una prospettiva di gioco più ottimista è la Mercedes. La conferma arriva da Lewis Hamilton in prima persona che commenta Monza come la gara peggiore in assoluto per la sua W14.
Il 4 volte vincitore del GP di Singapore crede che il tracciato di Marina Bay possa esaltare in modo migliore le caratteristiche della sua Stella, grazie alll’elevato carico di downforce richiesto dalla pista asiatica. Un compromesso aerodinamico che spesso ha favorito la squadra di Toto Wolff, esaltandosi in circuiti a medio-bassa velocità di percorrenza con tratti più guidati, quali Ungheria, Zandvoort e Singapore, il prossimo appuntamento in lista.
McLaren-Williams: le sorprese di stagione
Una vera e propria inversione di tendenza quella vissuta dalle storiche due scuderie britanniche in questo 2023. Un’inversione di rotta che arriva dopo mesi di restauro e duro lavoro in cantiere frutto di una filosofia di pensiero fresca ed innovativa inculcata dai rispettivi neo Team Principal Andrea Stella e James Vowles. Stagione costruttori
McLaren e Williams sono il tema del momento e restituiscono certezza del fatto che i salti di qualità, in corso d’opera, sono realizzabili.
McLaren verso Singapore:
In casa McLaren, gli aggiornamenti continuano a bollire in pentola, seppur Andrea Stella abbia apertamente dichiarato che i lavori sulla MCL60 siano da ritenersi conclusi. Lo sguardo è già proiettato verso la monoposto del 2024, senza, però, lasciare al caso le sorti di un mondiale che ancora deve giungere alla sua conclusione.
La maggior parte degli aspetti nevralgici della vettura papaya sono stati curati e a Singapore debutterà l’ennesimo pacchetto di aggiornamenti volto a perfezionare la competitività della MCL60B lungo le curve a bassa percorrenza.
D’altro canto, la freccia blu di Grove è reduce da un weekend di gara superlativo, con Albon che ha regalato una preziosa 7° posizione combattuta fino alla fine, complice l’ottima strategia intavolata dal team.
Le piste a basso carico dotate di lunghi rettifili sono il piatto preferito della FW45 e il Tempio della Velocità è stata la perfetta rampa di lancio per le qualità di questa macchina. Una buona deportanza, eccelsa velocità di punta e un’ottima gestione degli pneumatici sono i principali ingredienti che hanno reso la Williams non più la pecora nera del Circus, bensì una monoposto di tutto rispetto che può ambire alla TOP 10 quasi ogni fine settimana.
Il tracollo di Alpine: Stagione costruttori
Nel corso di questa stagione, Alpine ci ha abituato ad un campionato titubante. Le continue prestazioni altalenanti hanno reso più ardua la sfida di inquadrare il reale potenziale del team di Enstone e, forse, le qualità effettive della vettura sono già state emerse e prontamente offuscate da scelte di assetto, spesso, errate. Stagione costruttori
Quello vissuto a Monza è stato il weekend peggiore per la casa francese che esce dalla tappa tricolore con le ossa rotte. Un ritiro silente rimediato da Esteban Ocon a gara in corso e un 15° posto firmato da Gasly hanno proposto uno scenario horror per la squadra diretta da Bruno Famin.
A fermare gli alfieri di Alpine in terra brianzola sono state le scelte d’assetto che hanno compromesso la competitività della monoposto in curva. E a rendere più opaco il quadro generale, incombono anche i consueti problemi di affidabilità che da sempre hanno penalizzato il team francese.
Una cosa, però, è ben chiara: Alpine non può contare su una velocità di punta concorrenziale. Questo rende la vettura più vulnerabile sui tracciati veloci dai lunghi rettifili, ma non sempre è stato così. Il comportamento oscillante della A523 sui tracciati a basso carico è anomalo quanto influenzato da fattori di circostanza. Baku, Spa e Monza recitano 3 copioni diversi, con un sapore amaro ad accompagnare la prima e la terza pista, mentre un exploit positivo è stato vissuto nel weekend belga con un podio racimolato nella gara sprint.
Magnussen critica la Haas: “Le gomme vanno a pezzi e non c’è bilanciamento”
Chi naviga in cattive acque è sicuramente la Haas, incapace di concretizzare le ottime qualifiche di Hulkenberg in punti la domenica. Una scena che si ripete ogni weekend di gara e che condanna i propri piloti spesso ad occupare la coda di chiusura della griglia.
E a Monza giunge l’ennesima prestazione da dimenticare. Un grave errore di bilanciamento è stato determinante per la compromissione del gran premio italiano.
La lista di grattacapi di cui soffre la vettura è copiosa e il team statunitense è dovuto scendere a compromessi per rispettare il budget cap. Per ragioni di natura economica, infatti, la Haas ha preferito non investire in programmi di aggiornamenti ad hoc per le piste da basso carico, quali Baku, Spa e Monza.
Questa drastica scelta si è, dunque, riversata sul weekend di Monza e, in linea generale, sull’andamento del campionato della squadra di Steiner, ferma a quota 11 punti contro i 10 dell’Alfa Romeo.
Le dichiarazioni dei piloti:
Provare ad agganciare la Williams per la 7° piazza sembra una scalata quasi impossibile per la coppia Magnussen-Hulkenberg, e questo lo sanno bene i due piloti, costretti ad affrontare le gare con gravi problemi di gestione gomma, poco carico e mancanza di aderenza.
“È stata probabilmente la gara peggiore, perché non avevamo alcun ritmo, le gomme andavano a pezzi e non c’era bilanciamento. Ci attende una ripida salita da scalare” – così ha commentato Magnussen la dura prova sostenuta sulla pista brianzola.
“Ad essere onesti, credo che ormai siano troppo distanti. La Williams e la McLaren hanno ovviamente fatto enormi progressi quest’anno e non vedo come possiamo ribaltare la situazione a meno che non troviamo qualcosa di veramente magico” – queste le parole di poco conforto di Hulkenberg circa la situazione del team.
Alfa Romeo a caccia della Williams: Stagione costruttori
Dopo un periodo di digiuno durato ben 6 gare, il team italo-svizzero è riuscito ad assaporare nuovamente la zona punti in gara, raccogliendo un punto prezioso nel weekend monzese con Bottas.
Il magro bottino complessivo di 10 punti nel campionato costruttori relega il team di Alessandro Alunni Bravi alla 9° piazza, certamente un risultato che sta stretto alle ambizioni di una squadra che punta ad essere uno dei maggiori titani nel 2026.
Il trend negativo vissuto a metà stagione, contornato da posizioni anonime e da un recente ritiro, ha spinto la forza lavoro di casa Alfa Romeo a lavorare su un nuovo pacchetto di aggiornamenti in vista del GP di Singapore.
L’obiettivo è chiaro: è necessario recuperare terreno sui diretti rivali e ambire alla 7° casella del mondiale, oggi di proprietà della Williams.
I valori in campo mostrano una grande compattezza del centro griglia e risalire la china non sarà semplice per gli alfieri di Bravi. Stagione costruttori
“Avremo un pacchetto di novità per Singapore. Se ci porterà a essere vicini, sarà poi possibile lottare con la Williams per il settimo posto nel mondiale costruttori. Se invece non funzionerà come previsto, allora sarà molto complicato” – esordisce così Valtteri Bottas dopo la gara tricolore.
“Io credo che il pacchetto che andremo a introdurre a Singapore sarà abbastanza efficace, e sappiamo che i team di centro gruppo sono molto vicini l’uno all’altro. Per questo non ci resta che vedere come andranno le cose a Singapore. Ma sì, devo dire che a oggi tutto è possibile” – prosegue il Finlandese.
Alpha Tauri: più piloti che punti
3 è il numero che recita la classifica costruttori e non è il numero di Daniel Ricciardo. Alpha Tauri, quest’anno, si è resa protagonista per le vicissitudini lontane dalla pista, affrontando il ruolo di semplice comparsa nei weekend di gara.
4, invece, è il numero di piloti che ha vissuto almeno un gran premio con i colori faentini. Il progetto, chiaramente fallimentare della squadra di Faenza, non fa più discutere perché i riflettori sono tutti puntati sul mercato piloti che gravita intorno alla squadra satellite della Red Bull.
La breve parentesi di De Vries in Formula 1 è stata l’elemento determinante che ha generato l’effetto domino in casa Alpha Tauri con l’arrivo di Daniel Ricciardo prima e di Liam Lawson successivamente.
La rete di piloti è fitta e i sedili disponibili sono la metà. Helmut Marko, però, non ha nessuna intenzione di rinunciare ad un pilota di esperienza della caratura di Ricciardo e si trova ad un bivio: Tsunoda o Lawson? Stagione costruttori Stagione costruttori
Questa è la domanda che tormenterà per le prossime settimane i rappresentanti al vertice di casa Red Bull-Alpha Tauri. Nel frattempo, il bottino fruttato nel corso di questa stagione ha la firma del giapponese Tsunoda che, in seguito all’addio di Gasly, è stato promosso a ruolo di prima punta all’interno del team.
D’altro canto, il giovane neozelandese ha risposto bene al debutto imprevisto nella massima categoria. Lawson è chiamato a sostituire l’infortunato Ricciardo almeno fino al GP di Qatar incluso, e la sua è un’occasione d’oro per potersi aggiudicare uno dei pochi sedili ancora vacanti per la stagione 2024.
Il cantiere 2024:
Nelle fabbriche delle singole squadre impegnate nel mondiale, si sta già dando forma alle prossime monoposto che sostituiranno quelle attuali. C’è chi ha già chiuso i battenti del progetto di quest’anno e chi ancora continua a perfezionarlo, ma i lavori in cantiere sono iniziati per tutti già da qualche mese.
Come ogni anno, si rendono noti i tempi complessivi a disposizione dei team per effettuare i consueti test aerodinamici nelle gallerie del vento, un dato essenziale per poter strutturare al meglio il progetto nascente. Il monte ore per lo sviluppo della vettura 2024, quest’anno, è stato erogato sulla base della classifica costruttori successiva al GP del Canada:
- Red Bull: 63% = 151 ore nella galleria del vento
- Mercedes: 75% = 180 ore
- Aston Martin: 80% = 192 ore
- Ferrari: 85% = 204 ore
- Alpine: 90% = 216 ore
- McLaren: 95% = 228 ore
- Alfa Romeo: 100% = 240 ore
- Haas: 105% = 252 ore
- Williams: 110% = 264 ore
- Alpha Tauri: 115% = 276 ore