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La Suzuka di Russell: la tentata redenzione e la lotta con Hamilton

Da qualche Gran Premio a questa parte un sentimento comune a molti fan di Formula 1 era la mancanza di duelli in pista, soprattutto per le prime posizioni. La sensazione era che ciascuna gara fosse parte di una storia già scritta, che aveva come epilogo il trionfo di Max Verstappen.
A Singapore la musica è cambiata con la vittoria di Carlos Sainz, che ha spezzato l’incantesimo in casa Red Bull, dando speranza ai tifosi di vedere un finale di stagione un po’ più movimentato rispetto al suo inizio.

Anche il weekend di Suzuka, pur avendo visto tornare Verstappen sul gradino più alto, non ha deluso in quanto duelli e sorpassi. A spiccare è stata la lotta tra i due piloti della Mercedes, che ha occupato una buona parte della gara.
La scuderia inglese vanta due ottimi piloti: da un lato il sette volte campione del mondo, Lewis Hamilton, il pilota che ha vinto più Gran Premi nella storia della Formula 1; dall’altro il futuro della Mercedes, George Russell.

George Russell durante una conferenza stampa (photo by: F1)

Il duello tra i due è di certo stato agguerrito, seppur fortunatamente senza contatti o mosse scorrette, ed è stato placato in minima parte solo dagli ordini di squadra dati dagli ingegneri.
Finire dietro al proprio compagno di squadra è una sensazione a cui nessun pilota aspira, ma analizziamo quali sono state le altre motivazioni dietro a un confronto così intenso tra i due.

Il – quasi – riscatto di Russell

Che George Russell sia un pilota estremamente talentoso è ormai un dato che non richiede ulteriori conferme. Il pilota inglese ha dimostrato lungo tutta la sua carriera di essere un ottimo pilota, bravissimo a difendersi e attore di meravigliosi sorpassi.

Tuttavia, una certezza altrettanto assodata è che il Gran Premio di Singapore non sia stata la sua opera maggiore. Russell, durante l’ultimo giro, è andato a sbattere contro le barriere, perdendo l’occasione di salire sul podio, coronando un’ottima gara.

Un errore del genere non è certo facile da digerire per un pilota, e l’inglese non ha certo nascosto il suo turbamento e il suo dispiacere per l’accaduto, probabilmente – quasi inconsciamente – sentendo la necessità di dimostrare ancora una volta, alla sua squadra e ai tifosi, il suo talento.

Il duello con Lewis e la strategia sbagliata

Durante la gara, a Suzuka, i due piloti della Mercedes sono stati protagonisti di un duello molto intenso, dove Russell e Hamilton si sono spinti al limite per cercare di guadagnare – o non perdere – una posizione.

Da parte della squadra non sono arrivate grosse direttive, almeno non subito: quando Lewis ha accompagnato la monoposto numero 63 fuori pista non sono arrivati richiami. Nel momento in cui, nel corso del quarantottesimo giro, la Ferrari di Sainz ha raggiunto le due Mercedes in lotta, Hamilton ha chiesto che venissero scambiate le posizioni.

George Russell a Suzuka, 2023 (photo by: Getty Images)

La scuderia lo ha accontentato, chiedendo a Russell di invertire le monoposto. Il risultato di questa mossa è stato positivo per Hamilton, che ha guadagnato una posizione. Russell, d’altra parte, si è difeso da Sainz fino al cinquantesimo giro, quando lo spagnolo lo ha superato.

A fine gara, le Mercedes hanno tagliato il traguardo in quinta e settima posizione. Un risultato che in sé e per sé è rispettabilissimo, ma a Russell è comunque rimasto il dubbio sulla scelta della strategia.

La considerazione da fare è una sola ed è molto semplice: Hamilton è terzo in campionato, mentre Russell occupa l’ottava posizione. È comprensibile dunque che la squadra abbia preferito assodare la posizione di Lewis, visto anche che ormai si stanno susseguendo gli ultimi appuntamenti della stagione.

In casa Mercedes, però, a Suzuka c’era un’enorme assenza: il team principal Toto Wolff non si è presentato in Giappone per motivi di salute. L’austriaco, infatti, ha dovuto rientrare in Europa dopo Singapore per sottoporsi a un intervento chirurgico.

Tensioni tra Hamilton e Russell?

È innegabile che, a gara finita, George Russell non abbia nemmeno degnato di uno sguardo il suo compagno di squadra. In seguito, durante le interviste post-gara, ha affermato di non aver ben chiara la strategia adottata dalla sua squadra, dichiarando di essersi sentito messo in difficoltà inutilmente.

Le due Mercedes in lotta a Suzuka (photo by: Getty Images)

Affermare però che tra i due piloti ci siano delle tensioni potrebbe essere prematuro: pur correndo per la stessa scuderia, è bene tenere presente che ciascun pilota gareggia con l’obiettivo di vincere, e la vittoria, si sa, non è condivisa.

Lo stesso principio è applicabile per qualsiasi posizione in gara, ed è altrettanto vero che tra compagni di squadra è sempre in corso una competizione silenziosa che li porta a gareggiare tra loro. Perciò, anche se questa volta la strategia Mercedes non è stata dalla parte di Russell, è altamente probabile che – a posizioni invertite – lo stesso sarebbe stato fatto a Lewis.

Angelica Melli

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