Il 22 settembre 2019 è il giorno dell’ultima vittoria in carriera di Sebastian Vettel, ma non solo, anche la sua ultima vittoria con Ferrari, in una doppietta speciale insieme a Charles Leclerc. Nella calda Singapore, la Ferrari ha festeggiato il suo ultimo successo fino al 2022, inconsapevole delle difficoltà che il Cavallino avrebbe incontrato di lì a pochi mesi.
Una doppietta è sempre speciale, soprattutto se colorata di rosso, ma ciò che l’ha resa emblematica è il ritorno alla vittoria del pilota tedesco in una stagione davvero complicata, dopo 23 GP disputati senza aver conquistato il gradino più alto del podio. Per Vettel è la 53esima vittoria in carriera, un numero spaventoso, anche solo a pensarci, ma non per lui.
Il 2019 è stato un anno difficile per Sebastian, costellato di alti e bassi, di errori e di incomprensioni. Ma, dopo Monza 2019, in cui il trionfo è stato tutto per il suo compagno di squadra, è riuscito a trovare la grinta del vecchio leone per riprendersi la prima posizione e cancellare gli errori delle gare passate.
L’ultima vittoria di Vettel in Rosso
Chissà se Sebastian, nella gioia del momento, sapeva che quello sarebbe stato il suo ultimo trionfo con il Cavallino Rampante. Colori che ha ammirato fin da bambino, non solo per la sua storia, ma anche perché il suo idolo, Michael Schumacher, con questa scuderia ha fatto la storia.
Forse non il lieto fine che il campione tedesco si aspettava dalla sua storia con Ferrari, ma nulla toglie a ciò che ha regalato in cinque anni con la Rossa di Maranello. La vittoria a Singapore è arrivata a coronamento di una carriera incredibile, di record raggiunti e di grandi soddisfazioni.
Le premesse alla vigilia del 22 settembre non erano favorevoli alla Ferrari e men che meno a Sebastian Vettel, che è risorto dalle ceneri come una fenice che vede la luce per la prima volta. Il volto contratto e gli occhi lucidi al termine della gara descrivono perfettamente il momento di un campione in difficoltà. L’indice alzato cielo ha il gusto della liberazione per lui e per tutti quelli che lo hanno criticato, dimenticandosi chi è stato Sebastian Vettel.