Il weekend per piloti di Formula 3 più importante dell’anno si è concluso, con il trionfo di Luke Browning in ogni sessione e ottime performance da svariati altri ragazzi come l’italiano Gabriele Minì. Molto meno sorprendenti (e anzi alquanto deludenti) i risultati invece di vecchie conoscenze della F3 che per l’occasione son tornati a Macau per sperare in un ultimo momento di gloria trionfando nel GP.
Cosa è successo ai “vecchi”?
Da parte di chi segue ed ama da anni le categorie propedeutiche un ritorno di volti noti come Armstrong e Ticktum (ormai da tempo occupati in campionati ben diversi dalla F3 come Indycar e Formula E) può aver attivato il fattore nostalgia e incentivato la visione del GP, è indubbio. Ma, ad evento concluso, visti anche i risultati, ce n’era davvero bisogno? L’evento ha realmente giovato della loro presenza?
Verrebbe da pensare di sì, dato che potrebbe aver allargato la fetta di pubblico a spettatori fedeli delle categorie in cui ora sono impegnati. Ma, considerata l’importanza di tale gara agli occhi dei giovani piloti e il numero ristretto di partecipanti possibili, forse il loro posto nella entry list poteva essere riservato ad altri attualmente in Formula 3.
Entrambi hanno avuto la loro occasione in passato ed entrambi hanno ottenuto in tali circostanze risultati molto più soddisfacenti. Basti pensare come Armstrong nelle sue due partecipazioni precedenti, nel 2018 e 2019, era riuscito in ambo i casi a portare a casa l’ottavo posto. Ticktum invece addirittura vinse il GP per due anni consecutivi, nel 2017 e 2018.
Quest’anno invece l’ex pilota FDA Marcus Armstrong, nonostante una qualifica molto buona che lo aveva portato a scattare in terza fila, non è riuscito a concretizzare alcunché in entrambe le gare, sia quella di qualifica che il GP vero e proprio. Nella prima è giunto alla bandiera a scacchi in 22esima piazza mentre nella seconda in 18esima. Dan Ticktum invece, sicuramente carico di maggiori aspettative visti i precedenti, si è dovuto accontentare di un 25esimo posto nella gara di qualifica e 13esimo nel Gran Premio.
I possibili motivi dietro ai risultati
Tutti ormai impegnati in categorie diverse, in gara quest’anno potrebbero aver sofferto il poco allenamento su queste monoposto. Anche Hauger, Verschoor, Hadjar, Maloney e Stanek hanno preso parte al GP di Macau da piloti di una categoria “superiore” ma a bordo di monoposto molto più simili alle F3 e non hanno faticato così tanto. Dennis è arrivato secondo e tutti gli altri almeno in top10. Unica eccezione per Roman Stanek, ma che però ha concluso comunque davanti a Ticktum.
Che il neozelandese e il britannico siano semplicemente “figli” di annate di Formula 3 più mediocri e in cui era più semplice emergere? Non abbiamo una risposta in realtà, ma senza dubbio risultati del genere da quelli che erano veterani delle formule minori danno parecchio a cui pensare.