Tra pochi giorni avrà inizio il rally più famoso al mondo, la Dakar. Una delle gare più entusiasmanti del motorsport, un po’ come LeMans per gli appassionati delle gare endurance o il Gran Premio di Monza per i tifosi della rossa. Cinquemila chilometri tra dune e deserti, tappe con percorsi completamenti inediti che porteranno a scoprire il territorio saudita.
Com’è nata la Dakar?
Il rally è stato ideato nel 1976 da Thierry Sabine, pilota automobilistico francese, che, dopo essersi smarrito nel deserto libico durante la Abidjan-Nizza, creò un rally che percorresse la stessa tratta ma in direzione inversa. Nacque così la Dakar, anche se il primo nome fu Oasis, nome dello sponsor.
Ma è sempre la stessa gara?
Sì, cambiano i nomi e si gira il mondo, ma la gara e la difficoltà non cambia. Inizialmente era nota come Parigi-Dakar poiché, nelle edizioni tra 1979 e 1991 e per altre cinque edizioni tra 1993 e 2001, lo storico rally iniziava da Parigi e, dopo un prologo in terra europea, si spostava nel continente africano. Attraversando il deserto del Sahara, l’arrivo era fissato a Dakar, capitale del Senegal. L’edizione del 2008, fu annullata per possibili attentati terroristici. In seguito, le gare tra 2009 e 2019 presero il via in Sudamerica, in particolare tra Argentina e Cile. Nel 2019 il Perù ha ospitato interamente l’edizione della corsa. Dal 2020, invece, l’Arabia Saudita è diventata la nazione ospitante.
Il percorso 2024
1 prologo seguito da 12 tappe che variano tra i 600 e gli 800 chilometri ogni giorno, per un totale di 14 giorni di corsa, da Al-‘Ula ad Yanbu, attraversando tutta l’Arabia Saudita per la quinta volta consecutiva. La partenza ed il bivacco saranno nelle vicinanze dei maestosi templi nabatei, che resistono da secoli al tempo e alle condizioni impervie, un po’ come dovranno fare i 778 piloti in gara suddivisi in otto categorie: Moto, Quad, Auto, Challenger, SSV, Camion, M1000 e Classic. La grande novità di questa edizione è la Superstage crono di 48 ore, che obbligherà i partecipanti a rifocillarsi e riposare in uno degli otto bivacchi presenti lungo il percorso.
I favoriti al titolo
Tante le categorie in gara e tanti i favoriti. Per la categoria moto Kevin Benavides è alla ricerca del terzo successo ma dovrà vedersela con Seb Sunderland, Toby Price, Skyler Howes e Daniel Sanders, che ha affermato: “Spero che la fortuna mi assista alla Dakar 2024”. Ma è la categoria auto, a promettere spettacolo! La sfida è tra il pentavincitore Nasser Al-Attiyah e Sébastien Loeb, alla ricerca del primo successo. Non è da sottovalutare Carlos Sainz che vuole conquistare il titolo con Audi e il veterano Stéphane Peterhansel, vincitore di ben 14 edizioni, 6 in moto e 8 in auto.
Le dichiarazioni pre-partenza
Nella press conference che anticipa la partenza, i protagonisti si sono trovati a porre gli obiettivi e le speranze per questa edizione. Le parole di Peterhansel: “La Dakar è l’unica competizione nel mondo dove hai un mix di velocità e motorsport uniti alla natura e a paesaggi mozzafiato, che sono il motivo per cui la ritengo la miglior gara che esista”. Sainz ha voluto ripercorrere lo sviluppo degli ultimi anni, affermando: “Dopo l’ultima gara, abbiamo visto dove potevamo migliorare la vettura. Più imparavo sul progetto, più ho realizzato quanto Audi sia stata coraggiosa. Ci sono diverse cose che possono andare storte, ma questa può essere una macchina vincente”. Loeb e Al Attiyah, compagni di squadra, hanno mostrato una grande sintonia e sportività, con il primo che vede nel secondo l’esperienza giusta per tentare la vittoria della corsa.
Per quanto riguarda la categoria delle moto, Sam Sunderland si è espresso così: “C’è molta competizione nella categoria quest’anno ed è davvero entusiasmante! Renderà la corsa ancora più interessante avere nuovi volti da affrontare”.
Dove vedere la Dakar
Per tutti gli appassionati è possibile seguire la gara in diretta tv su DAZN, Eurosport o Discovery+. Da seguire anche i canali social della Dakar, in particolare Instagram, per avere video e aggiornamenti.
Non ci resta che goderci lo spettacolo e vedere chi riuscirà a spuntarla per primo al traguardo sul Mar Rosso. Perché si sa ci vogliono: esperienza, talento ed un pizzico di fortuna, ma soprattutto, la Dakar è una sfida come nessun’altra, parola di Carlos Sainz.