La Ferrari capitanata da Frédéric Vasseur comincia a prendere forma, a partire dall’inaspettata e tanto chiacchierata doppietta firmata a Melbourne che ha sancito la bontà del progetto disegnato dal Team Principal francese.
Le pagine spoglie e tormentate narrate da Mattia Binotto sono, oramai, un lontano ricordo per la Scuderia di Maranello. L’arrivo di Vasseur nel 2023 ha rappresentato un punto di svolta decisivo per la Rossa, decretando – così – la fine di un’era condita da scarsi successi e qualche malumore di troppo.
L’era fallimentare di Binotto
Il cambio regolamentare avvenuto nel 2022 doveva decretare l’apertura di un ciclo vincente per la Ferrari, approfittando del ritardo in termini di sviluppo di Red Bull e Mercedes, impegnate, l’anno prima, nella serrata lotta al campionato.
Nelle prime falcate del mondiale, la monoposto lanciata in pista sembrava essere quella giusta per ambire al vertice della classifica, ma la competitività della F1-75 si è ben presto affievolita fino a scomparire del tutto.
Insomma, l’ennesimo progetto fallimentare e da cestinare culminato, poi, con il licenziamento di Mattia Binotto, Team Principal della Rossa dal 2019. Il secondo posto nel campionato costruttori a nulla è servito per riconfermare il suo mandato.
L’arrivo di Vasseur
In un anno di transizione come quello del 2023, il passaggio di consegne è stato affidato all’allora Team Principal dell’ex Alfa Romeo, Frédéric Vasseur. Il suo incarico era quello di ristrutturare la squadra da cima a fondo, portando con sè nuove idee e nuovi volti da implementare. Così è iniziata, lentamente, la scalata del nativo di Draveil, costretto a fare affidamento su una vettura non di sua inventiva e ancora targata Mattia Binotto.
L’annata si conclude con un terzo posto nel mondiale costruttori, un passo indietro se si pensa a quanto ottenuto nella stagione 2022. Le idee sono già ben più chiare sul futuro della Ferrari.
Il lavoro in cantiere
L’operato di Vasseur ha restaurato completamente la squadra di Maranello, restituendole quello smalto andato perso negli ultimi anni. Diverse sono le dipartite e altrettanto numerosi sono gli arrivi in pianta stabile.
“Ho già identificato quale sia il reparto da potenziare, ma me lo tengo per me” – così aveva esordito Vasseur ad inizio stagione 2023 davanti ai microfoni.
“Faremo rumore” – l’appello lanciato in occasione del weekend canadese. “Cambiare rotta in Formula 1 non è semplice e veloce, se si vuole ingaggiare qualcuno c’è bisogno di anni”.
Quasi controcorrente a quanto dichiarato, invece, il Team Principal francese è riuscito a rimpolpare l’organigramma della Rossa con una decina di nuovi acquisti solo per il reparto ingegneristico. L’aggressiva campagna acquisti rinforzata da una visione del lavoro nitida e incalzante ha permesso di apporre le prime basi solide della nuova era del Cavallino Rampante.
Il 2024 sembra essere iniziato con il piede giusto, a partire dai risultati incoraggianti raccolti nei primi tre round stagionali disputati. Poco è bastato per firmare una doppietta non indifferente, la numero 86 nella storia della Rossa, a vent’anni di distanza dall’ultima in quel di Melbourne dove – in cima alla montagna – capeggiavano un certo Michael Schumacher e Rubens Barrichello.
E ora?
La curva di apprendimento della squadra è in costante crescita e lo si è visto con la SF-24, la monoposto debuttante per questo mondiale, la prima progettata sotto la guida di Vasseur.
Una vettura nata da un foglio di carta completamente bianco, figlia di una scuola di pensiero accattivante, ambiziosa e trasparente, ingredienti che hanno permesso di compensare gli aspetti nevralgici della SF-23, oggi divenuti i punti di maggior forza della nuova macchina a disposizione di Charles Leclerc e Carlos Sainz.
Quanto visto a Melbourne, però, non deve fare da deterrente a ciò che la Ferrari ha in programma di sviluppare nel corso della stagione. Non bisogna perdere di vista l’obiettivo, ma soprattutto, è fondamentale proseguire il cammino con i piedi per terra per poter continuare a colmare il gap con la Red Bull e tentare – così – l’aggancio definitivo al team di Milton Keynes.