Il primo appuntamento stagionale del World Endurance Championship, svoltosi nella cornice del Losail International Circuit in Qatar, ha visto grazie a Porsche uno stravolgimento delle carte in tavola rispetto alla passata stagione. Se la passata stagione ha visto Toyota riconfermarsi come forza dominante del campionato, la casa tedesca ha iniziato la stagione 2024 sul piede di guerra. Ma vediamo assieme che cosa è accaduto nell’arco di 10 ore di gara, sia nella classe hypercar, sia nella nuova classe LMGT3.
Partenza: si profila il duello Ferrari contro Porsche
Alla partenza, la prima fila con gli equipaggi della Porsche Penske numero 5 e della Peugeot numero 93 si vede scalzata dall’equipaggio della Ferrari numero 50. In una corsa sulla distanza prevista di 335 giri complessivi, Miguel Molina prova subito a mettere le cose in chiaro prendendosi un grande rischio sorpassando i capofila all’esterno della prima curva. Una manovra brillante che ha successo. Meno fortunati gli attacchi a centro gruppo dove la Cadillac numero 2 si sbilancia all’ingresso della prima curva e urta la Peugeot numero 94, mandandola in testacoda. Nel gruppo delle LMGT3 l’equipaggio della McLaren numero 59 di United Autosports è vittima di un contatto a sua volta con l’equipaggio Lamborghini del team Iron Dames, vedendosi obbligata a rientrare ai box, con la corsa già compromessa sin dal principio con una sosta lunga 15 minuti ai box.
La Peugeot si issa ben presto al comando della corsa durante il quindicesimo passaggio, superando prima la Porsche guidata da Michael Christensen e poi la Ferrari. In classe LMGT3 si accende il duello serrato tra Porsche e Aston Martin. Le prime operazioni di pit stop avvengono nel corso del giro 27 con la Isotta Fraschini che risulterà essere la prima vettura a fermarsi, seguita dalla Ferrari numero 50 che cambia soltanto gli pneumatici sul lato sinistro.
Porsche mostra la sua superiorità, Ferrari è rallentata da varie sventure
Si può definire il primo appuntamento stagionale come una corsa all’apparenza lineare, perché nel suo svolgimento non sono mancati gli avvenimenti importanti. La Ferrari numero 50 si vede ben presto fuori dalla contesa per il primato contro Porsche e Peugeot a causa di un drive through dovuto ad un attraversamento irregolare della linea d’ingresso in corsia box. Poco dopo è la vettura gemella dell’equipaggio numero 51 a ritrovarsi fuori dalla lotta per il vertice a causa di un contatto con la McLaren LMGT3 numero 59. La Ferrari perde l’intera appendice aerodinamica posteriore, causando la prima neutralizzazione di giornata.
Alla ripartenza, la Porsche numero 6, condotta da Kévin Estre, supera per il comando la Peugeot numero 93 guidata da Mikkel Jensen. In contemporanea, la Porsche numero 5 entra ai box per delle vibrazioni riscontrate sulla parte anteriore destra della vettura. Nel frattempo, l’equipaggio della Corvette numero 81 in classe LMGT3 si ritrova fuori dalla contesa perdendo 10 giri a causa di problemi al cambio che li metteranno fuori corsa dopo 177 giri in modo definitivo. Nel frattempo, l’Aston Martin numero 777 condotta da Erwan Bastard si issa in terza piazza, superando le Ferrari 296 numero 54 e 55 di AF Corse.
Numerose penalità comminate al calar del sole
Nel corso del pomeriggio vi è la seconda neutralizzazione della corsa. La causa è da ricercare in un detrito perduto in mezzo al tracciato. Alla ripartenza, l’equipaggio della Porsche numero 5 è nuovamente in piena lotta con la gemella numero 6 e la Peugeot numero 93. Nelle retrovie, la Peugeot numero 94 vede la sua giornata peggiorare ulteriormente a causa di problemi alle batterie. Ancora peggio va alla Isotta Fraschini, che si vede vittima di problemi alla sospensione anteriore sinistra. La situazione della squadra italiana peggiora ulteriormente con una penalità stop and go di ben 200 secondi dovuta ad irregolarità tecniche. Dopo 6 ore di gara, il nuovo team italiano esordiente nel mondo del WEC decide di ritirarsi dalla corsa.
Oltre all’Isotta Fraschini, sono numerose le vetture che incorrono in penalità drive through e stop and go, sia in classe Hypercar che LMGT3. Proprio in quest’ultima categoria si accende il duello per il comando della gara tra l’Aston Martin numero 27 e la Porsche numero 92. Nel frattempo, la Ford Mustang numero 77 di Proton Competition è obbligata a fermarsi anticipatamente ai box per una foratura. Sorte simile capita all’equipaggio della Porsche numero 91 che si vede costretta ad un cambio d’emergenza dell’attuatore dell’acceleratore.
Cala la notte
In classe LMGT3, il colpo di scena avviene quando Alex Riberas, alla guida dell’Aston Martin numero 27, va in testacoda mentre era 2°. Klaus Bachler sulla Porsche numero 92 è al comando, mentre in terza piazza si trova l’equipaggio della BMW numero 46 con Valentino Rossi, all’esordio a tempo pieno nel WEC, autore di una corsa regolare e convincente con il Team WRT. Nelle fasi finali, tuttavia, prosegue il duello in testa tra l’Aston Martin numero 27 e la Porsche numero 92, così come la lotta tra la BMW numero 46 e l’Aston Martin numero 777.
Nelle Hypercar la Porsche numero 6 estende il suo vantaggio sulla Peugeot numero 93, a questo punto inseguita dalla Porsche numero 12 del team Hertz Jota, issatasi in terza piazza. Dietro a loro sono la Porsche numero 5 con Frédéric Makowiecki e la Porsche del team Hertz Jota numero 38 con Jenson Button a contendersi il quarto e quinto posto. A centro gruppo, l’Alpine numero 36 con Mick Schumacher alla guida è protagonista di un’escursione senza conseguenze. Poco dopo, la Porsche Hertz Jota numero 38 è costretta a fermarsi con problemi tecnici all’ibrido.
Un finale a sorpresa con Porsche dominante
Nelle fasi finali si accende un duello serrato a distanza tra la Peugeot numero 93, la Porsche Jota numero 12 e la Porsche numero 5. La lotta è per il 2° posto e sembra comunque tutto consolidato. Tuttavia, a 2 giri dalla conclusione, avviene il colpo di scena. La Peugeot numero 93, con Jean-Éric Vergne alla guida, rallenta! Un problema tecnico la costringe a fermarsi nel corso del penultimo giro. Una beffa atroce per l’equipaggio francese che si vede negato un 2° posto brillante.
Vince dunque la 1812 km del Qatar l’equipaggio numero 6 del team Porsche Penske con Kévin Estre, André Lotterer e Laurens Vanthoor. Seconda è la Porsche Hertz Jota numero 12 con Will Stevens, Norman Nato e Callum Ilott. Per il britannico è stata una prova eccellente nella quale ha contenuto gli attacchi della Porsche numero 5 nel finale. Si tratta anche di una rivincita a seguito delle vicende di fine stagione che lo hanno visto coinvolto in Indycar con Juncos-Hollinger Racing. Per Peugeot, oltre al danno, arriva anche la beffa. La Peugeot numero 93, classificata settima, è successivamente squalificata per infrangimento del regolamento tecnico e sportivo.
Come sono andati tutti gli altri in classe Hypercar?
Al 4° posto chiude la Cadillac numero 2 con Bourdais, Bamber e Lynn. La prima Ferrari al traguardo è la numero 83 di AF Corse con Kubica, Shwartzman e Yifei Ye. Solo al 6° posto la Toyota GR numero 7 con Kobayashi, De Vries e Conway, davanti alla Ferrari numero 50 di Fuoco, Molina e Nielsen. Ottava la Alpine con Ferdinand Habsburg, Milesi e Chatin. A chiudere la top 10 in classe hypercar abbiamo la Toyota numero 8 di Buemi, Hartley e Hirakawa. Decima è la Porsche Proton con Andlauer, Jani e Tincknell.
A chiudere la classifica abbiamo undicesima la BMW WRT numero 20 di Frijns, Sheldon van der Linde e René Rast. Segue la seconda Alpine con Schumacher, Lapierre e Vaxivière. Solo tredicesima la Ferrari numero 51 di Calado, Giovinazzi e Pier Guidi, davanti alla Lamborghini Iron Lynx numero 63 di Bortolotti, Kvyat e Mortara, mai effettivamente in corsa e staccati di 5 giri. Seguono infine la BMW WRT numero 15 di Marciello, Dries Vanthoor e Marco Wittmann e la Peugeot numero 94 di Paul Di Resta, Vandoorne e Duval in sedicesima posizione. Non classificata la Porsche Jota numero 38 di Button, Hanson e Rasmussen. Squalificata la Peugeot numero di 93 di Vergne, Müller e Jensen. Fuori corsa la sola Isotta Fraschini con Bennett, Serravalle e Venray come equipaggio.
I risultati della classe LMGT3
Se Porsche ha dominato in classe Hypercar monopolizzando il podio, in classe LMGT3 la casa tedesca ha comunque mantenuto il primato per la vittoria. Un risultato conseguito grazie al team lituano Manthey PureRacing con Klaus Bachler, Alex Malykhin e Joel Sturm alla guida della 911 GT3 R (992) numero 92. Sul podio chiudono le Aston Martin Vantage numero 27 e 777 dei team Heart of Racing Team e D’Station Racing. Quarta posizione per la BMW WRT numero 46 con Ahmad Al Harthy, Maxime Martin e Valentino Rossi, davanti alle Ferrari di AF Corse in quinta e settima piazza. Sesta è la BMW WRT numero 31 di Farfus, Gelael e Leung.
Ottava piazza per la Lamborghini del team Iron Dames con Doriane Pin, Sarah Bovy e Michelle Gatting. Nona posizione per la Ford Mustang GT3 numero 88 del team Proton Competition, mentre chiude la top 10 la Corvette numero 82 di TF Sport. Undicesima la seconda Ford Mustang numero 77 del team Proton Competition, davanti alla Lamborghini numero 60 del team Iron Lynx. Tredicesima e quattordicesima le due McLaren GT3 del team United Autosports, davanti alla Porsche del team Manthley EMA. Chiude la classifica la Lexus numero 87 del team Akkodis ASP. Fuori corsa la vettura gemella numero 78 per problemi al motore e la Corvette numero 81 per problemi al cambio.