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Gp del Canada: un weekend buio per la Ferrari

Nono appuntamento di questa stagione, è il turno del Gran Premio del Canada. Il circuito di Montréal è intitolato a Gilles Villeneuve, ed è composto da 14 curve e 70 giri. Dopo una qualifica, quella di ieri, che ha cambiato le carte in tavola, negli occhi di tutti albeggia una sola certezza: quella di raggiungere la posizione più alta in pista.

La lotta per il campionato costruttori e piloti è aperta e non c’è spazio per altro se non per la determinazione, l’adrenalina e la voglia di vincere. La pista è bagnata, la visibilità abbastanza limitata ed i nuvoloni sovrastano il circuito canadese. Ma niente di tutto ciò può spegnere la scintilla della competizione. Vediamo insieme nel dettagli cosa è accaduto in questa gara.

Giù la visiera: è tempo di gara

Sventola la bandiera verde, si spengono i semafori e la gara inizia con una buona partenza da parte di Russell, che tiene dietro con maestria Max Verstappen difendendo la sua prima posizione. La pioggia nel frattempo aumenta di intensità sul tracciato, così nel giro di poco i team radio si riempiono di lamentele da parte di vari piloti per la scarsa visibilità. Ma la gara continua e l’attenzione si focalizza sulle due Haas: con Magnussen che si lancia in pista come un fulmine e nel giro di qualche curva, al quarto giro, passa Piastri e prende il quarto posto, e con Hulkenberg che tallona Leclerc e lo passa prendendo la decima posizione.

Nel frattempo arrivano i primi team radio, protagonista è il pilota della Ferrari Charles Leclerc, che comunica al proprio team: “c’è qualcosa di strano al motore“, ma questi ultimi gli chiedono di continuare a spingere. Tuttavia la situazione non migliora nei giri successivi e il monegasco si ritrova a dover fronteggiare il problema a pochi giri dall’inizio della gara.

Contemporaneamente sventola la prima bandiera gialla, Sargeant finisce a muro nella curva 6, ma riesce a ripartire e in pista non scende la Safety Car. Arriva anche l’investigazione con successiva penalità per Daniel Ricciardo, la causa è: una falsa partenza commessa dal pilota australiano.

Sventola bandiera gialla: in pista un po’ di confusione

Mentre le McLaren di Oscar Piastri e Lando Norris si sfidano tra loro a suon di giri veloci, con Lando Norris alla guida del Gran Premio dopo un super sorpasso effettuato su Max Verstappen, arriva la prima Safety Car. E’ il giro 25 e Logan Sargeant si gira in pista, la macchina si spegne e di conseguenza non riesce più a ripartire, in pista serve la gru per rimuovere la monoposto.

La Safety Car fa il suo ingresso sul tracciato e Max Verstappen, George Russell e Oscar Piastri entrano ai box per effettuare i pit stop, l’unico del gruppo a restare fuori è Lando Norris. Una mossa sbagliata, che nel giro successivo, costa al pilota della McLaren la perdita del prima posizione. Ad approfittare della situazione ci pensa Max Verstappen che guadagna la leadership del Gran Premio del Canada.

Nel frattempo Charles Leclerc continua a fare tanti cambiamenti sul suo volante, questo significa solo una cosa: il problema alla sua Ferrari non è ancora rientrato. Rientra la Safety Car alla fine del ventinovesimo giro, con Max Verstappen alla guida del Gran Premio e un determinato Alexander Albon che mette nel mirino Ocon e passa in un solo colpo sia lui che Ricciardo.

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La delusione di Charles Leclerc

Le aspettative altissime, rese tali dal magnifico weekend di Monaco, si ritrovano a spegnersi e infrangersi con una realtà ben diversa, nel giro solo di qualche giro dall’inizio della gara. Charles Leclerc infatti si trova solo al quarto giro ad avvertire problemi al motore della sua monoposto. Problemi che ha cercato di gestire giro dopo giro, fino ad arrivare durante il regime di safety car a fermarsi ai box per tentare l’unica carta possibile: cambio gomma e reset del suo set-up.

Rientra così in pista in ultima posizione, con gli occhi fissi sull’asfalto e sulla monoposto di Zhou, deve stringere i denti provare il sorpasso e quella che sembra a tutti gli effetti un’utopica rimonta. Nonostante tutto sembra impossibile, Charles non molla, non l’ha mai fatto, non si è mai arreso e di certo non ha intenzione di iniziare a farlo oggi, perciò ci prova come può a lottare. Ma purtroppo non c’è molto da fare, e qualche giro dopo la sua gara si conclude con il ritiro.

e il ritiro di Carlos Sainz

Tuttavia la situazione non è migliore nemmeno per l’altro pilota di casa Ferrari, Carlos Sainz, che nonostante non abbia nessun problema al motore è in difficoltà e non riesce a schiodarsi dalla tredicesima posizione. Lo spagnolo prova in tutti i modi a risalire le posizioni in griglia, ma si ritrova in una serie di situazioni che non glielo permettono, da un contatto all’inizio gara che gli fa perdere un pezzo di ala, passando per un secondo contatto con la monoposto della Kick Sauber, per terminare con il contatto con Albon.

Lo spagnolo perde la propria monoposto effettuando un testacoda in pista, nel frattempo la macchina di Alexander Albon transita ma c’è poco da fare le due monoposto si toccano e questo decreta la fine della gara per entrambi. E’ un doppio ritiro per la Scuderia Ferrari, che porta con se l’amarezza delle aspettative infrante

Sventola la bandiera a scacchi: Super Max vince il Gran Premio del Canada

Sventola la bandiera a scacchi e sul primo gradino del podio c’è Max Verstappen, dopo una gara gestita alla perfezione torna ad occupare il gradino più alto. Insieme a lui in seconda posizione un impeccabile Lando Norris, che porta sul podio una McLaren decisa a lottare e a mostrare i suoi progressi. Ed in terza posizione George Russell, il quale dopo una buona partenza si è ritrovato a dover fronteggiare alcuni intoppi in pista, che tuttavia non gli hanno impedito comunque di portare a casa un podio prezioso per lui e per la Mercedes.

Tra bollicine e sorrisi di chi festeggia sul podio e l’amarezza e la delusione di chi ha dovuto ritirare le proprie monoposto, c’è un minimo comune denominatore: la voglia di guardare avanti e fare tesoro di quanto appreso, pronti a concentrarsi sul prossimo Gran Premio, quello di Spagna.

Rosarita Linsalata

Classe 2001, Studentessa di Psicologia iscritta all' Università degli Studi di Bari. Tra le mie passioni ci sono l'arte, la lettura, la moda e la musica, ma la mia passione più grande è legata al mondo dei motori. Sono affascinata da tutto ciò che riguarda le emozioni, la determinazione e la passione che si nasconde dietro questo mondo. Scrivo articoli per Multiformula riguardanti il mondo della Formula Uno.

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