Nel corso del tempo numerose scuderie di Formula 1 hanno subito un re-styling, cambiando colori, sponsor e persino i nomi. Non è insolito che questi processi di rinnovazione interessino piccole scuderie, nuove realtà che necessitano di tempo per poter trovare la loro vera identità. Per citare alcuni esempi più recenti troviamo Aston Martin, sino alla stagione scorsa Racing Point (e ancor prima Force India), e Alpine, prima conosciuta come Renault.
La stagione in arrivo è quella delle novità, del cambio ingegneristico, stilistico e, persino, generazionale. Ne sa qualcosa Alfa Romeo che, in pochi mesi, ha salutato sia Kimi Raikkonen, ultimo campione del mondo con la Ferrari, e Antonio Giovinazzi, ora impegnato nel campionato di Formula E. Una trasformazione quella della scuderia del Biscione, tra poche settimane in pista per i test di Barcellona anche con nuovi look e logo. Abbandonato il tricolore, Alfa Romeo Racing Orlen diventa Alfa Romeo F1 Team Orlen, a sottolineare la sempre più stretta partnership con lo sponsor polacco. Una lunga storia di tradizione e passione quella della scuderia milanese, da decenni legata al mondo delle corse. E allora abbassiamo la visiera e allacciamo le cinture, stiamo per iniziare un viaggio alla scoperta di una delle scuderie più storiche della F1.
Gli albori
La nascita della scuderia milanese si fa risalire al 1910, quando ancora si chiamava A.L.F.A. e i suoi principali avversari in giro per il mondo erano Mercedes e Auto Union. Sin da subito la scuderia del Biscione ottiene risultati notevoli tra la vittoria del primo campionato del mondo di automobilismo e dell’edizione inaugurale del campionato di Formula 1. Nel 1918, il nome della casa italiana passa da A.L.F.A ad Alfa Romeo dopo che Nicola Romeo, ingegnere meccanico napoletano, acquisisce la società. Tuttavia, già dai primi anni Alfa Romeo deve affrontare gravi difficoltà: le due guerre mondiali hanno causato una grande povertà e tutte le aziende hanno problemi nel riconvertire la propria produzione. Nel 1946, però, Alfa Romeo torna in pista con soluzioni meccaniche e motoristiche rivoluzionarie. Quattro anni dopo, poi, l’italiano Nino Farina conquista il primo titolo mondiale di Formula 1 insieme alla casa milanese, confermandola tra le eccellenze mondiali.
In questi anni il logo del Biscione cambia più volte:
Gli anni ’50 e nuovi progetti
I primi anni ’50 sono una totale egemonia per Alfa Romeo che, con Nino Farina, si aggiudica la prima edizione del campionato di Formula 1. L’alfa 158 e 159, infatti, si rivelarono due vetture nettamente superiori rispetto alla concorrenza. Nel 1952, però, a causa del mancato sostegno finanziario da parte del governo italiano, l’avventura di Alfa Romeo viene interrotta, ma solo per il momento.
Il grande ritorno di Alfa Romeo sulla scena mondiale avviene solo nel 1961, ma non come scuderia ufficiale, bensì come fornitrice di motori. McLaren, March e Brabham sono alcuni dei grandi nomi che hanno montato i motori della scuderia italiana, seppur raggiungendo scarsi risultati con questi. Dopo una breve pausa dal mondo delle corse, per tutti gli anni ’70 e ’80 Alfa Romeo ricompare prima come costruttore e, successivamente, come motorista. I maggiori risultati ottenuti in tale periodo sono due pole position, due secondi posti e tre terzi.
Nuovi sponsor
Dal 2018 Alfa Romeo ha intrapreso un nuovo percorso insieme alla scuderia Sauber, già da tempo impegnata in Formula 1, segnando il ritorno ufficiale del marchio italiano nella classe regina del motorsport. Ha inizio, così, una collaborazione forte e duratura in cui la casa milanese svolge un ruolo da title sponsor, consentendo alla scuderia svizzera di cambiare il nome in Alfa Romeo Sauber F1 Team. Nella prima stagione insieme i due alfieri della scuderia sono Charles Leclerc e Marcus Ericsson che, alla fine dell’anno, possono contare su un discreto ottavo posto nella classifica costruttori.
L’anno seguente la scuderia cambia nuovamente denominazione passando ad Alfa Romeo Racing, evidenziando la maggiore presenza del marchio italiano. Dal 2019 al 2021 vengono riconfermati i due piloti titolari, ovvero Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi, mentre, dal 2020, Robert Kubica diventa terzo pilota. L’arrivo del pilota polacco nel team è seguito dall’ingresso di un nuovo sponsor: parliamo di PKN Orlen, azienda petrolifera polacca. Quest’ultimo, l’anno successivo, diventa co-title sponsor e, perciò, la scuderia subisce l’ennesimo cambio di nome diventando Alfa Romeo Racing ORLEN.
E oggi?
La nuova era di monoposto si apre con un cambio decisivo da parte della scuderia svizzera che, a partire dalla stagione 2022, diventerà Alfa Romeo F1 Team Orlen. Anche l’ultima traccia di italianità scompare dal logo con l’eliminazione della sottile fascia tricolore che per anni aveva caratterizzato il marchio. Dopo tutto, detti antichi recitano “nuovo anno, nuova vita” o, nel caso di Alfa Romeo, “nuova stagione, nuovo nome”. La novità, poi, riguarda anche la nuova coppia di piloti che gareggerà per il team svizzero: l’ex Mercedes Valtteri Bottas e il rookie Guanyu Zhou.
Di seguito le parole del team dopo la dichiarazione del cambio di nome e logo:
“Il lancio di un nome aggiornato rappresenta un nuovo approccio per la squadra, così come la Formula 1 entra in una nuova era regolamentare. Allo stesso tempo, il nome conserva i legami con il recente passato: è un’identità che trasmette un forte impegno da parte di Alfa Romeo e ORLEN, che rimangono con la squadra in relazioni a lungo termine e continuano a spingerla in avanti”.