Tra shock e tristezza, ecco le parole dei protagonisti della F1 in merito alla guerra tra Russia e Ucraina
Ciò che sta accadendo in Ucraina non lascia indifferenti. Gli scontri non stanno avendo effetti solo sul territorio, con distruzione e morti. È una guerra più vicina di quello che sembra perchè ha ripercussioni politiche, sociali e culturali che riguardano tutti noi.
E la Formula 1 di certo non è rimasta a guardare.
È notizia di questi giorni, infatti, la cancellazione del gran premio di Russia. Come si legge dal comunicato, le condizioni attuali non permettono di effettuare l’evento.
La Federazione e il movimento F1 si è espresso solo in seguito alla presa di posizione di alcuni piloti contro la Russia. I primi ad aver parlato pubblicamente sono stati Sebastian Vettel e Max Verstappen. Le parole con maggior risonanza mediatica sono state quelle del pilota tedesco: innanzitutto lui si è sempre espresso su temi sociali, quindi il suo pensiero era atteso, inoltre è stato diretto, senza giri di parole.
In conferenza stampa si è così espresso: “Questa mattina mi sono svegliato e, sentendo la notizia, sono rimasto scioccato. Non lo so, penso che sia orribile vedere cosa sta succedendo. Se si guarda al calendario, abbiamo una gara in programma in Russia. Per quanto mi riguarda, la mia opinione è che non dovrei andare, che non andrò. Penso che sia sbagliato correre in quel Paese. Mi dispiace per le persone innocenti che stanno perdendo la vita, venendo uccise per ragioni sciocche. Una leadership molto, molto strana e folle. Sono sicuro che ne parleremo, ma, come ho detto a nome della GPDA non ci siamo ancora riuniti. Personalmente sono così scioccato e triste nel vedere cosa sta succedendo. Vedremo come andrà, ma credo che la mia decisione sia già presa“.
Sappiamo tutti com’è, non si tira mai indietro quando bisogna trasmettere un messaggio forte e chiaro (qualcuno la FIA se lo ricorda molto bene). Ecco perchè le sue parole non hanno sorpreso, effetto invece causato da quelle dell’olandese campione del mondo dette nella stessa occasione:
“Quando un paese è in guerra non è giusto correrci, questo è evidente.” Aggiungendo un’apertura al dialogo: “Ma al di là di quello che penso io, dipende da quello che l’intero paddock deciderà di fare“
Gli altri piloti hanno voluto usare i propri canali social come mezzo di diffusione del messaggio, primo fra tutti Pierre Gasly che attraverso una storia instagram ha voluto trasmettere vicinanza all’Ucraina e preoccupazione per l’avanzata.
La vicinanza al popolo ucraino e i dubbi sulla disputa del gran premio di Russia sono stati espressi anche dal team principal della Ferrari, Mattia Binotto: “È una situazione terribile, molto triste. Tutto quello che possiamo fare è aspettare e vedere. Da ora fino alla gara di settembre, c’è tempo“. Un messaggio in linea con i primi comunicati della Formula 1, la quale aspettava gli sviluppi degli eventi visto che, appunto, la gara sarebbe a Settembre.
Cancellazione comunque arrivata, e considerando la visione collettiva è la decisione giusta in questo momento.
Shock, tristezza, preoccupazione, rabbia: sono queste le emozioni che accomunano il pensiero dei piloti e degli altri protagonisti della Formula 1… e tutti noi.