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La lingua italiana nel paddock di F1

Si dice che, dopo l’inglese, la lingua italiana sia la lingua più parlata del paddock. Ma qual è il segreto di tutta questa “italianità” in un ambiente così internazionale come quello della F1?

La Formula Uno è veramente così…. “anglosassone”? In realtà no!

La nostra lingua, l’italiano, è la seconda lingua del paddock. Questo perché tantissimi piloti, ingegneri e meccanici di Formula Uno e delle categorie minori parlano italiano o hanno comunque soggiornato per un lungo periodo di tempo nel nostro paese.

Uno dei segreti di tutta questa “italianità” sta alle origini della carriera di ogni pilota: il kart. Infatti l’Italia può vantare una delle migliori scuole di Kart al mondo e anche i vari campionati si svolgono proprio nei kartodromi della nostra Penisola. Esempi di campioni che, prima di esordire nelle categorie minori, hanno fatto lunghe stagioni di kart qua in Italia ce ne sono a bizzeffe: Lewis Hamilton, Max Verstappen, Charles Leclerc, Carlos Sainz.

E, come ha detto una volta lo spagnolo in un’intervista,è normale che qualcosa ti rimanga dentro!”

Lando Norris a bordo del suo kart

La seconda ragione di questa “popolarità” dell’italiano nel paddock della Formula Uno è senz’altro quanto il nostro Paese arricchisca e abbia arricchito la storia di questo sport. Da sempre in Formula Uno è presente il marchio Ferrari, 100% italiano, che, con le sue vittorie e i suoi piloti raccoglie tifosi da ogni parte del mondo.

Non bisogna dimenticare che questa diffusa conoscenza della lingua italiana è indubbiamente figlia, appunto, del dominio del binomio Ferrari-Schumacher che nei primi anni 2000 riuscì a monopolizzare tutta la Formula Uno.

Inoltre, negli anni, il numero di team italiani è salito a due: alla storica squadra del Cavallino Rampante si è aggiunta l’AphaTauri, ex Toro Rosso. Seppur si stia parlando di un team di proprietà Red Bull, la base si trova a Faenza. E quando Sebastian Vettel (2008) e Pierre Gasly (2020) vinsero a Monza, l’inno che risuonò dal podio era proprio quello italiano!

Giulia De Ieso

Studentessa al quinto anno di liceo classico, scrivo e parlo di motori che siano a due o a quattro ruote.

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