Crypto, metaverso e Formula 1
Negli ultimi due anni è esplosa la moda delle crypto e degli NFT (Non-Fungible Tokens) anche in Formula 1, dove ormai ogni team possiede almeno un partner associato al mondo delle blockchain. Anche fra i partner della Formula 1 stessa, in quanto sottogruppo di Liberty Media, si può infatti trovare crypto.com, star delle sponsorship nel mondo sportivo. La piattaforma di cryptovalute è, a partire dal 2021, Global Partner della F1. Essa ha inoltre assunto il ruolo di Title Partner durante il tanto discusso Gran Premio di Miami.
Per quanto riguarda gli NFT, il cui uso rimane ancora poco chiaro a molti ma la cui fama sembra essere ascesa, Pierre Gasly è stato il primo pilota di F1 a fare uso di questi “digital tokens” esclusivi. Attraverso il proprio sito infatti, il pilota francese ha commercializzato diversi digital goods che permettono all’utente di aver accesso a contenuti unici, il cui possesso è riconducibile alla persona grazie alla tecnologia blockchain.
Sebbene molti non comprendano appieno l’uso e le potenzialità degli NFT, è sempre più facile sentirne parlare nella quotidianità.
Gli NFT, oggi, sono ormai entrati anche nel mondo della moda. Marchi di lusso come Gucci, Etro, Fendi e Diesel hanno lanciato intere collezioni sul metaverso, organizzando sfilate e party esclusivamente in via digitale. È facile quindi pensare che, sebbene la tecnologia sia alle prime armi, la spinta data dal settore della moda e la sempre maggiore velocità di upgrade della user interface porteranno NFT e metaverso più vicini all’uso comune. Ad oggi, nonostante siano criticati in quanto poco sostenibili in termini ambientali, gli NFT sono un mezzo attraverso il quale accrescere il proprio portafoglio. Per i piloti, infatti, ciò è fondamentale se si vogliono raccogliere fondi per correre nelle costosissime Formule.
NFT come mezzo di sponsorizzazione
Questo è il caso di Bianca Bustamante, pilota 17enne filippina. Per sponsorizzare la propria carriera nella W-Series, infatti, Bianca ha lanciato un “NFT Access Pass” attraverso il progetto Dark Horse NFT. Accedendo alla piattaforma sarà possibile avere a disposizione contenuti esclusivi, meet, interazioni, nuovi modi per interagire con la propria fanbase attraverso la tecnologia blockchain.
La Bustamante ha dichiarato di essere entusiasta riguardo a questa nuova possibilità offerta dal mondo meta. E’ proprio questa opportunità che ha reso possibile la sua partecipazione alla W-Series attraverso la sponsorizzazione, il senso di community e l’interazione che ne derivano grazie alla piattaforma. La Bustamante, in questo modo, è riuscita ad ottenere i fondi necessari per spostarsi dai campionati di karting al mondo delle formule. La ragazza, infatti, ha speso tutto il 2018 (a soli 14 anni) a correre ogni weekend nei campionati asiatici e filippini nel tentativo di essere notata dalla scena internazionale. Nel 2022, ottenuto un sedile nella W-Series, sta gareggiando per la prima volta a bordo di una monoposto e sembra la attenda una carriera coronata da numerosi successi.
Le donne nel motorsport, purtroppo, incontrano sempre più difficoltà a sponsorizzare la propria carriera. Il problema è che esse risultano “poco appetibili” agli occhi delle aziende in quanto il motorsport è storicamente un mondo maschilista. L’intraprendenza di Bianca Bustamante è quindi una novità nel mondo delle sponsorizzazioni. Questa possibilità potrebbe prendere sempre più piede fra i giovani atleti che vogliono costruire una carriera in questo mondo a fronte di risorse limitate.
Le parole di Jamie Chadwick
Anche Jamie Chadwick, già due volte vincitrice della W-Series, si è espressa sulla difficoltà di trovare fondi attraverso i quali finanziare la propria carriera. La pilota britannica ha dichiarato che, sebbene il percorso naturale sarebbe quello di spostarsi in categorie di maggior livello (come Formula 2 e Formula 3), si è vista costretta a proseguire con un altro anno in W-Series (cercando il terzo titolo consecutivo) per ragioni finanziarie.
Il premio della prima classificata, infatti, ammonta a 500.000 dollari, mentre un altro milione verrà diviso a scalare fra le altre partecipanti. I soldi vinti con la conquista del campionato non include la somma versata dagli sponsor, ma ovviamente questi fondi non sono sufficienti per permettersi l’iscrizione ad un altro campionato.
in collaborazione con Olivia Carbone