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Il decennio ibrido della Formula 1

Era il 2014 quando la Formula 1 si preparava ad un cambiamento epocale: l’introduzione del motore ibrido.

Una decisione storica in linea con un’evoluzione per far fronte al cambiamento climatico. Al motore termico si aggiungeva quindi una parte elettrica che alimenta le vetture rendendole più sostenibili.

Durante questi dieci anni si sono susseguiti anni di dominio e di transizione, con l’emergere di giovani talenti e la caduta di record storici.

Lewis Hamilton e i sette titoli mondiali

Il dominatore assoluto del periodo ibrido è Lewis Hamilton. Il pilota inglese è riuscito ad eguagliare il numero di titoli di Micheal Schumacher, un record che nessuno pensava fosse mai raggiungibile nella storia del motorsport.

Insieme al team Mercedes, ha costruito una delle ere più dominanti della storia della Formula 1, con ben sette titoli mondiali piloti e otto titoli costruttori. Inoltre, ha battuto record storici come il numero di vittorie e il numero di pole position.

Lewis Hamilton nella conquista del settimo titolo mondiale.
Lewis Hamilton nel giorno della conquista del settimo titolo mondiale

Durante il suo dominio, Lewis Hamilton ha avuto molti rivali, dai piloti Ferrari e Red bull fino ai suoi compagni di squadra. Infatti, il 2016 è stato l’unico anno in cui Mercedes non ha avuto nel pilota inglese l’uomo di punta del team.

Il suo compagno di squadra Nico Rosberg infatti gli tolse la vittoria mondiale all’ultima gara, dopo una stagione combattuta, che compromise il rapporto tra i due piloti.

Nico Rosberg campione del mondo 2016 ad Abu Dhabi.
Nico Rosberg, campione del mondo 2016

2021: l’ascesa di Max Verstappen

Il campionato 2021 è stato uno dei più spettacolari e combattuti nella storia della Formula 1. I protagonisti sono stati Max Verstappen e Lewis Hamilton, con il campione olandese ad uscirne vincitore e conquistando il suo primo titolo mondiale.

Una battaglia serratissima, durata fino all’ultimo giro dell’ultima gara, che ha posto fine al dominio Mercedes e ha dato inizio a quello del team Red Bull.

Max Verstappen campione del mondo 2021
Max Verstappen vince il suo primo titolo mondiale

Negli ultimi due anni, il pilota olandese e il team di Milton Keynes hanno battuto la concorrenza, vincendo sia il campionato piloti che quello costruttori. Max Verstappen si conferma uomo di punta del team, stabilendo nuovi record e dimostrando tutto il suo talento, mostrato già dal suo ingresso nella categoria.

I pensieri a dieci anni dalla rivoluzione

La rivoluzione ibrida ha rappresentato un cambiamento importante per la Formula 1.

Per i romantici della categoria, non sentire il rombo dei motori di un tempo è stato difficile e ancora oggi alcuni sentono la nostalgia di quel “rumore”.

Nelle corse sono diventate più importanti le strategie dei muretti, piuttosto che lo spunto del pilota e spesso i dati hanno la precedenza sull’occhio umano.

La Formula 1 è cambiata anche a livello societario. Bernie Ecclestone ha passato la gestione a Liberty Media, una società americana che ha investito sulla spettacolarità della categoria, soprattutto con la serie Netflix “Drive to Survive“, la quale ha attirato nuovi pubblici da tutte le parti del mondo.

Questo ha permesso di modernizzare il circus, attirando molti giovani e aumentando il pubblico femminile, creando maggior inclusività.

L'amministratore delegato e il CEO di Formula 1.
Greg Maffei e Stefano Domenicali, l’amministratore delegato e il CEO di Formula 1

Il pubblico e lo spettatore sono diventati il punto centrale della Formula 1. Per questo si è sempre alla ricerca di nuove mete per ospitare le gare e sono state introdotte delle gare sprint con l’obiettivo di intrattenere le persone in circuito non solo nel giorno della gara, ma durante tutto il weekend.

Cosa aspettarsi dal futuro

In questo decennio la Formula 1 ha subito molti cambiamenti, non solo a livello tecnico, ma anche a livello strutturale. L’obiettivo era cercare sempre la modernità e inseguire i cambiamenti della società.

Nei prossimi anni sarà interessante scoprire se i domini incontrastati dei team continueranno e se le rivoluzioni tecniche porteranno maggior competitività.

Ci saranno nuovi campioni del mondo e l’emergere di nuovi talenti come negli ultimi anni?

Federica Passoni

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