,di Giulia Costantino
Eccoci qui, come ogni anno siamo tornati a correre in uno dei circuiti più complicati del calendario, perché complicato? Complicato al livello di strategie e sorpassi, ma i piloti e i team ci hanno fatto l’abitudine. Correre in Spagna è sempre speciale, c’è un atmosfera diversa, i fan calorosi, il sole, le feste, la musica e il cibo, quest’anno ancor più speciale dato che c’è questo grande evento in tutta Europa, ovvero gli Europei di calcio.
Ecco un recap di tutto ciò che è successo nel weekend spagnolo della F2.
¡Bienvenidos a Barcelona!
Il weekend inizia con la prova libera del venerdì dove si è classificato primo Aron, ormai protagonista di questa stagione, invece per quanto riguarda le qualifiche anche questa volta l’estone si è classificato primo. Non dimentichiamoci che chi arriva decimo in qualifica, il sabato sarà il primo a partire!
Sprint Race
La Spagna conosciuta per il suo calore estivo, non si risparmia il meteo neanche durante la Sprint Race, la temperatura della pista è a 39 gradi celsius. Come detto prima, chi arriva decimo in qualifica, il sabato sarà primo. Il fortunato è Kush Maini ad occupare la prima piazzola di partenza, seguito da un affamato di vittoria Victor Martins.
Diamo inizio alle danze
Martins parte molto bene e supera l’indiano, quest’ultimo perde altre tre posizioni. Martí, principe di casa, si perde nel traffico. Aron non sta più sulle sue, adesso mette sotto inseguimento Kimi Antonelli che si difende per quanto gli è concesso. Kush Maini riguadagna una posizione, prendendosi l’ultimo posto del podio, ad imitarlo è il compagno di squadra Bortoleto, conquistando la quarta posizione.
Adesso Kimi Antonelli è attaccato da Hadjar, il francese lo accusa perché secondo lui in fase di frenata si muove troppo per difendersi. Ollie Bearman attaccato da Verschoor, le prime bandiere bianco e nere vengono sventolate per l’inglese della Prema a causa dei track limits. Verschoor lo supera e nel frattempo Fittipaldi riporta alla squadra del problema allo specchietto destro e che a causa di ciò lui non può vedere chi c’è dietro.
Hadjar supera Antonelli, nonostante l’eccellente difesa dell’italiano, il francese più forte ha la meglio, Crawford imita l’esempio di Hadjar superando anche lui il pilota della Prema.
È un sabato negativo per la Prema in quanto i problemi di assetto non sono stati ancora risolti, assetto sottosterzante per Bearman e per questo motivo fa fatica a far sorpassi, e un assetto sovrasterzante per Antonelli.
Penalità per Miyata a causa dei track limits, 5 secondi. Non è l’unico a riceve queste brutte notizie, anche Correa, Villagomez e Antonelli. Nel frattempo la squadra MP Motorsport, consiglia al pilota Dennis Hauger di avere altri 5 secondi di gap, nel caso in cui darebbero altre penalità.
Siamo quasi alla fine e i piloti si scatenano completando i sorpassi. Antonelli si difende da Hauger, Bortoleto si protegge da Correa. Il brasiliano non riesce più a tenere in salvo il quarto posto, e si fa superare, abbandonandosi al suo destino, Aron lo supera.
Bandiera a scacchi, fine della corsa.
C’è chi ride e c’è chi piange
Dopo la gara, Correa è stato penalizzato per track limits, perde il suo podio e finisce ottavo. Tanti altri piloti hanno avuto la stessa sorte, come Colapinto, Maloney e Stanek. La penalità di Correa ha portato al podio Paul Aron.
Feature race
,di Tommaso Cerutti
Le preoccupazioni iniziano ancor prima della partenza, quando dei minacciosi nuvoloni grigi si affacciano sul Circuit de Montmeló.
Il weekend nero della Prema continua, con Kimi Antonelli che, a causa di uno stallo in griglia, non riesce a partire nemmeno per il giro di formazione. Stessa sorte anche per la Trident di Roman Stanek, e quindi i due piloti sono costretti a partire dalla pit lane.
Si parte
Allo spegnimento dei semafori Paul Aron scatta bene sfruttando la pole position conquistata il venerdì, ma l’attenzione si sposta subito sull’incidente di curva 2 tra Victor Martins (vincitore della Sprint) e Dennis Hauger, con la Safety Car costretta ad uscire.
Alla fine del regime di Safety Car Aron riesce a mantenere la leadership su Crawford e Colapinto, tallonati da Bortoleto e Hadjar, che completano la momentanea top-5.
La classifica rimane stabile fino al nono giro, quando arrivano i primi pit stop: con ancora parecchi giri da completare, la gestione gomme sarà fondamentale per ottenere un ottimo risultato finale. Nonostante il vantaggio di quasi 2 secondi accumulato da Paul Aron prima della sosta, una ripartenza lenta dopo il cambio gomme e una temperatura più bassa degli pneumatici sono state abbastanza per perdere la posizione su Jack Crawford.
Subito dopo il sorpasso di Bortoleto ai danni di Colapinto viene dichiarato il regime di Virtual Safety Car, a causa di un problema tecnico della AIX di Taylor Barnard.
Il colpo di scena arriva alla fine del quindicesimo giro, quando Paul Aron, cercando di recuperare Crawford, perde il posteriore della sua Hitech e finisce in ghiaia; riesce a rientrare in pista, perdendo però ben tre cruciali posizioni a vantaggio di Bortoleto, Colapinto e O’Sullivan.
Dopo nemmeno un giro anche l’altra AIX, quella di Dürksen, è costretta a fermarsi, togliendo dai giochi il giovane paraguaiano e causando una nuova Virtual Safety Car.
I giri passano, e a metà corsa è Juan Manuel Correa a guidare la corsa. Lo statunitense deve però ancora fermarsi ai box, ma la strategia di montare le soft per il finale di gara potrebbe risultare vincente.
Le battute finali
A 10 giri dalla fine Aron riesce a superare Bortoleto con una staccata stupenda in curva 1, e si mette a caccia di Colapinto, staccato di 3,3 secondi.
All’alba del trentesimo giro tutti i piloti completano i pit stop obbligatori, e la classifica vede Crawford in testa, con Colapinto a quasi 4 secondi di distanza, seguito a sua volta da Aron.
Alle loro spalle si infiamma la lotta per il quarto posto, con una serie di sorpassi e contro-sorpassi tra Correa (con un set di soft da poco montate), Bortoleto e Hadjar.
La missione di Correa sembra chiara: sfruttare il vantaggio di mescola per recuperare Aron e guadagnarsi il podio, conquistato già nella Sprint ma sfumato a causa delle penalità. Nell’arco di un giro riesce nel suo intento, recupera e passa facilmente anche Aron, e si porta in terza posizione.
Nel frattempo Hadjar supera Bortoleto, mentre Maloney viene scavalcato dall’altra Invicta, quella di Kush Maini, che dopo pochi giri raggiunge e attacca il suo compagno di squadra in curva 1, con un contatto che danneggia la macchina del brasiliano.
Finisce così la gara, con la vittoria di Crawford davanti a Colapinto e uno straordinario Correa. Completano la top-5 il leader del campionato Aron e Isack Hadjar.
Ci vediamo in Austria
Quello di Barcellona è stato un weekend in cui l’azione non è di certo mancata, e fortunatamente non dovremo aspettare molto prima di rivedere la F2 in pista: domani sarà già nuovamente race week, e questa volta si correrà al Red Bull Ring in Austria!