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L’Evoluzione dei Marchi di Formula 1

Mai come in questi ultimi anni le squadre di tutto il paddock, per motivi di diversa origine, hanno lasciato spazio alla creatività e cambiato logo (se non addirittura denominazione come le nostre care AlphaTauri, Aston Martin e Alpine). Eccoci qui per ripercorrere assieme l’evoluzione di alcuni dei più noti marchi di Formula 1.

McLaren

Il primo logo della McLaren venne disegnato nel 1964 da Micheal Turner, amico di Bruce McLaren, il fondatore della squadra. Il logo aveva come protagonista l’uccello kiwi, tipico pennuto simbolo della Nuova Zelanda, paese d’origine di Bruce. Il kiwi è rappresentato come una monoposto che taglia il traguardo dietro ad una bandiera a scacchi. Nel 1967 invece l’animale fu notevolmente stilizzato ma il logo venne comunque reimmaginato da Turner. Attorno al 1981 la Marlboro divenne lo sponsor ufficiale del marchio, ragion per cui il logo, a parer dell’industria, doveva presentare il colore rosso che la rappresentava da sempre. Il design del logo venne perciò rivisto da Raymond Loewy, noto designer dell’epoca.

Nel ‘91 dei tre simboli rossi e neri della Marlboro ne rimase solamente uno rosso. Nel 1997 tale simbolo venne sostituito da uno speedmark che avrebbe dovuto ricordare quei vortici d’aria creati dal retro delle monoposto. Apparve per la prima volta sulle vetture in quel periodo ma non piacque davvero ai tifosi, che continuarono a preferire per anni il precedente. Nel 2002 il logo fu modernizzato senza però rimuovere alcun elemento. L’ultima modifica apportata risale invece al 2017, anno in cui il marchio è stato completamente ricolorato in nero.

Ferrari

Il marchio della Scuderia Ferrari ha anch’esso un’origine particolare. Nel 1923, il fondatore Enzo Ferrari, dopo aver vinto una gara a Savio in Romagna, ricevette dal Conte e dalla Contessa Baracca il simbolo del cavallino del loro figlio defunto Francesco (un pilota di aviazione) che a sua volta aveva acquisito in seguito alla vittoria in un combattimento aereo. Nel 1932 il logo rivisto da Enzo (cavallino nero con coda rivolta all’insù su uno scudo a sfondo giallo, colore della città di Modena, sormontato dal tricolore) comparve per la prima volta su una monoposto. Il marchio rimase così pressoché invariato fino al 1997, anno in cui la Marlboro divenne sponsor ufficiale della scuderia. Venne richiesta infatti una maggiore presenza di tale marchio proprio accanto al nome del team.

In seguito al divieto di sponsorizzazione del tabacco, nel 2007, venne introdotto il codice a barre che riportava al logo dello sponsor. Tale scelta controversa non fu particolarmente apprezzata; infatti, nel 2009, il codice a barre fu modificato un po’ per camuffarlo ma poi si decise di rimuoverlo completamente. Nel 2011 il marchio venne rivisto ma risultò comunque troppo simile a quello del brand di sigarette. Il nome Marlboro fu definitivamente rimosso e nel 2019 si giunse al logo attuale, lo scudo originale affiancato dalle iniziali dello slogan “Mission Winnow“, lasciando il precedente (solo leggermente diverso) alla FDA.

Williams

Quando nel 1977 Frank Williams abbandonò il suo team precedente per fondare la Williams GP Engineering, adottò come logo, prima dell’arrivo dei primi sponsor, una semplice W maiuscola del loro classico blu. Infatti, quando Saudia Airlines e Albilad Bank lo diventarono, esso venne modificato abbandonando il celeste per passare temporaneamente al verde. Dopo una rapida affermazione del proprio nome, nel 1983 la Williams strinse un accordo con la Honda, mentre nel ’95 la Canon divenne lo sponsor principale. Ciò portò ad inserire questi due importanti nomi accanto al marchio della squadra, anche se solamente fino al 1988. Durante quel periodo, in seguito al grave incidente di Frank Williams, la Honda decise di abbandonare il team e questo portò alla rimozione di tale nome dal logo ufficiale.

Dal 1994, sicuramente una delle annate più turbolente per la Williams, i nomi del marchio Rothmans (che diventò sponsor principale) e della Renault (nuovo fornitore di motore per quell’anno e tutto il triennio successivo), saranno a loro volta posti accanto a quello della scuderia. La medesima cosa accadde nel ’88, nel momento in cui Winfield sostituì il precedente brand di tabacco, dal 2000 al 2011 quando si susseguirono nel logo e nelle vetture i motori BMW, AT&T. Dopo la breve nuova parentesi con la Renault, nel 2014 si giunse finalmente al logo con lo stile che ritroviamo ancora oggi, seppur non affiancato da alcuno sponsor dato che Rokit, sponsor successivo a Martini (2014-2018), a seguito della pandemia ha deciso di lasciare la squadra.

RedBull

Una squadra che si è presto imposta ma che è relativamente da poco nel panorama di Formula 1 è decisamente la Red Bull Racing che, dopo aver acquisito la scuderia Jaguar, nel 2005 approda nel motorsport. Sul loro primo logo troviamo in alto il marchio della nota bevanda Red Bull (ideato nel 1987 con la nascita del drink) con immediatamente più in basso la dicitura racing e infine sotto di essa la scritta Formula One Team. Subito dietro ad esse si poteva notare una bandiera a scacchi grigia e alcune strisce. Nel 2013 Infiniti diventa il maggiore sponsor del team e il simbolo della RBR viene perciò completamente ridisegnato.

Da quel momento in poi, tutte le scritte ad eccezione di “Red Bull” sono realizzate di color argento (inizialmente fu presa questa decisione per rendere il marchio più simile a quello di Infiniti). Alla fine della sponsorizzazione, nel 2015, nel logo tornano le parole Formula One Team. Questo però solo fino al 2018, anno in cui è l’Aston Martin a diventare finanziatore della squadra. Tale sponsorship durò però poco, a causa anche dell’imminente ritorno nel circus della scuderia Aston Martin, lasciando (per ora) il solo nome del costruttore all’interno del marchio.

Gaïa Vanucci

Studentessa al secondo anno di Architettura, da anni appassionata di Motorsport. Scrive per Mult1formula da Gennaio 2021 e ama parlare di Formula 4 Italiana.

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