Le monoposto Ferrari che hanno fatto la storia del motorsport
Ferrari. Un nome che racchiude in sé una lunga storia. Una storia di successi, di fama, di notorietà (se volete saperne di più, leggete qui). L’automobile che tutti i bambini disegnano e ammirano, perché nessuna è come lei. Non importa quante modifiche siano state apportate nel corso degli anni, come siano cambiate le monoposto, la Ferrari ha sempre mantenuto la caratteristica che la contraddistingue: il colore rosso. Più lucido o più opaco, non è mai stato eliminato dalla livrea della scuderia. In oltre settant’anni di storia la Ferrari ha subito una vera e propria evoluzione, tanto che il Drake (ndr.: Enzo Ferrari) nel 1958 fu costretto a rivedere la sua filosofia “Mai i buoi dietro al carro” e far realizzare la prima monoposto a motore posteriore.
Ma ora vediamo insieme quali sono le monoposto Ferrari più importanti della storia della Formula 1!
500 F2
Questa è una vettura di Formula 2 con cui la Ferrari ha gareggiato in Formula 1 nel 1952 e nel 1953 e che ha consentito ad Alberto Ascari di laurearsi per ben due volte campione del mondo. È stata la prima monoposto con un motore non di 12 cilindri.
Lancia D50
No, non è un errore. La scuderia omonima italiana, in seguito alla morte di Ascari avvenuta proprio alla guida di questa monoposto, decise di cederla alla Ferrari. Così, nel 1956 a vincere il titolo mondiale fu Juan Manuel Fangio. Un aspetto molto interessante è che il Cavallino montò il serbatoio della benzina lateralmente così da migliorare l’aerodinamica.
156 F1
Una delle monoposto passate alla storia è la 156 F1, ma non solo perché Phil Hill vi si laureò campione del mondo nel 1961. Nello stesso anno, infatti, alla guida di questa vettura vi trovò la morte Wolfgang von Trips nel Gran Premio d’Italia, in seguito a una collisione con Jim Clark alla Parabolica. Oltre a lui, morirono anche quindici spettatori, colpiti dalla monoposto che roteò sulla staccionata. Questo è reputato il peggior incidente della storia della Formula 1 e fu anche il primo a essere trasmesso in televisione.
158 F1
La 158 F1 del 1964 fu la prima vettura in cui il pilota si trovò in posizione sdraiata, esattamente come nelle Formule 1 di oggi. A guidarla fu John Surtees, con cui conquistò sia il titolo piloti che quello costruttori, diventando il primo pilota della storia a vincere sia in Formula 1 che nel Motomondiale.
312 T
Fu la monoposto che subì una delle più importanti modifiche: fu introdotto il cambio trasversale (da qui la T del nome) che le conferiva più equilibrio e maggiore concentrazione delle masse. Alla sua guida Niki Lauda nel 1975 ottenne il mondiale piloti e quello costruttori, dopo ben 11 anni dall’ultimo.
312 T2
La Ferrari del 1975 fu quella del tragico incidente di Niki Lauda durante il Gran Premio di Germania sul circuito del Nürburgring. Nonostante questo episodio, la monoposto vinse ugualmente il titolo piloti, ma non quello costruttori.
312 T4
Nel 1979 la Ferrari portò in pista una monoposto ritenuta tra le meno belle di tutte quelle che abbiano mai corso in Formula 1. La sua forma, infatti, era piuttosto bizzarra: era tozza, con le pance laterali estremamente allargate e un alettone anteriore molto basso. Proprio per questo motivo fu soprannominata “lo spazzaneve”. La vettura, nonostante non fosse esteticamente gradevole, fu sicuramente una delle più vincenti: Jody Scheckter si laureò campione del mondo, l’ultimo prima di Schumacher.
126 C2
È l’automobile che gareggiò nel 1982, con cui la Ferrari ottenne il campionato costruttori, ma non quello piloti, a causa dei gravi incidenti che coinvolsero i suoi due piloti. Il musetto era più arrotondato e spiovente e la monoposto presentava un’ala anteriore più rimpicciolita, perché l’effetto suolo garantiva da sé una grande deportanza.
F1-87
Questa Ferrari non fu molto prestazionale, tanto che vinse unicamente due Gran Premi, ma introdusse una grande innovazione: il cambio automatico. In questo modo i piloti non dovevano staccare le mani dal volante.
F2000
La F2000 è la prima a vincere un mondiale dopo 21 anni, grazie a Michael Schumacher. Per la prima volta il serbatoio dell’olio era alloggiato davanti al propulsore ed entrarono per la prima volta in scena i cambi a 7 marce.
F2001
Con questa monoposto la Ferrari vinse il secondo mondiale consecutivo. Introdusse per la prima volta la presa d’aria dei freni e l’ala anteriore fu sollevata di cinque centimetri, che presentava una forma a cucchiaio sulla parte centrale.
F2002
Michael Schumacher ottenne il terzo mondiale in rosso con questa Ferrari. Le sue fiancate erano più lunghe, perché l’abitacolo fu spostato in avanti così da avere un serbatoio della benzina più grande.
F2003GA
La sigla GA fu aggiunta in memoria di Gianni Agnelli, deceduto in quello stesso anno. Questa monoposto vinse 8 GP, 6 grazie a Schumacher e 2 per mano di Barrichello.
F2004
La F2004 è la miglior vettura mai realizzata dalla Scuderia Italiana e soprattutto la più vincente. Su 17 gare ne vinse 15, 11 con Schumacher e 4 con Barrichello, consentendo al tedesco di vincere il suo 7° mondiale.
F2007
Con questa monoposto il Cavallino porta a casa il suo ultimo titolo iridato. Era talmente tanto forte che la McLaren copiò il suo progetto, finendo così penalizzata nel mondiale costruttori. La Ferrari fu anche la prima ad introdurre il cambio quick shift, in grado di annullare i tempi delle cambiate rendendole automatiche.
La storia della Scuderia Italiana è la più lunga e anche la più vincente. Molti successi, ma anche molte delusioni. Come quelle che sta vivendo in quest’era. Non sappiamo quanto durerà, ma una cosa è certa: prima o poi tornerà al suo massimo splendore, perché il Cavallino è e rimarrà sempre la struttura portante della Formula 1.