Cara Formula Uno, bentornata! Con te tornano i fine settimana incollati alla tv, il calcolo del fuso orario, l’attesa prima di una partenza. Torna l’adrenalina della velocità, i dati, le statistiche, i pit-stop, le strategie, le interviste.
Tornano le emozioni, quelle che ci hanno fatto innamorare di questo sport. La soddisfazione nel poter dire: “Oggi ho vinto io“. I pollici alzati verso il cielo. Le storie che si intrecciano sopra un podio. E la schiuma dello champagne che si mischia alle lacrime d’orgoglio. Questa è la Formula Uno.
I team che si stringono e festeggiano i loro successi. Perché, in questo sport, non c’è pilota che può vincere senza una squadra unita dietro di lui.
E poi ancora: le folle sulle tribune, gli show che precedono i GP, le polemiche, i litigi e le scorrettezze. Ma nonostante tutto, quanto è bello questo sport, quanto è bella la Formula Uno.
Bahrein. La prima tappa, l’inizio di tutto. Gara inaugurale della scorsa edizione, è proprio nel deserto che abbiamo visto il primo duello Hamilton-Verstappen: a causa di un’incomprensione con il team per via dei track limits, Max cedette la posizione all’inglese che vinse così il primo GP della stagione.
E sempre in Bahrein, sempre l’anno scorso, abbiamo visto scintille tra McLaren e Ferrari, future contendenti per il terzo posto nei Costruttori. La spuntò il team inglese, ma non ebbe comunque vita facile, segno di una Ferrari che si stava riprendendo.
E ancora in Bahrein, questo 3 anni fa, vedemmo Charles Leclerc brillare, alla sua prima stagione in Ferrari, la seconda in Formula Uno. Il sabato conquistò la sua prima pole position in carriera, diventando il più giovane poleman della Scuderia di Maranello. La domenica avrebbe potuto vincere la gara se la monoposto non avesse riportato un guasto alla centralina… ma questa è un’altra storia.
Leclerc, che quest’anno è tornato in pista con ancora più voglia di vincere e dimostrare, strappando ottimi tempi nelle ultime giornate di test… sarà lui il prossimo vincitore del GP del Bahrein?